Un paio di principi che ho trovato molto utili:
Morbido contro il duro, duro contro il morbido
Non scoprire mai le tue carte in anticipo
se tira, spingi, se spinge tira
Non combattere ma se lo fai vai fino in fondo
Impara a stare al mondo
quoto ma quì si parla di tecniche di accoppiamento
ma torniamo (per qualche secondo) seri...(-3 -2 -1...)
1° posizione
2° postura
3° centralizzazione della tecnica
..
vado avanti?
non fate dire tutto a me dai
potresti cominciare a commentare i tre principi che hai esposto?...mi sembrano molto interessanti
1° senza una posizione stabile le tecniche marziali non possono essere efficaci
i cinesi, addiritura, parlano di radicamento
2° è una conseguenza del punto uno, anzi il punto uno è una premessa fondamentale per questo
se la postura non è corretta ci sono delle tensioni
muscolari
ed anche di organi interni che lavorano male
con la postura corretta invece vi è il minimo dispendio di energia
e la maggior rapidità nel movimento
3° il centro delle energie psico-fisiche umane viene identificato, da secoli e non da me, nel cosiddetto Tan den (o Tan Tien a seconda , ma non sono un linguista)
quel punto situato 4-5 cm sotto l'ombelico
è chiaro che una tecnica effettuata non solo con ma anche davanti a tale centro potrà godere della massima potenza
a monte di questa completissima panoramica aggiungerei la consapevolezza del sè, non in senso filosofico bensì in termini di conoscenza della propria struttura fisica, quali sono le parti del corpo più stabili, quali altre non necessitano eccessive sollecitazioni e come si possa riuscire a far lavorare tutto il corpo in maniera efficente.
Un altro aspetto parecchio sottovalutato secondo me è il tatto, una funzione che, vuoi per cultura, vuoi per abitudine è sempre troppo legata alle mani, poco ai piedi e quasi per nulla al resto del corpo...
tanto per essere chiaro in questo covo di artisti del giuoco alegro e della favella, non sto parlando di bondage...
allego terminologia medica più esplicativa del concetto:
fonte wikipedia
"I recettori periferici specializzati (meccanoricettori) trasformano gli stimoli meccanici applicati alla cute in impulsi nervosi e li trasmettono attraverso le fibre nervose sensitive, ai centri nervosi superiori, dove vengono decodificati. Nel midollo spinale gli impulsi sensitivi tattili decorrono lungo il sistema lemniscale e lungo il sistema dei cordoni anterolaterali.
L'intensità della sensazione è tanto maggiore quanto più forte è lo stimolo, ma si discute ancora su come aumenti la sensazione all'aumentare dello stimolo. La "risoluzione" della sensibilità tattile si misura con il test clinico dei due punti che individua la distanza minima tra due punti alla quale il soggetto è in grado di percepire due stimoli puntiformi differenti.
La capacità discriminativa è direttamente proporzionale al numero di recettori presenti per unità di superficie cutanea, e raggiunge il massimo sul palmo della mano, inoltre la sensibilità tattile della mano è più sviluppata quando il soggetto muove l'arto attivamente. Questo dimostra che l'esperienza somatica più sofisticata consta nell'esplorazione attiva manuale dell'ambiente e che il sistema tattile non ha solo un ruolo passivo (che riceve ed elabora gli stimoli), ma è parte integrante della catena dei meccanismi nervosi che controllano le contrazioni muscolari, i movimenti ed in generale l'esplorazione tattile."