Questo racconto piu' umano e anche familiare al tipo di vita che conduco anche io me lo fa stare piu' simpatico.
Ma si tralascia un fattore, di tanti che ce ne potrebbero essere.
Io inseguo delle qualita' che ho visto e provato.
Nel marasma marziale non mi interessa essere della Roma o della Lazio per talebanismo, vado dove la qualita' che piace a me ce'.
Se domani mi viene un maestro che sa fare quella cosa che piace a me meglio del mio maestro io mollo tutto e vado con lui.
Il filo rosso che collega tutto e' la ricerca di una qualita' che deve essere chiara al praticante prima di intraprendere il discorso non dopo!
Per questo all'inizio della pratica un maestro (che non necessarimente e' il migliore, deve avere il suo scopo) deve dirci quale e' la via! e poi uno trova tutte le cose fantastiche da solo, verranno naturali se continuera' a praticare.
Il purismo potrebbe valere per l'applicabilita' vera e propria che non ci arriva mai nessuno, e ci sono arrivati proprio in pochi.
Ci deve essere un patto per la vita:
Spiegazione del lavoro,
accetti di farlo? ti piace? sei pronto?
ok, allora vai, procedi.
Quasi tutti quelli che conosco a cui ho spiegato hanno detto:"si ok ho capito ma non mi va, preferisco fare altro".
Perche' il lavoro e' lento e noioso. Vuoi perche' e' una cosa cinese non brasiliana.
M.