Joe, ha centrato un punto fondamentale.
Per marziale si intende un complesso di cose (almeno secondo me) a partire dal rispetto, quello dovuto a tutti, senza il quale non si può rispettare nessuno.
Marziale è una accezione mutuata dal metodo di insegnamento (io dico tu fai) di chiaro richiamo militare, dalle regole di comportamento sia dentro che fuori dal Dojo, dall'approccio mentale a ciò che si studia eccetera.
Verissimo che esistono dei professionisti della sicurezza, da ex poliziotto lo so bene, ma è anche vero che mica si può girare tutti con la scorta o la guardia del corpo.
Io, personalmente, ho praticato, fino ai 35 anni, una media di 4 ore al giorno per sei giorni la settimana, nel periodo da agonista anche di più.
Oggi, negli ultimi 10 anni, pratico ogni giorno, spezzettando i momenti di pratica perchè ho una moglie e, tra poco, anche una figlia, ma cerco di lavorare un pò al mattino, spesso in pausa pranzo, le mie tre sere a settimana, quasi tutti i week end fra stage, incontri con amici e lavoro da solo.
L'assunto da cui parto sempre è che non ne so abbastanza, che nulla è certo o assoluto, perchè le certezze equivalgono spesso a un'occhio nero.
Infortuni, fratture, lussazioni sono state una costante, accettata perchè parte del gioco, del resto nulla di vero si impara senza verità, pugni compresi.
Il punto è cosa ci si aspetta da ciò che si fa e cosa si è disposti a fare per ottenerlo davvero.
Studiare una disciplina come se fosse per la guerra, non significa pensare di andare in guerra, significa provare a studiarla nella sua forma più completa, in modo che non perda le sue componenti più realmente utili.
Un pò come l'uno contro uno e l'uno contro molti, se ci si abitua all'uno contro molti diventa più semplice (anche se semplice non è mai) combattere e gestire nell'uno contro uno, viceversa, se la sola condizione che si conosce è l'uno contro uno, davanti a due o tre avversari si è già sconfitti perchè del tutto impreparati.
Il militare che si è addestrato per la guerra e la guerriglia, su un marciapiede avrà meno noie di chi si è convinto d'essere un guerriero senza mai portare a casa un livido vero.
Un pò come se si suonasse fra martino campanaro in due, uno che ha fatto il corso di pianoforte privatamente per due anni e uno che si è fatto 10 anni di conservatorio, è chiaro che non serve il conservatorio per fra martino camapanaro, ma è altrettanto chiaro che il diplomato al conservatorio non strimpellerà la canzoncina, suonerà divinamente una cosa semplice, è un pò diverso.
Per me marzialità è rispetto, sudore, abnegazione, sacrificio e fatica ma, più di tutto, sincerità tanto nel fare quanto nel pensare.