Copio e incollo dall'altro 3d dato che la discussione di la è proseguita in altra direzione ma secondo me lo spunto è interessante
Qual'è la ragione per cui tutti gli ambiti dell'attività umana progrediscono col passare del tempo e il Karate , al contrario , sembra REGREDIRE ? Voglio dire un medico di oggi ha conoscenze e capacità superiori rispetto a quelle del medico del 1800. Gli atleti di oggi sono fisicamente e tecnicamente superiori a quelli del passato: ad esempio nell'atletica i record vengono continuamente migliorati ma , in generale , in tutti gli sport il limite umano viene spostato sempre più in la. Nel Karate no. Tendiamo a rimpiangere una mitica età aurea ( che spesso non abbiamo neanche vissuto ) e sosteniamo che il tal maestro della metà del '900 era superiore a chiunque pratichi attualmente il karate. Considerare il tempo presente come una degenerazione e una regressione rispetto al passato è tipicamente umano. Ce lo racconta il Vate che fu ispirazione e guida del Poeta nel suo viaggio e , con lui , molti altri. Un famoso Romano era solito esclamare " O tempora , o mores " a sottolineare come il mondo stesse degenerando. Prima di lui anche qualche greco. Di asiatici non mi intendo ma sono sicuro che anche loro fossero della stessa opinione...
Eppure siamo ormai consci , ovunque tranne che nel karate , che l'età aurea non è mai esistita...
Tutto cambia e si modifica, in meglio o in peggio o semplicemente per natura.
Il problema è identificare di cosa si parla, perché se si cambia quella cosa di cui si parla non c'è più evoluzione o cambiamento, ma semplicemente un'altra cosa di cui si parla.
Gli elementi distintivi e caratteristici di un'arte, quelli devono rimanere inalterati altrimenti non è l'arte a cambiare, ma semplicemente non si parla più di quell'arte.
Se prendo un orologio che è nato per dare l'ora e lo modifico in un fraquenzimetro che misura i battiti del cuore non sto più parlando di un orologio, ma di un frequenzimetro, perché non mi da più l'ora, ma i battiti del cuore.
Il karate di oggi non è più il karate di un tempo, perché non è più karate è un'altra cosa. E' la stessa cosa che è accaduta per il judo, si continua e ci si ostina a chiamarlo judo quando judo non è più.
Può darsi benissimo checiò che oggi chiamiamo karate sia più bello, interessante, efficace nell'autodifesa ecc. ecc. ecc., ma perché chiamarlo karate?
Poniamo il caso che sia un agonista. Perché dovrei frantumarmi le palle con un kata? Lo sanno anche le pietre che per imparare a menare in gara bisogna fare allenamenti specifici per la gara. E' lo stesso per il judo. Se si vuole pensare il karate come agonismo o "anche" agonismo, per forza si perderà del tempo nel momento in cui si farà un kata, non solo anche quando si studierà un colpo a mano aperta oppure in definitiva un dato atteggiamento che in gara è assurdo, ma in una situazione reale non è assurdo.
Il mondo delle gare e il mondo del karate sono inconciliabili. Per cercare di scasinare il casino hanno inevntato le gare di kata e il judo è andato a rimorchio, ma il problema è lo stesso di prima.
Xi Yiman ha perfettamente ragione e quoto il suo intervento.
Il problema è che ho paura che anche a volersi fare il culo a capanna, ormai siamo talmente distanti dal karate che è difficile trovare l'insegnamento giusto e gli spazi per provare il giusto.
Lo dico perché questa enorme truffa nella quale si trova il karate e comune alla storia di altre arti marziali che sono giunte a noi come potevano e come qualcuno ha voluto giungessero ... Poi ci ci si sono messi pure gli speculatori della'rrotondamento dello stipendio a fare il resto nonché qualcuno in buona fede sia chiaro.