Sarebbe interessante, almeno partendo da chi si è preso la briga di rovistare e documentarsi, provare a capire quanto c'è oggi di Marziale nel Karate.
Non vuole essere un 3D polemico o altro, semplicemente mi sembra che spesso ci si chiuda su posizioni ingessate all'oggi o, al massimo, agli anni recenti.
Io personalmente amo capire da dove si arriva e perchè, cerco di capire, senza la pretesa di riuscirci, le ragioni dei vari movimenti e di tutto quello che si fa, spesso ritrovo passaggi, movimenti e tecniche accantonate un sacco di anni fa, cose che mi sembravano unicamente formali, per nulla utili o sensate, cose che oggi mi appaiono chiarissime e, spesso, fondamentali.
A quel punto mi domando:
Te, Tode, Tuite, Okinawa te, Shuri Te, fino al karate, al karate do, fino alle varianti sportive, dimostrative, ludiche e agonistiche, la nascita di stili sempre nuovi, una frammentazione abnorme sotto il profilo didattico.
Mi chiedo quindi quanta parte di quell'arte del combattere sia oggi bagaglio comune in tutti i Dojo, quanto di quel "marziale" sia davvero arrivato al 2010 e quanto sia ancora presente (ammesso ce ne sia) solo grazie al lavoro di alcuni.
Parlando da non karateka, secondo me, il karate è più marziale del judo, dell'aikido, del ju jitsu e meno marziale di arti più da autodifesa nate a rimorchio delle AM classiche e meno marziale di altre A.M. meno praticate.
Oggi la visione sportiva lo fa diventare meno marziale di ieri.
I kata rappresentano il marziale più del kumite. Quando il karate era arte marziale e si chiamava Te ad Okinawa derivato dello kung fu Shaolin(stili esterni) era solo Kata e formava guerrieri. Dopo, nel novecento è stato introdotto il kumite, ma prima ci si ammazzava imparando dal kata. Piaccia o non piaccia era così.
C'è da chidersi se il kata di allora è il kata di oggi, qui qualche dubbietto mi viene, però se si pratica il kata con la voglia e l'intensità e il cuore di un guerriero certo che si fa un'arte marziale. Ma devo pensare in ogni colpo di uccidere, di rompere, di poter incontrare chi mi vuole uccidere fuori dalla porta. Questa è arte marziale.
Il kumite è un modo per sfogare la voglia di menarsi, ma il confronto lì è taroccato da diverse incongruenze: non si usa la mano aperta, devo controllare i colpi e le distanze sono tutte ciucche, mi faccio lividi a gogò e non tiro come dovrei, non sparo i colpi per paura di rompermi le ossa ecc.
Il kata è il vero "Marziale" che poi per esplicarsi deve passare ad una fase applicativa che NON E' il kumite. Ma è l'affrontarsi per la vita, cosa che oggi è un po' rara. Comunque ci si può limitare al marziale del kata e accontentarsi, nonché effettuare allenamenti alternativi al kata classico e studiare i bunkai.
Adesso potete ringraziarmi per le mie perle