Allora...
Il potere d'arresto di un'arma è materia dibattuta da esatamente un secolo, e gli studi si basano quasi esclusivamente sulle armi da fuoco.
Un'arma "manuale" con potere di taglio e punta basa i suoi principi di potere d'arresto su concetti quasi diamteralmente opposto della balistica terminale di un protiettile.
Una lama separa i tessuti, un proiettile li spappola-
Una lama deve vincere la resistenza passiva dei tessuti, un proiettile (a seconda del tipo di unizione) affida lo spappolamento dei tessuti con lo strato d'aria compressa che lo precede di qualche micrometro, quando rallenta, sulla sua massa.
In ogni caso, la morte avviene per emorragia. O meglio. Trovarsi in una condizione vascolare per cui il cuore smette di pompare.
Queste condizioni avvengono se il muscolo cardiaco viene danneggiato direttamente dall'arma (punto o lacerato dalla lama), oppure perchè si ferma spontaneamente a causa di perdita di pressione arteriosa (emorragia estese periferiche), o perchè la zona del pericardio è riempita di sangue e il cuore non può più espandersi correttamente, e si ferma.
La zona addominale è "relativamente" poco vascolarizzata. Quindi con una singola coltellata, avere un'emorragia disastrosa e bloccante nel giro di pochi minuti, è "difficle". Ma la sfiga è sfiga: ricordatevelo sempre.
Il problema sono gli spasmi dei muscoli addominali, che se la lama rimane in sede, dicono che siano lancinanti, e questo di fatto blocca una persona. Oppure se il danno è esteso al diaframma, potrebbe non avere più la possibilità di espandere correttamente i polmoni.
Anche qui dipende.
Ma fino a prova contraria, si, una lama ha un pessimo potere d'arresto istantaneo, se non danneggia i soliti "punti noti" del corpo umano.