Forse può danneggiarsi il cervello, ma anche se questa frase spaventa, normalmente la gente che ha problemi se lo danneggia molto di più con alcool, droghe, psicofarmaci e seghe mentali.
Fare un bel riavvio potrebbe essere il male minore.
In seguito, usare dei pensieri costruttivi senza ricadere nelle seghe mentali fa crescere nuove connessioni neuronali che possono compensare e anche supercompensare l'eventuale danno celebrale in meno di un mese.
Pensieri costruttivi che per alcune persone ormai troppo coinvolte mentalmente possono essere fuori portata senza prima uno shutdown.
Nota: infatti comunque non è un gioco da fare mensilmente, ma una procedura una tantum per chi si trova in un vicolo cieco emozionale e cognitivo, magari dopo alcune delusioni e traumi troppo ravvicinati.
Può interrompere per esempio la somatizzazione, spezzando così il circolo vizioso di feedback psiche-soma.
Bere 8 negroni e 7 waikiki oltre ad essere dannoso per il cervello non crea un reboot, ma un'ibernazione, e quando riaccendi i problemi sono sempre lì, assieme al mal di testa e di pancia.
Sarebbe ideale dopo il reboot farsi scrocchiare bene bene schiena e collo, profondamente.
In questo modo se eventualmente si erano già creati degli atteggiamenti somatici correlati allo stato mentale, avremo fatto il reboot anche di quelli e non rischieremo che la fisiologia possa reinfluenzare la psiche.
Per lo stesso motivo sarebbe ideale praticarsi un automassaggio profondo del diaframma (infilando le dita sotto le costole) in modo che eventuali sue contratture precedenti il reboot non possano ispirare nuovi crucci mentali, dai quali dipendono in doppio legame.
Si potrebbe obiettare che una serie ravvicinata di rapporti sessuali possono avere un effetto anche migliore, ma forse l'ideale è far partire queste "scansioni profonde" dopo il reboot in modo che la tensione e l'ansia non rovinino tutto, creando ancor più sofferenza.