e bastaaaaa!!!!!!!!!!!!
prima sei d'accordo con Luca B., adesso con me!
Io non voglio fomentare flame
.... PERO'...
Non è possibile paragonare quelli che si tirano due calci e due pungni, dicendo che fanbno karate, con chi fa una dimostrazione che deve essere intelligibile ai "non addetti ai lavori" quindi formalmente corretta.
La gara è noiosamente la stessa ripetizione della stessa cosa sempre uguale a se stessa, visto un incontrro, visti tutti, tanto vale guardare solo la finale, il resto è aria fritta.
Nella dimostrazione invece, la cosa è diversa, l'avversario non è collaborativo, bensì
recita la sua parte, quindi UKE (colui che riceve) permette a TORI (colui che esegue) di dimostrare una teoria nella pratica, davanti a tutti.
Se questo si volesse farlo accadere nella realtà di uno scontro vero, chi mi garantisce che potrei davvero mostrare ciò che voglio?
E soprattutto, non sapendo il pubblico che cosa intendo proporre alla loro attenzione, come potrebbero apprezzare "il quid" della dimostrazione?
Semplicemente non potrebbero, rendendo di fatto impossibile eseguire la dimostrazione, salvo una rissa dove non si capiscew dove si va a cominciare e dove si va a finire.
Dunque nulla più di un inutile mescolone di tecniche, utile a qualche ignorante amante della violenza, per vedere un po di botte, ma se per voi quello è karate, semplicemente non avete capito un caspio, andate allo stadio, per voi non cambierebbe nulla comunque.
Il karate è disciplina, è precisione, è pazienza, è saper attendere impassibili l'attimo che non perdona, è decidere di fare mentre si fa, è l'acqua nel trorrente, è la montagna nella tempesta, è la mente vuota, è lo spirito libero a guidare il corpo.
Oppure è una medaglia, è l'effimera gloria, è vedere con gli occhi