lo ripropongo qui...riflessione interessante

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Offline Raptox

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lo ripropongo qui...riflessione interessante
« on: April 22, 2010, 18:56:52 pm »
0
dunque....nella sez DP ovviamente hanno preso e fatto scempio di questo articolo
http://neidanitalia.wordpress.com/articoli/articoli-vari/articologennaio-2010/

che indipendentemente da chi l'ha scritto trovo particolarmente interessante, un'analisi su cui confrontarsi
 :) :)

...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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sabino_leone

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #1 on: April 22, 2010, 19:18:02 pm »
0
dunque....nella sez DP ovviamente hanno preso e fatto scempio di questo articolo
http://neidanitalia.wordpress.com/articoli/articoli-vari/articologennaio-2010/

che indipendentemente da chi l'ha scritto trovo particolarmente interessante, un'analisi su cui confrontarsi
 :) :)



Ti riporto una piccola parte dell'articolo che hai postato.


Nessuna arte marziale, metodo di combattimento funziona, senza un corpo forte, flessuoso, agile come quello di un animale allo stato brado; senza una mente in grado di adattarsi alle mutevoli e imprevedibili situazioni di un combattimento reale, dove non esiste divisione tra tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate e ginocchiate), leve articolari, proiezioni e lotta a terra.



Quanti praticanti di lavoro interno conosci che hanno queste qualità?  ;)
 

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grande jedi

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #2 on: April 22, 2010, 19:57:27 pm »
0
Purtroppo ce ne sono pochi caro Sabino...! Ma cenesono... :gh:!
L'articolo l'ho letto...! Anche se il signore che la scritto non mi sta molto simpatico...., la le cose che ha scritto sono sacrosante e personalmente vere...
Poi naturalmente..., chi ci crede chi no, non ha molta importanza personalmente...
Il problema reale è...che ce chi predica bene e poi.....!? Eggià, siamo sempre alle solite...

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insetto

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #3 on: April 22, 2010, 20:03:20 pm »
0
Non mi e' chiaro il discorso sul livello mentale, credo che parli di intenzione in ogni gesto ma non mi e' chiaro in cosa differenzia quel lavoro da uno che fa wc o karate. Non credo che quando alzano un braccio lo fanno x bellezza...

Quote
Livello energetico
Con questo livello si entra in quella dimensione in cui la pratica diventa trasformazione. Livello magistralmente
descritto dai grandi maestri del passato che, purtroppo, quasi tutti pensano essere solo lirismo letterario senza nessun riscontro pratico mentre, al contrario, è realtà di pratica “sperimentabile” anche oggi con il giusto insegnamento.

Sarebbe interessante approfondire questo punto che a mio avviso e' l'unica cosa dell'articolo che suffraga il discorso di lavoro non comune sul corpo.
Nel senso che quando parla di spirali, uso pneumatico del corpo, uso della muscolatura profonda, uso globale del corpo sono cose possono essere accumunate a tante AM, cinesi e non. Forse le spirali non rientrano in questo discorso ma il resto credo di si.

Posso pero' condividere un passaggio :

Quote
Efficace è un gesto non solo globale e giustamente motivato, ma che mantiene la sua efficacia nel tempo, che non offende il corpo, che lavora con il minimo dello sforzo e il massimo dell’efficacia. Ottenere dei risultati agonistici sacrificando l’efficienza del corpo non è saggio, saggio è allenarsi sapendo come preservare la salute del corpo, mantenendosi efficienti ed efficaci anche in età avanzata.

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rockyjoe

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #4 on: April 22, 2010, 20:09:52 pm »
0
dunque....nella sez DP ovviamente hanno preso e fatto scempio di questo articolo
http://neidanitalia.wordpress.com/articoli/articoli-vari/articologennaio-2010/

che indipendentemente da chi l'ha scritto trovo particolarmente interessante, un'analisi su cui confrontarsi
 :) :)



Ti riporto una piccola parte dell'articolo che hai postato.


Nessuna arte marziale, metodo di combattimento funziona, senza un corpo forte, flessuoso, agile come quello di un animale allo stato brado; senza una mente in grado di adattarsi alle mutevoli e imprevedibili situazioni di un combattimento reale, dove non esiste divisione tra tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate e ginocchiate), leve articolari, proiezioni e lotta a terra.



Quanti praticanti di lavoro interno conosci che hanno queste qualità?  ;)
 
il punto è che un corpo forte secondo l articolo non corrisponde necessariamente a un corpo forte nello sport...da qui l incomprensione...


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L0tvs Eff3ct

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #5 on: April 22, 2010, 20:14:47 pm »
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Al ladrooo!!!!

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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #6 on: April 22, 2010, 22:09:07 pm »
0
Al ladrooo!!!!

così impari a buttare nel tritacarne materiale prezioso!! :sbav:




Nessuna arte marziale, metodo di combattimento funziona, senza un corpo forte, flessuoso, agile come quello di un animale allo stato brado; senza una mente in grado di adattarsi alle mutevoli e imprevedibili situazioni di un combattimento reale, dove non esiste divisione tra tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate e ginocchiate), leve articolari, proiezioni e lotta a terra.



Quanti praticanti di lavoro interno conosci che hanno queste qualità?  ;)
 

fino ad adesso...ne ho incontrati 2...pochi...ma buoni!


« Last Edit: April 22, 2010, 22:22:38 pm by Raptox »
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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #7 on: April 22, 2010, 22:28:10 pm »
0
la parte che più mi interessa è questa mi sembra un'ottima analisi per avere ulteriori punti di vista su un annosa questione


"Nei kata di Karate o nei taolu del Kung Fu ci sono le risposte a tutte le esigenze di un confronto globale. Però, evidentemente, un allenamento non idoneo, svuotandoli dei principi marziali, rende le tecniche contenute inapplicabili.
Di chi la colpa?
Che forse, all’improvviso, arti che si sono sviluppate sui campi di battaglia e hanno superato la
prova del tempo, non siano più in grado di rispondere alle esigenze di difesa in una banale rissa da strada? Non lo credo.
Credo, invece, che la colpa sia nel conflitto che vede contrapposte due fazioni: i modernisti e i tradizionalisti. I primi enfatizzando troppo l’aspetto sportivo, mettono sullo sfondo i principi marziali, pensandoli come un retaggio inutile di un passato ormai finito in contrapposizione con le moderne metodiche d’allenamento; i secondi, in molti casi, riducendo gli stessi principi ad un rituale ripetitivo svuotano la “pratica tradizionale” di quel valore formativo e di conoscenza profonda che si portava dietro.
La parola “tradizionale”, in taluni di questi ambienti, è spesso usata per perpetrare un insegnamento rigido che blocca qualsiasi creatività, costringendo le persone a ripetere schemi tecnici ingessati dove all’attacco A corrisponde la difesa B, dove il tale passaggio della forma X si applica solo in maniera Y. Dove, paradossalmente, in una escalation senza fine, per spiegare le applicazioni di una forma codificata
si inventa un’altra forma codificata, spostando così l’attenzione dalla comprensione creativa della tecnica alla
sterile memorizzazione tecnica.
Questa visione (marziale contro sportivo) non ha giovato a nessuno, infatti, da una parte ha impoverito lo spirito originario, fino al punto di rendere la arti marziali di difficile applicazione pratica al di fuori del dojo, dall’altra, l’arte diventata sport, dura solo il breve tempo della stagione agonistica, finita la quale, la maggior parte dei praticanti smette o migra verso altre realtà.
Comunque, duole dirlo, nella maggioranza dei casi, sia nel campo dei tradizionalisti sia in quello dei modernisti,
essendo l’attenzione rivolta principalmente alla gara nello studio delle forme ci si concentra solo sugli aspetti
fisico-atletici, finalizzando il gesto tecnico a soli fini stilistici, e nel combattimento libero si allenano solo quelle poche tecniche funzionali ad ottenere dei punti. Ovvio, che così facendo, s’imprigiona il praticante dentro schemi mentali limitanti che bloccano la crescita sia come sportivo sia come artista marziale.
Ora, fermo restando il valore educativo dello sport, che costituisce un ottimo sistema di sviluppo per alcuni aspetti psicofisici sarebbe ora, per non svuotare di valore le arti marziali, di adottare una didattica che curi anche quelle qualità che fanno di un praticante non solo un virtuoso della tecnica, ma anche un artista che attraverso la tecnica, intesa nel suo significato originario di arte del fare, esprima al meglio se stesso nei diversi contesti della vita: gara sportiva, difesa della propria incolumità fisica, ricerca interiore.
Qualità che per essere sviluppate richiedono una rivoluzione copernicana della didattica che vede al centro non questo o quel metodo, ma il praticante.
Mettere al centro colui che pratica significa capire che, al di là della visione modernista o tradizionalista, l’arte o la disciplina sportiva si realizzano attraverso lo sviluppo delle potenzialità/abilità del praticante."
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sabino_leone

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #8 on: April 22, 2010, 23:15:02 pm »
0
Purtroppo ce ne sono pochi caro Sabino...! Ma cenesono... :gh:!
L'articolo l'ho letto...! Anche se il signore che la scritto non mi sta molto simpatico...., la le cose che ha scritto sono sacrosante e personalmente vere...
Poi naturalmente..., chi ci crede chi no, non ha molta importanza personalmente...
Il problema reale è...che ce chi predica bene e poi.....!? Eggià, siamo sempre alle solite...

Vero grande jedi ed è per questo che bisogna tenerseli stretti,stretti. ;)

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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #9 on: April 22, 2010, 23:40:20 pm »
0
dunque....nella sez DP ovviamente hanno preso e fatto scempio di questo articolo
http://neidanitalia.wordpress.com/articoli/articoli-vari/articologennaio-2010/

che indipendentemente da chi l'ha scritto trovo particolarmente interessante, un'analisi su cui confrontarsi
 :) :)



Interessante.....ma non mi pare che i tradizionalisti ignorino l'uso del respiro ecc....io seguo una scuola tradizionale ed il respiro è importantissimo.
Train hard. Relax harder!


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Offline Raptox

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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #10 on: April 22, 2010, 23:46:33 pm »
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Interessante.....ma non mi pare che i tradizionalisti ignorino l'uso del respiro ecc....io seguo una scuola tradizionale ed il respiro è importantissimo.

il respiro è come tante altre cose una componente fondamentale, ma a mio avviso chi ha scritto l'articolo si riferiva ad altre cose che i "tradizionalisti" non curano più come si dovrebbe sempre se il fine è quello di creare un Artista Marziale
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kortobrakkio

Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #11 on: April 23, 2010, 02:36:03 am »
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Da parte mia non vedo gran conflitto.
Mi fa sorridere osservare due schieramenti alla fase degli insulti,nella sezione DP.
Continuo a pensare che si abbia una visione parziale dei fatti.Sia da parte dei tradizionalisti che dei modernisti.

Non mi reputo più un tradizionalista stretto,ma attingo alla tradizione per le metodiche del lavoro sul corpo.
Faccio qualche valutazione,magari in apparente controtendenza visto lo schieramento cui dovrei appartenere.
Il problema è che a me piace osservare le cose per come sono,non per come vorrei che siano.

Anni di esperienza nella ricerca di ciò che erano le AM tradizionali(sopratutto ramo cinese ed indiano)mi portano a pensare che se oggi i modernisti spernacchiano i tradizionalisti,sia sopratutto per colpa di questi ultimi.E ancor più per colpa dei maestri di questi ultimi.

La tradizione è una vecchia billiosa:per esperienza sa davvero tante cose,importanti ed intriganti.....ma  si sente "fuori tempo".....e che fa?

Da brava vecchia accidiosa e billiosa fa la preziosa,la sostenuta,rivela poco ed in parte i suoi segreti,e conta un po di balle per mantenere la supremazia impedendo spesso al giovane volenteroso di raggiungere il suo stesso livello e magari superarlo.
Perchè se la nonna vuole tenere vicino a se i nipoti,gli fa la torta,ma non gli spiega la ricetta........

Ho conosciuto maestri forti,veramente forti nel campo della tradizione;eppure,rispetto al numero di "personaggi"che ho incontrato,si tratta di un numero esiguo,e le prospettive per il futuro sono di continua diminuzione di questi personaggi validi.
Trovo ridicole le lamentele portate da questi maestri.

1-oggi nessuno ha più la volontà e la voglia di allenarsi come un tempo
2-non c'è più rispetto per i maestri;un tempo gli allievi avevano rispetto,oggi pretendono il controcambio per quello che pagano
3-commento tipicamente cinese:nei tornei oggidì non si riconoscono più gli stili:combattono tutti allo stesso modo

Le mie osservazioni(critiche):
1-falsità assoluta:un giovane allievo è dispostissimo ad allenarsi e riempire la sua giornata con la pratica.
Ai tempi della mia gioventù puntai molto sull'assiduità d'allenamento.
Il mio acme lo ebbi fra i 18 e i 21 anni;all'epoca mi alllenavo una media di 4 ore al giorno,ma spesso arrivavo a 6 e talvolta 8.Il problema è che sprecavo il mio tempo in discipline finto tradizionali,di cui non fo nome per evitare sterili polemiche di parte.
Reputo comunque la frase dei tradizionalisti un inutile lamentela.I giovani si allenano tanto dove si gratifica un po chi si allena.
Se fai il misterioso tenendolo in palo immobile un allievo per tre anni,e lo si gratifica dopo anni con qualche spiegazione,due esercizzi di contatto ed un pugno,non vedo quale giovane debba dilungarsi ad allenare cosa....

Aggiungo che sono convinto che gli allievi veri di un maestro non ricevano questo tipo di trattamento.
Checchè ne dicano molti maestri,la modalità di formazione dei loro figli ed allievi prediletti è molto diversa da quel che viene mostrato ed insegnato "a tutti gli altri".
Certo l'allenamento é duro,ma non sempre così ripetitivo;anzi,gli esercizzi "dei circoli interni"nelle tradizioni indiane e cinesi sono vivi,vari e divertenti.Ma sono appannaggio di pochi privilegiati.
Stronzi i maestri che mantengono ancora vivo un sistema che aveva ragione d'essere ai tempi in cui scortare carovane o fare la guardia del corpo richiedeva abilità esclusive a mani nude ed arma bianca;ma nel tempo delle armi da fuoco.....è solo vezzo di protagonismo e sindrome del maestro inarrivabile.Gelosia di di una vecchia biliosa ed avida di mantenere per se ciò che ha.

2-I maestri orientali a lungo hanno ricevuto(e spesso ricevono tutt'oggi)da noi una venerazione che a casa loro non ricevono più.
E che non so se sia mai stata tale;andrebbe ricordato che al di fuori delle cerchie del pugilato erano rispettati i maestri utili per le comunità;coloro che sapevano anche guarire(medici),guardiani dei villaggi,eroi popolari(pochi,il mondo era duro).Più spesso i "guerrieri del passato"erano rissaioli irascibili ed estremamente pericolosi.Il rispetto lo avevano da timorosi allievi,il resto era spesso paura.Che forse a loro pareva giusto rispetto.

3-Vero:oggidì è raro vedere un combattimento tradizionale interessante.E lo sarà sempre di più.
Per vari motivi,legati a ciò che ho detto(cerchia sempre chiusa di allievi interni,ovviamente sempre in diminuzione,perchè non sempre ai figli frega qualcosa di seguire le orme dei padri);inoltre anche agli allievi preferiti spesso non veniva insegnato a combattere.Davvero.Capitava che a qualcuno venisse insegnato il lavoro interno più raffinato,qualcun'altro l'applicazione "segreta"della tal tecnica,e il combattimento al figlio ed all'allievo preferito.
Parliamo quindi di due gatti in croce.
Se si conta che i combattimenti fra queste persone,talvolta effettuati clandestinamente,potevano cagionare menomazioni o morte di uno dei contendenti,mi si dovrebbe spiegare chi-dovrebbe-combattere-dove-dimostrando-cosa,se il discorso di preparazione al combattimento(che non viene affrontato con le forme....questo va detto)per tutti gli altri allievi viene lasciato alla buona volontà del singolo,che si deve improvvisare combattente.

Povera tradizione!

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Offline Jack Burton

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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #12 on: April 23, 2010, 08:24:06 am »
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dunque....nella sez DP ovviamente hanno preso e fatto scempio di questo articolo
http://neidanitalia.wordpress.com/articoli/articoli-vari/articologennaio-2010/

che indipendentemente da chi l'ha scritto trovo particolarmente interessante, un'analisi su cui confrontarsi
 :) :)



ma ancora perdiamo tempo con sta cosa?
ma davvero non c'e' niente di meglio di cui parlare?

Jack
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Offline XinYiMan

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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #13 on: April 23, 2010, 08:27:19 am »
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Non mi e' chiaro il discorso sul livello mentale, credo che parli di intenzione in ogni gesto ma non mi e' chiaro in cosa differenzia quel lavoro da uno che fa wc o karate. Non credo che quando alzano un braccio lo fanno x bellezza...

Quote
Livello energetico
Con questo livello si entra in quella dimensione in cui la pratica diventa trasformazione. Livello magistralmente
descritto dai grandi maestri del passato che, purtroppo, quasi tutti pensano essere solo lirismo letterario senza nessun riscontro pratico mentre, al contrario, è realtà di pratica “sperimentabile” anche oggi con il giusto insegnamento.

Sarebbe interessante approfondire questo punto che a mio avviso e' l'unica cosa dell'articolo che suffraga il discorso di lavoro non comune sul corpo.
Nel senso che quando parla di spirali, uso pneumatico del corpo, uso della muscolatura profonda, uso globale del corpo sono cose possono essere accumunate a tante AM, cinesi e non. Forse le spirali non rientrano in questo discorso ma il resto credo di si.

Posso pero' condividere un passaggio :

Quote
Efficace è un gesto non solo globale e giustamente motivato, ma che mantiene la sua efficacia nel tempo, che non offende il corpo, che lavora con il minimo dello sforzo e il massimo dell’efficacia. Ottenere dei risultati agonistici sacrificando l’efficienza del corpo non è saggio, saggio è allenarsi sapendo come preservare la salute del corpo, mantenendosi efficienti ed efficaci anche in età avanzata.

Allora per quanto riguarda il discorso mentale/intenzione si riferisce a qualcosa di più fine, ovvero alla capacità di muovere il qi con l'intenzione, e il qi muove il corpo! Le cosidette tre armonie interne! Ma sono cose ad alto livello, che io personalmente conosco ancora solo in maniera teorica!
Comunque che dire per chiunque abbia dei dubbi vada a conoscerlo, non rimarrà deluso!
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!

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Offline XinYiMan

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Re: lo ripropongo qui...riflessione interessante
« Reply #14 on: April 23, 2010, 08:29:02 am »
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dunque....nella sez DP ovviamente hanno preso e fatto scempio di questo articolo
http://neidanitalia.wordpress.com/articoli/articoli-vari/articologennaio-2010/

che indipendentemente da chi l'ha scritto trovo particolarmente interessante, un'analisi su cui confrontarsi
 :) :)



Interessante.....ma non mi pare che i tradizionalisti ignorino l'uso del respiro ecc....io seguo una scuola tradizionale ed il respiro è importantissimo.
Per come intende lui l'uso del respiro la stragrande maggioranza dei tradizionalisti lo trascura eccome!
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!