dalle recenti gare di fighting system, è emersa una interessante discussione tra maestri di judo e di jujitsu che sintetizzerò in queste seguenti affermazioni:
1) nel Judo olimpico oggi si lavora più per strappare le prese dell'avversario che non per impostare le proprie...si pratica un judo "al negativo", nel fighting del ju jitsu invece si lavora per "conquistare" la presa e una volta raggiunta si cerca di tenerla ... il regolamento del fighting favorisce quindi l'espressione tecnica judoistica più del judo moderno
2) nel judo l'osaekomi di dà solo quando la schiena è a terra, per questo molti atleti si chiudono in difensiva su 4 appoggi per guadagnare tempo..anche qui si cerca la vittoria lavorando " al negativo"... nel fghting l'osaekomi anche a pancia a terra, in qualsiasi modo ci sia una immobilizzazione, non lascia spazio alle fughe, chi è sotto pressione non si puo chiudere in difesa ma deve reagire e cercare di ribaltare la situazione, ..cerca la vittoria lavorando "in positivo"
3)Il judo nasceva come strategia di contatto da sintesi di discipline che cercavano il contatto per imporre la propria tecnica, oggi il Judo sportivo parte dalle prese... il ju jitsu no, le prese vanno conquistate
il vostro parere
E' da un pochino che sto riflettendo sulle tante domande che si leggono sul forum e che ciascuno di noi si fa prima o dopo.
Molte di queste domande, forse, nascono da una mancanza o un'incompleta conoscenza di discipline come il judo, il ju jitsu, il karate ecc.
Cioè il primo problema da affrontare è conoscere ciò di cui si parla e credo che con tutta la scienza applicata, i metodi educativi e gli allenamenti più sifisticati non possono sostituire la mancanza di base di conoscere bene queste discipline. Non intendo per come le vediamo oggi, ma per come sono nate con tutto un bagaglio di principi e culturale appresso. Questa situazione non può che generare una domanda dopo l'altra.
Per quanto ne so una delle tre culture alla base del judo era il combattimento reale. mi riesce difficile pensare ad un allenamento di judo in contraddizione con con questa cultura.
Pertanto ritengo che agli albori una posizione di greca, fosse semplicemente considerata assurda. Oggi assistiamo a metodi per ribaltare, strangolare ecc. che partono proprio da questa posizione. Pertanto, seguendo la logica si potrebbe dire che questi metodi non appartengono al judo. Per contro vediamo il Ko sen che si specializza su una serie di attacchi e difese che, secondo me, vanno in senso opposto rispetto al combattimento reale, per un uso contraddittorio del vestiario per immobilizzare, o per l'idea stessa di trascinare l'avversario al suolo (sistemi stigmatizzati da Kano nella rivista del Kodokan fin dagli anni ' 30).
Nel fighting si può immobilizzare un avversario che sta prono. A me sembra un'altra contraddizione rispetto al combattimento reale.
Che cos'è un'immobilizzazione? Che significato ha? Diamo una risposta a questo e poi potremmo capire il randori e se rispetto alle immobilizzazioni è coerente.
A cosa servono le prese? Chi ha detto che il randori di judo inizia con le prese?
Infine, a cosa servono le gare di judo e quelle di ju jitsu?
Quelle proposte sono gare di judo e di ju jitsu?
Per conto mio le gare di judo e di ju jitsu dovrebbero essere dei confronti dove taluni aspetti della disciplina vengono esposti (quindi non si vede il judo o il ju jitsu, ma solo un aspetto del medimo), ma senza tradirne gli altri. Poichè sul piano squisitamente pratico (shobu - ho, combattimento reale) il judo e il ju jistu differiscono o possono differire solo nell'aspetto tecnico, le gare di judo e di ju jitsu dovrebbero coincidere e potrebbero esisterne versioni differenti, orientate verso aspetti differenti.
Oggi le condizioni esposte sopra non esistono nè per il judo, né per il ju jitsu. Credo che ci si debba accontentare dell'interpretazione moderna di arti marziali antiche, in chiave sportiva.