alla prima domanda...per tante cose: dal mantenersi in forma all'acquisire una maggiore sicurezza pscicologica (perchè in fondo in fondo di questo si tratta) che ti fa pensare di poter vivere più tranquillo...c'è chi si compra la pistola con lo stesso scopo...c'è chi si fa il mazzo per una vita cercando di unire utile e dilettevole...
Ahaaaa, beccato! Quindi ammetti che il tuo scopo personale è diverso dallo scopo per cui il taiji è stato creato!
Il perche' uno fa una cosa e' molto personale quindi non credo condivisibile.
Analogamente quello che uno proietta in una pratica (a cosa miri, cosa ti aspetti, ecc.) e' sempre personale.
Esattoooo!!! Allora cosa state sempre a litigare?!?
Secondo me, sul fattore personale, c'è un po' di ipocrisia.
Tutto vero sul fatto del benessere, sicurezza ecc.
Soprattutto nel taiji l'arte marziale è proprio sullo sfondo, per cui se non si ha un'esperienza in qualche ju jitsu o kai o muai thai ecc. alle spalle, difficilmente viene percepito come arte marziale.
Tutto ciò è vero. Però non ci si deve prendere in giro sul fatto che se si sceglie un'arte marziale è perché ci si aspetta che ti insegni a menà. Bene o male in fondo in fondo, secondo me è così, poi un po' perché spesso si prendono magari tante botte, magari le si è date pure, ma rimane l'insicurezza di fondo sulla reale capacità di difendersi (cioè poter reagire all'aggressione), allora si dice di praticare per questo o quell'altro, che è vero, ma è una mezza verità.
Per esperienza personale ... Ho fatto miriadi di proiezioni, provato miriadi di colpi, leve, strangolamenti, parate, schivate ecc. Ho fatto anche qualche garetta, però sento che la preparazione all'eventualità scomoda è un'altra faccenda e non credo che quanto fatto mi possa aiutare sempre e a 360 gradi, penso che ci siano vuoti in questo. Penso che questi vuoti siano anche figli di una certa impostazione perbenista e contraddittoria che mischia sacro con profano, sport con arte marziale, educazione con sopravvivenza ecc. In un accavallarsi di valori a volte utopici (scontro senza scontro, vincere senza combattere) o contradditori che creano una grande confusione su cosa si fa, prima ancora che sul perché, che a mio parere sono affari personali.
Il cosa si fa però deve essere chiaro.