Lo sapevo che a qualcuno gli sarebbero venute le "mosse"
parlo per il chi sao del wing chun,e presumo(se mi sbaglio dimmelo pure)per il tui shou.
il tatto non c entra assolutamente nulla con la sensibilizzazione...
semmai è un discorso propriocettivo,esattamente come nella lotta quando diventa un arte raffinata
Allora sgombriamo il campo da malintesi.
Il mio intervento è finalizzato al discorso del 3d, ovvero esercizi di sensibilizzazione per il praticante di jujitsu o per i praticanti di arti che non contemplano in maniera specifica e massiccia tali esercizi.
E' evidente che per un praticante di wing chun questi esercizi, il chi sao in particolare hanno un'importanza capitale (a mio parere eccessiva, ma questo è un altro discorso).
Il tatto, tu dici che non c'entra nulla con la sensibilizzazione, qui bisogna mettersi daccordo sui termini, ma è indiscutibile che se non c'è contatto non c'è "sentire", poi chiamala come vuoi.
Per quanto riguarda la lotta (intesa come distanza non come disciplina), sicuramente la capacità di percepire la forza avversaria è presente ma in maniera diversa e più grossolana di quello che è il fine del chi sao.
In ultimo, una certa analogia la si può riscontrare nel chap ko della muay thai, esercizio (o quanto meno si inizia come esercizio) specifico di questa disciplina che si spinge molto nello studio, pur rimanendo più grossolano del chi sao.
Quando uso il termine grossolano non lo uso con intenzioni dispregiative, in realtà è l'esatto opposto, ritengo infatti che per queste discipline non c'è necessità di spaccare il capello in due.