La verità sul futuro del karate passa dai guantini, non scherzo.E ve lo dimostro.
A metà degli anni ottanta, si usavano dei paranocca, che servivano ad evitare il contatto diretto delle nocche con le costole e gli zigomi, si ridussero in un baleno i traumi.
Poi passammo ai guantini, imbottiti con un centimetro di spugna, coprivano le prime nocche e mezza falange, tutto il dorso della mano, un po anche il polso, erano nettamente più comodi, ma permettevano il kumite a mani aperte per proiettare.
Poi diventarono blu e rossi come quelli della kick boxe, poi il pezzo di copertura delle dita venne allungato fino a coprire metà delle dita.
A quel punto, aumentarono lo spessore del guantino del triplo, poi fecero le dita quasi chiuse, ed assunsero al guantino una forma a pera, che impediva il kumite a mano aperta.
Ora è stata inserita la protezione del pollice approvata WKF, vedrete che come per il passaggio all'aumento di spugna nel guantino, ci sarà l'analoga anche nel pollice.
Eccoci arrivati, abbiamop ottenuto un guanto da boxe come quelli della kick, con regole quasi identiche a quelle della kick, e sarà finita per il karate, dato che a quel punto non servirà più, mancando la differenza tra l'una e l'altro.
I paratibia?
All'inizio paravano solo la tibia, poi ci si mise "la papera" per il piede, poi diventò rossa e blu insieme ai guantini.
Ora c'è pure tutto il pezzo che copre fino a dietro, le stesse della kick, ma un po più leggere.
Vedrete che entro breve per ridurre i costi (solita scusa) renderanno uguali le protezioni, poi continuando la favola della minchiata olimpica adeguereranno anche i due regolamenti, i pecoroni li seguiranno, io riderò da dove sono sempre stato e sempre starò, in un dojo tradizionale.