1) Mi piacerebbe sapere quale religione vivi adesso in realtà.
2) Nella Bibbia è fatto specifico monito affinchè "non si trovino fra voi indovini, chi fa le carte, maghi..."
1) Sono credente, tutto qua. Non mi riconosco però in una struttura religiosa fatta dagli uomini per gli uomini. La rispetto, ma non ne seguo i dettami, anche perché molti di questi sono stati fatti storicamente per questioni politiche e di interesse.
2) La Bibbia va contestualizzata, altrimenti si rischia il fondamentalismo.
Se non ricordo male, mi stai citando Tobia e il libro di Tobia è stato scritto in una particolare momento storico per il popolo ebraico; quanto dice ha un senso se riferito alle particolari circostanze nel quale è stato scritto e al senso di quanto voleva comunicare. Da altre parti dalla Bibbia ci sono profeti o persone che interpretavano i sogni, come ad esempio Giuseppe, e la cosa non turbava nessuno.
Salomone è stato sempre considerato uno dei maghi più potenti dalla storia e il suo sigillo, nonché i salmi scritti da lui e da suo padre Davide, sono potenti formule magiche che vengono tuttora usate nella magia cabalistica (detta anche magia salomonica).
La messa e l'esorcismo sono rituali magici fatti e finiti a tutti gli effetti, dove (nella messa) il momento clu è l'unione dell'uomo con il divino tramite la comunione.
La magia cristiana (la teurgia) è una disciplina immensa, pregna di fede e spiritualità, conosciuta da una buona parte del clero ma tenuta nascosta.
E' quindi esoterica, cioé riservata ad una ristretta cerchia, contrariamente alla messa che è essoterica o exoterica.
Anche le prescrizioni anti-magia che si trovano nell'Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Isaia, Geremia etc. etc. hanno un senso se contestualizzate.
Se non si contestualizzasse la Bibbia, ancora adesso la gente penserebbe di poter applicare la legge del taglione (che è una interpretazione errata dell'occhio per occhio, dente per dente).
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1) Anche per Giuseppe e Salomone vanno riconosciuti doni divini innati, non cercati o estorti.
2)Il voler prendere a tutti i costi una energia che non ci è data in modo naturale può portare gravissime conseguenze, sarebbe come mettere in mano un TIR a uno che non ha la patente (tanto per fare un banalissimo esempio).
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3) Nascondere all'uomo ciò di cui si è a conoscenza è peccato gravissimo, a mio avviso, in quanto è un modo di assoggettare a sè l'uomo e non dargli la possibilità di scegliere con coscienza e cognizione di causa, spesso fuorviandolo e allontanandolo dalla verità che Dio ha messo a disposizione di tutti.
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1) Salomone lo chiese esplicitamente: chiese come dono la saggezza (che in realtà era più di intendersi come sapienza-conoscenza)
2) Non si tratta di voler prendere, si tratta di attingere a qualcosa che è a disposizione di tutti e aggratis, solo che ci si deve impegnare.
E' come una fonte di acqua purissima sul cucuzzolo della montagna.
Molti non sanno che c'è.
Molti altri lo sanno ma non sanno dove sia precisamente.
Altri ancora sanno che c'è, ne conoscono l'ubicazione ma non hanno voglia di scarpinare per arrivare fino a là.
Infine ci sono quelli che immaginavano che ci fosse, non sapevano dove fosse ma l'hanno cercata e hanno scarpinato e infine l'hanno trovato e ci si abbeverano meritatamente.
L'evoluzione dell'uomo dal punto di vista spirituale (è questo il vero scopo della magia -non si tratta solo di abracadabra per far innamorare di sè una persona o per vincere alla lotteria o chissà cosa-) e la sua ricerca per comprendere i misteri del creato (a questo punta ad esempio la schematizzazione dell'
Albero della Vita nella Qabala) per esserne parte in modo più consapevole è un modo per cercare di avvicinarsi a Dio o a ciò che si intende come origine di ogni cosa, fosse anche da interpretarsi "semplicemente" come Natura.
Obiettivo questo che mi sento di condividere in tutto e per tutto.
3) Faccio riferimento alla parte che ho messo in grassetto.
Nei testi vedici, scritti a cominciare da 20 secoli prima di Cristo (
), si dice una cosa verissima (tra tutte le altre):
Ekam sat viprà bauda-a vadànti, che tradotto dal sanscrito vuol dire:
La verità è una ma i sapienti la chiamano in modo diverso.
Verissimo! E' un po' come un quadro astratto.
Ciascuno ci vede qualcosa di suo personale, ma il quadro è oggettivamente fatto accussì per tutti.
La verità è a disposizione di tutti e il dono più grande che ci è stato fatto (e che ha suscitato, dicono, l'invidia di alcuni angeli ribelli) è il libero arbitrio unito alla ragione.
Grazie a questa accoppiata vincente, l'uomo ha tutti gli strumenti per cercare la verità e in molti casi trovarla.
La ricerca esoterica è una di queste strade; l'ascetismo un'altra; il misticismo un'altra; il dedicarsi agli altri un'altra ancora.
Ognuno trova la verità, trova Dio, nei modi più disparati.
Viaggiare in astrale per avere insegnamenti dai maestri spirituali disincarnati è un modo secondo me straordinario per questo.
Ci vuole lavoro però.
Ritornando ai doni innati di molti profeti o chiaroveggenti, è come allenarsi andando in palestra. Molti devono allenarsi a lungo per ottenere dei risultati che per molti altri sono molto più facili da ottenere.
Mennea non aveva il fisico da velocista, eppure se l'è costruito facendosi un mazzo tanto e per questo è ancora più da ammirare.
Potenzialmente siamo in grado di fare moltissimo di più di quanto facciamo normalmente, parlo di accedere a piani spirituali e livelli energetici superiori.
Non c'è alcuna restrizione. Bisogna però meritarselo.
Fede, costante applicazione e duro lavoro sono i necessari requisiti per chi non è nato con queste facoltà fin dall'inizio.
Il modo poi in cui le si usa è ancora una questione di libero arbitrio.
Un'auto può fare strage come si vede nella cronaca, soprattutto al sabato sera, però anche le ambulanze sono auto...