tratto da riccardodivito.blogspot.com
Kung fu master's conviction quashed
Leggiamo sul South China Morning Post: "Kung fu grandmaster Leung Ting, who was sentenced to two months in jail for assaulting his girlfriend, had the conviction against him quashed yesterday, as a High Court judge granted his appeal.....Counsel Kevin Egan argued that the magistrate misunderstood part of the evidence given by Leung, which led him to conclude that Leung was an untruthful witness. Leung was convicted by Deputy Magistrate Ko Wai Hung in november last year for one count of assault occasioning actual bodily harm at his Yau Ma Tei home on march 30 last year for attacking 45 year old Rita Lip Sih Ying, his girlfriend etc. etc. etc.
Court of First Instance Judge Darryl Gordon Saw will hand down his reasons for the judgement later".
Provo a dare una traduzione più o meno letterale... "Il Gran Maestro di Kung Fu, Leung Ting, che fu condannato a due mesi di prigione per aver aggredito la sua ragazza, ieri (29 aprile 2010) è stato scagionato dalle accuse nei suoi confronti da un giudice dell'Alta Corte, che ha accettato il suo ricorso.
L'avvocato Kevin Egan ha sostenuto che il magistrato aveva frainteso parte delle prove fornite da Leung, le quali lo avevano portato a concludere che Leung fosse un testimone falso. Leung fu condannato dal Vice Magistrato Ko Wai Hung, nel novembre dello scorso anno (2009) per aver assalito la sua ragazza, comportandole danni fisici rilevanti, nella sua casa di Yau Ma Tei, il 30 marzo dello scorso anno. L'accusa era di aver picchiato la sua compagna di 45 anni, Rita Lip Sih Ying.
Il Tribunale di primo grado, attraverso le parole del giudice Darryl Gordon Saw, renderà pubbliche le motivazioni della sentenza di assoluzione in un secondo momento".
Che dire? Esprimo la massima solidarietà per Si Jo Leung Ting, che finalmente si vede prosciolto dall'accusa infamante. Un plauso personale va al grande Paul Corti, unico in Italia (se non in Europa), nell'organizzazione che fa capo a Si Jo, ad averlo difeso con le unghie e con i denti, sin dal primo giorno dell'attacco mediatico.