Credo che alla fine sia la stessa cosa, chi improvvisa lo fa (o dovrebbe farlo) applicando i principi che ha appreso. L'importante è non cadere nell'infame spirale dell' "lui fa quello io faccio questo."
Coma parlare una lingua straniera: se pensi in italiano poi traduci e parli sarai sempre in ritardo di una mossa. Se pensi in inglese e parli direttamente invece no.
In un combattimento, se devi analizzare quello che fa l'avversario poi reagire hai già perso. Se ti fidi tropppo del riflesso condizionato sei vulnerabilissimo alle finte. Come diceva il buon vecchio Musashi (lui sì un tradizionalista di quelli con le palle) meglio fare il vuoto nella tua mente e decidere in diretta.
Per poterlo fare è necessario allenarsi bene in situazioni diverse ma anche "vivere" la propria marzialità. Qui so che vado in un terreno minato però, forse, questo è un vantaggio delle arti tradizionali sulla DP, se son fatte bene. Mirano infatti a inculcarti una mentalità da guerriero e non da "tipo che non vuole guai."
In una situazione di quelle davvero brutte può darsi che il "guerriero" che non ha paura di battersi si riveli più saggio e più "utile" di quello che non vuole farlo. Però non so, adesso vado a pigliare un caffè e ci penso su!