Non mi piace
Al di là degli aspetti psicologici che può avere una pratica del genere (di cui non mi intendo ma immagino per niente positivi) sulla psiche del ragazzo, è un'opinione largamente condivisa nel mondo dello sport e delle scienze motorie che la specializzazione precoce in un bambino è deleteria
Forse (ma vorrei che gente del settore confermasse) va bene dedicare una parte dell'allenamento ad un lavoro leggero di base (che però dovrebbe essere impostato come gioco), ma è necessario a quell'età pensare più all'alfabetizzazione motoria a 360°, in modo generico e completo.
La rete è piena di trattati sull'argomento, si può vedere ad esempio
qui , ma viene riportato anche in molti testi (io ad esempio sto leggendo Weineck, a cui mi rifaccio per questo post).
Non è assolutamente detto quindi, che un fenomeno da piccolo resti un fenomeno anche da adulto, anzi, spesso è vero il contrario; ma anche se per ipotesi questo metodo fosse proficuo, in questo caso credo che sia necessario valutare attentamente cosa è meglio per il bambino (e non per il genitore / allenatore): se addestrarlo fin da cucciolo ad essere un killer, o favorire uno sviluppo più armonico di tutte le capacità motorie e lasciare che, magari a 10 anni, si appassioni lui e iniziare un lavoro più mirato e preciso.
Mia moglie, al contrario di me, ha avuto una splendida educazione motoria generale fin da bambina, e anche se è a digiuno di discipline marziali, spesso solo guardandomi mentre mi alleno è capace di replicare le tecniche con precisione, forza e scioltezza disarmanti