grande paguro e ben trovato! se hai letto bene, parlavo a mo' di "gioco di ruolo", intendendo al massimo la "creazione" di una forma a scopo di studio
Ciao Maestro.
Io condivido la creazione di forme a scopo di studio, lo faccio di continuo, proprio partendo dall'estrapolazione dei contenuti dei vari kata, da quei movimenti che non mi tornano, che mi paiono inutili o incomprensibili.
Puntualmente scopro tecniche di lotta, derivate dal daito o dal JJ, ci trovo situazioni di estrema realtà e tutto si spiega meglio.
La creazione di forme kihon, per me, corrisponde alla codifica di ciò che accade in kumite, le azioni, le combinazioni che più mi convincono, le traduco in kihon, le studio, le faccio mie per poterne disporre nella strategia del combattimento con sufficente precisione esecutiva e quindi efficacia.
In questo senso, di fatto, creo decine, centinaia di "kata" ogni volta.
La cosa più interessante di questo lavoro, è proprio lo scoprire le interconnessioni fra kata e kumite attraverso il kihon, capire le "mappe" dettate dai kata, l'insegnamento del tai sabaki che un kata svolge ogni volta che mi propone un cambio di direzione, facendomi immaginare più avversari ma, insegnandomi nel contempo sia la gestione dello spazio nell'uno contro molti, che la gestione di "tutto" lo spazio nell'uno contro uno.
Capire l'uso di Morote Uke, il senso dell'apertura di un kata. la proiezione nascosta in quel passaggio, i koshinage, i sutemi waza e tutto il resto, conferisce una luce totalmente differente a qualsiasi kata, a partire dal primo.
In sostanza, cerco di fare ciò che facevano i karateka di un tempo, quelli che studiavano il modo di portare a casa la pelle, non perchè non sia ottimo il karate sportivo, semplicemente perchè la interpretazione sportivo/agonistica del karate non considera come un grosso problema l'essere colpiti, il non andare a segno, cosa che può portare, sul lungo periodo, ad una visione più grossolana del concetto di combattimento e più distante dai precetti dell'arte marziale.