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Offline SassoDiBosco

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #45 on: January 10, 2012, 16:53:30 pm »
0
ho capito, grazie
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Offline SassoDiBosco

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #46 on: January 10, 2012, 22:44:28 pm »
0
L'idea é di far partire una linea di respiro che sale dal tallone dritta su per la colonna fino alla testa, e sentire una forza di trazione verso l'alto (opposta alla gravitá).

Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, finalmente!
 ;)
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Offline Ragnaz

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #47 on: January 10, 2012, 23:11:21 pm »
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In realtá c'é un significato preciso con la respirazione nei talloni, non é proprio un concetto cosi generale. L'analogia sarebbe quella degli alberi e dei talloni come radici nel suolo. In piu l'angolo al tallone (articolazione della caviglia) riflette la catena gamba-bacino- tronco- testa nel senso che ampliando l'angolo al trallone si modifica in modo considerevole il bilanciamento e le dinamiche del resto del corpo. Il respiro sui talloni é un modo per manipolare e sciogliere questa articolazione che spesso é incementata. L'idea é di far partire una linea di respiro che sale dal tallone dritta su per la colonna fino alla testa, e sentire una forza di trazione verso l'alto (opposta alla gravitá). Questo concetto é un po analoga alla linfa degli alberi che sale verso l'alto contro la gravitá. Diciamo che c'é una controforza che se assecondata porta determinati risultati. Basta solo respiro e pensiero per assecondarla, e credeteci o no, si sente e fa cresere cm, allunga la schiena e porta bilanciamento.
Quando si pensa al radicamento non vuol dire impiantrsi al suolo, ma assecondare questa forza che sarebbe uno slit a metá corpo:
il bacino casca verso il basso come se fosse pesantissimo e la colonna la testa e gli arti si estendono come rami degli alberi verso l'alto e verso l'esterno.


Sembra di sentir parlare il mio insegnante di taiji  :)


Per maggiori approfondimenti su questo concetto consiglio il libro della Scaravelli (che mi sa che si trova anche in italiano). Il libro fa anche cenni storici a diverse culture che avevano capito questo concetto come gli egizi. In piu é pieno di piccoli segretini, dettagli che di solito si asquisiscono con decenni di pratica.

Come si chiama il libro? :)
Tnx ;)
Ragnaz - alias Luca


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Offline Bingo Bongo

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #48 on: January 10, 2012, 23:52:59 pm »
0
In realtá c'é un significato preciso con la respirazione nei talloni, non é proprio un concetto cosi generale. L'analogia sarebbe quella degli alberi e dei talloni come radici nel suolo. In piu l'angolo al tallone (articolazione della caviglia) riflette la catena gamba-bacino- tronco- testa nel senso che ampliando l'angolo al trallone si modifica in modo considerevole il bilanciamento e le dinamiche del resto del corpo. Il respiro sui talloni é un modo per manipolare e sciogliere questa articolazione che spesso é incementata. L'idea é di far partire una linea di respiro che sale dal tallone dritta su per la colonna fino alla testa, e sentire una forza di trazione verso l'alto (opposta alla gravitá). Questo concetto é un po analoga alla linfa degli alberi che sale verso l'alto contro la gravitá. Diciamo che c'é una controforza che se assecondata porta determinati risultati. Basta solo respiro e pensiero per assecondarla, e credeteci o no, si sente e fa cresere cm, allunga la schiena e porta bilanciamento.
Quando si pensa al radicamento non vuol dire impiantrsi al suolo, ma assecondare questa forza che sarebbe uno slit a metá corpo:
il bacino casca verso il basso come se fosse pesantissimo e la colonna la testa e gli arti si estendono come rami degli alberi verso l'alto e verso l'esterno.

Per maggiori approfondimenti su questo concetto consiglio il libro della Scaravelli (che mi sa che si trova anche in italiano). Il libro fa anche cenni storici a diverse culture che avevano capito questo concetto come gli egizi. In piu é pieno di piccoli segretini, dettagli che di solito si asquisiscono con decenni di pratica.
Condivido e pratico.
Quello che ho messo in neretto è per me di fondamentale importanza.
Hai avuto l'opportunità di approfondire questa sensazione nella posizione del loto per esempio? Stai tranquillo per ora mi fermo qua, anche se forse hai già capito dove potrei arrivare...
:)

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Offline Bingo Bongo

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #49 on: January 11, 2012, 00:00:59 am »
0
si, ma non dimentichiamoci che
l'uomo forte respira con i talloni


Ma tu sai che vuol dire?

SI
che la respirazione bassa, diaframmatica, addominale (chiamala come vuoi) è l'elemento fondamentale
(anche se poi va detto che la respirazione completa è appunto quella yogica, ma occorre chiarire anche lo scopo)
Non é vero che la respirazione bassa diaframmatica é l'elemento fondamentale. Ci sono respirazioni nello yoga che il diaframma lo direzionano verso l'interno (bandha). Anche alcuni tipi di qigiong esercitano una pressione interna diframmatica facendo rientrare lo stomaco in inspirazione (SFQ per esempio).

Diciamo che in linea generale respirare bassi rilassa le tensioni del collo e spalle.
La respirazione dove in fase di inspirazione si fa rientrare lo stomaco, detta comunemente prenatale, oltre che nel Qi Qong e nello Yoga è fondamentale anche nella pratica di alcune AM. Tipicamente nel taiji questo tipo di respirazione è il livello successivo di quella diaframmatica classica.
Personalmente sono a favore del controllo dei muscoli addominali durante la respirazione nella pratica marziale (leggero controllo e leggera tensione) e quindi entrambe le respirazioni risentono, per me, di questo.


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Offline Bingo Bongo

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #50 on: January 11, 2012, 01:29:05 am »
0
Si, pero sul loto é un pochino diverso, nel senso che la profonditá del loto é legata alla elasticitá dei legamenti delle anche. Se manca questa componente stare in loto diventa una tortura e per "assecondare la linfa verso l'alto" bisogna lasciare andare non "tenere". Comunque se sei arrivato a sentire la trazione nel loto probabilmente sei molto elastico di bacino (e anche) e fai un loto bello profondo.

Secondo me bisogna lavorare sia sulla caviglia che sul bacino (anche), ma non sul ginocchio (per quel che si riesce). Con compressioni e allungamenti, e respirazioni del genere, piano piano bisogna cercare di sciogliere questi 2 nodi.

In oltre il respiro profondo spinto in posizioni estreme aumenta la capacitá polmonare, ampliando la superfice di respiro. Se abinato al concetto sopra si ottiene un risultato migliore perché il respiro amplificato promuove il rilassamento e l'ossigenazione del sangue (rigenerazione tessuti, controllo e un sacco di altre cose che migliorano lo scioglimento articolare).
Il loto fa parte di quelle 4/5 asana che porto avanti da tutta la vita (insieme a tutto il resto, AM in primis, che ha chiaramente contribuito all'elasticità, ma anche viceversa), e non ho problemi a tenere la posizione del loto arrivando a uno stato di rilassamento profondo.
E' una posizione che trovo molto comoda che mi fa sentira la postura "sistemata".
Naturalmente mi piace praticarla in determinate condizioni: devo avere il mio tappetino, certe condizioni di luce, ecc...(non perché sia necessario per fare l'asana, solo perché a me piace farla creandomi un certo contensto).
Inoltre credo che abbia contribuito, a livello più grezzo, non solo a irrobustire e a rendere più flessibile caviglie e ginocchia, ma ad "aggiustare" l'arco plantare (del piede). Non che avessi problemi, ma secondo me lo ha reso perfetto.  :)
Per quanto riguarda la respirazione il punto è che la sensazione di trazione la raggiungo abbastanza facilmente.
Ci sono momenti in cui ho quasi timore a lasciarmi andare a quella sensazione perché in qualche maniere sento che dovo perdere il controllo. Mi sono avvicino e mi allontano. Però ci provo sempre ad assecondare e controllare.
Io credo solo a quello che vedo, ma ho momenti durante la pratica in cui i rapporti spazio/temporali diventano davvero strani...
Insomma se qualche giorno dovessero vedermi levitare sei testimone che lo sto dicendo adesso... :)

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Offline Ragnaz

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #52 on: January 11, 2012, 15:01:10 pm »
0
Se é una vita che ci lavori sul loto non stento a credere che hai il bacino e le articolazioni delle gambe elastiche e credo sia una delle migliori posizioni per fare gli esercizi di repirazione. Non é l'unica, ma di sicuro una delle migliori. Io mi sono smaciullato un ginocchio tirando un loto da feddo e questo perché per mogliorarlo non bisogna tirare SOLO il loto, ma ammorbidire tutta una serie di muscoli e legamenti parallelli. Ora lo faccio solo dopo un po di riscaldamento e comunque non lo faccio molto profondo, con la conseguenza che dopo na ventina di minuti si addormentano le gambe e mi cominciano a fare pure male. In questo caso preferisco fare la respirazione "della linfa" in piedi mentre cammino, lavorando sui talloni invece che sulla radice (che si usa in posizione loto).
In oltre faccio una camminata molto particolare allungando l'articolazione della caviglia e della gamba (stile affondi mantenedo il tallone per terra e i piedi paralleli che puntano avanti).
Questa catena caviglia-bacino (Psoas iliaco) é fondamentale per l "estensione dei rami"(testa braccia) e il radicamento delle radici (bacino e talloni).
Premesso che noto con piacere che qui i topic e i post danno valore aggiunto alla sezione effettivamente il loto è la mia posizione preferita per gli esercizi di respirazione proprio per la stabilità che la posizione dà alla struttura. Di solito tengo la posizione per un pò di tempo. In media supero l'ora. Chiaramente se tengo la posizione per più tempo prima di tirami su massaggio caviglie e articolazioni anche perché credo che la circolazione del sangue rallenti nella parte inferiore proprio a causa della posizione.
Faccio anche altre posizioni tipo quella dell'eroe, ma con finalità diverse.
Molto interessante i particolari della camminata.
Nonostante non abbia particolari problemi a mantenere le posizioni la mia cultura è legata a insegnamenti che risalgono a circa 25 anni fa e mentre nelle AM ho continuato, bene o male, ad aggiornarmi non ho fatto altrettanto con lo yoga.
Sono rimasto quindi che, come vi avevano insegnato, molti esercizi di allungamento si fanno in "inspirazione". E' ancora così?

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insetto

Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #53 on: January 13, 2012, 12:04:24 pm »
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Si, pero sul loto é un pochino diverso, nel senso che la profonditá del loto é legata alla elasticitá dei legamenti delle anche. Se manca questa componente stare in loto diventa una tortura e per "assecondare la linfa verso l'alto" bisogna lasciare andare non "tenere". Comunque se sei arrivato a sentire la trazione nel loto probabilmente sei molto elastico di bacino (e anche) e fai un loto bello profondo.

Per me questo tipo di forze non sono legate alla elasticita' del corpo ma ad altri elementi che non mi va di elencare. L'elasticita' (o meglio l'apertura del corpo) e' una conseguenza non un punto di partenza.
Ci sono 2 forze che entrano in gioco in certe pratiche (in piedi o sedute), una di espansione/sollevamento (che e' credo quella che citi nell'altro post) e una di spinta verso l'alto lungo la colonna.
La seconda io la chiamo XLDJ. La prima e' altra roba.

Sono nettamente differenti sia come effetto che come intensita'. La seconda ad esempio e' come intesita' di varie volte superiore la prima la prima.

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Offline Bingo Bongo

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #54 on: January 14, 2012, 00:47:52 am »
0
... Sono rimasto quindi che, come vi avevano insegnato, molti esercizi di allungamento si fanno in "inspirazione". E' ancora così?
No
in realtá si inspira quando si fa lo sforzo (contrazione) e si espira quando si esegue un allungamento (l'espirazione in genere rilassa).
Sono d'accordo su queste 2 fasi, ma anche in posizioni tipo konasana (Posizione ad Angolo) si espira mentre si fa scivolare il braccio lungo la gamba? Perché io mi piego su un lato sempre inspirando.


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Offline Bingo Bongo

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #55 on: January 14, 2012, 01:25:14 am »
+1
... Sono rimasto quindi che, come vi avevano insegnato, molti esercizi di allungamento si fanno in "inspirazione". E' ancora così?
No
in realtá si inspira quando si fa lo sforzo (contrazione) e si espira quando si esegue un allungamento (l'espirazione in genere rilassa).
Sono d'accordo su queste 2 fasi, ma anche in posizioni tipo konasana (Posizione ad Angolo) si espira mentre si fa scivolare il braccio lungo la gamba? Perché io mi piego su un lato sempre inspirando.
Si in questo caso si inspira, perche comunque sei sotto tensione muscolare. In oltre il fatto di inspirare in posizioni di apertura come quella citata da te o come questa

aumenta la superfice polmonare a dismisura.
Se fatte regolarmente queste posizioni conferiscono aumento di "superfice polmonare". Il trucco sta proprio nel respirarci dentro. Cercare di riempire gli apzi il piu possibile.

Questo concetto di respirazione l'ho relmente capito da poco, nel senso che leggerlo sui libri non basta, bisogna provarlo e sperimentarlo fin che alla fine si sente cosa vuol dire.

Il discorso di espirare in allungamento é inteso nelle posizioni dove c'é una sorta di abbandono, dove si cerca l'allungamento muscolare come questa

Perfetto. Allora non sono 20 anni che faccio un'altra cosa  :)

Ho menzionato l'asana proprio perché l'esperienza mi diceva che l'inspirazione era la cosa corretta e condivido assolutamente le 2 diverse tecniche di respirazione per le 2 posizioni postate.
Oltre alla respirazione credo che anche da questo punto di vista non ci sia disciplina che sia andata così affondo in questi esercizi che voglio chiamare volutamente, usando un termine improrpio, di stretching. Dico questo perché facendo yoga e facendo stretching per la pratica delle AM mi rendo conto quanto poco si stia attenti ai particolari, all'assetto, alla respirazione durante lo stretching classico rispetto allo yoga.

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insetto

Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #56 on: January 14, 2012, 18:20:17 pm »
-1
Io parlo della forza controgravitazionale che sale su per la colonna, e che spinge la linfa del corpo verso l'alto (quindi credo sia la seconda che dici tu). Non si parlava di sollevamento... poi sollevamento di cosa? Mentre, per il discorso espansione degli arti, quella é legata alla colonna, quindi centra parecchio. A me sembra che posti termini "buttati li" senza spiegare nessun principio. Cosa sarebbero queste 2 forze per te? Quali sono le tue teorie? (Se ne hai)

Fa niente, avevo capito un'altra cosa.

Si ogni tanto mi piace fare il figo e buttare termini alla cazzo. :)

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Offline SassoDiBosco

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #57 on: January 16, 2012, 00:36:18 am »
0
A quali benefici porta il Visamvritti ?
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Offline SassoDiBosco

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #58 on: January 16, 2012, 21:48:21 pm »
0
Come mai ti interessa questa respirazione? La pratichi?

Non con questo nome, ma in alcune pratiche filo cinesi facevamo un tipo di respirazione analogo
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Offline SassoDiBosco

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Re:PRANAYAMA: DOVE POSSO ARRIVARE COL RESPIRO!
« Reply #59 on: January 18, 2012, 22:00:12 pm »
0
Dear valued friend Machine , tu fai Bhastrika ? fai anche il movimento con le manine che fa l'uomo del video? Per quanto tempo, e a che punto della pratica ?



Best regards
 
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