Ho insegnato jkd per anni, ma quando qualcuno mi chiede cosa sia, non glielo so dire.
Bah.
E pensare che Giannino Martinelli nel 1905, a Milano, dovendo insegnare difesa personale alla polizia municipale inventò egli stesso il JKD, unendo la scherma, i calci dei francesi, i pugni dei pugili, la lotta e le torsioni articolari dei giapponesi.
Credo che tutte le arti marziali, un tempo, siano state JKD. Prima che l'allievo dell'allievo del fondatore le codificasse entro schemi rigidi, schemi che il fondatore se avesse potuto avrebbe evitato.
Sappiamo dell'evoluzione originaria di ogni stile attraverso gli incroci con soldati e mercanti di posti lontani, sappiamo della sete di eclettismo e di praticità di ogni antico maestro, che voleva inserire concetti nuovi nel suo sistema ma non gli era possibile viaggiare, navigare in internet, conoscere molti altri mestri lontani, vedere video, partecipare a stages. E oggi? Ci troviamo con i prodotti dogmatici ed inscatolati degli allievi replicanti cloni dei fondatori.
E così ci sembra addirittura geniale che un piccolo uomo, cinese scappato negli USA, inventi l'acqua calda, riscopra la ruota... ovvero l'unico modo in cui tutti ma proprio tutti gli stili che consideriamo cristallizzati sono nati.
Attraverso la ricerca, coi mezzi limitati dell'epoca, senza internet, libri, video, scambi facili con altri maestri, nazioni e continenti.
E' davvero così una novità? Un colpo di genio? Non ci sono forse influenze cinesi nel Karate, non è stato forse inserito il mawashi geri dopo la morte di Funakoshi, perchè il figlio lo aveva appreso dai cinesi? Se guardiamo a tutte le arti, non sono nate da scambi, intrecci, esperienze e ricerche identiche al JKD, ma limitate ai mezzi ed alle possibilità dell'epoca?
Io ci ho pensato su un bel po', e pur riconoscendo a Lee il merito d'averci aperto le porte dell'oriente marziale, non riesco a riconoscergli alcuna intuizione od invenzione riguardo l'eclettismo del JKD.