Caso 1: Se faccio l'AiViA fighting method
e poi un mio istruttore copia il programma, non lo migliora, ma gli cambia nome spacciandolo per suo... a me va benissimo.
Non mi toglie nulla.
Al massimo avrà i suoi 5-6 allievi in classe, ma in nessun modo potrebbe diventare famoso perchè poi tutti gli direbbero che ha copiato da me, che è un impostore.
Quindi io me ne fregherei bellamente dei suoi 5-6 allievi e mi terrei la fama mondiale.
In nessun caso userei questa mia fama mondiale per mandare mail in giro in cui lamento che questo signore mi ha rubato il metodo.
Caso 2. Faccio l'AiViA FM ed un altro mio istruttore insegna in nome mio ma cambiando il programma a sua discrezione.
Ecco... in questo caso si vede la differenza fra prodotto anni 90 e processo anni futuri.
Se sono ancora vincolato ad un'ottica da orticello-marchi e brevetti-copyright mi sentirò defraudato, e risponderò all'affronto di lesa maestà.
Ma "l'idiota" sono io che invece di creare istruttori autosufficienti che insegnassero in nome e per conto loro, ho creato istruttori in franchising che portassero in giro il mio marchio e replicassero il prodotto "così com'è" senza poter modificare il codice sorgente prendendosene poi il merito per le migliorie o la colpa per i peggioramenti.
Siamo ancora fermi con le federazioni, le scuole ecc. ad un modello multilevel piramidale anni 90 che ha portato solo scissioni, scandali e sciocchezze al mondo delle arti marziali.
Personalmente, se avessi fondato l'AiViA fighting method, intanto avrei citato le fonti (per esempio il KFM deriva a piene mani dal kali e dal silat di Inosanto, del quale erano allievi, ma adesso si fanno pubblicità dicendo che è nato per le strade spagnole, dall'esperienza nelle risse) in modo che ognuno potesse accedere al sistema in modo più ampio e non accettarlo a scatola chiusa.
Inoltre, quando lo insegno a Carlo, in quel momento diventa il Carlo Fighting Method, e lui è responsabile nel bene e nel male delle migliorie che è liberissimo di apportare.
Se poi io gli dico che per me ha un livello per insegnare, lui potrà insegnare il Carlo FM pur citando se vuole che deriva dallAiviA FM, e finchè lui vuole io lo tengo nel mio sito come istruttore che ho abilitato, e che insegna Carlo Fighting Method.
Non è che deve mettersi le magliette con scritto AiviA e tesserare allievi alla mia associazione... è liberissimo di avere la sua, pur rimanendo mio allievo, se vuole, ed eventualmente amico.
E se nel frattempo in giro per il mondo c'è gente che si trova in garage e sperimenta il mio sistema, fissando qualche bug e testandolo in condizioni particolari fino a trovarne le lacune, a me fa solo piacere.
E mi fa piacere quando in questo modo lo arricchiscono e tutti insieme collaboriamo a renderlo un processo migliore, e non un prodotto finito.
Questo si traduce poi in un maggior numero di allievi ed in un minor numero di istruttori sottostanti.
Perchè l'idea degli istruttori sotto per me è ridicola e simbolo di un decennio che ormai ha rotto i maroni a quasi tutti.
E' un'idea moderna, aziendale, fallimentare che ha già mostrato tantissimi punti deboli e fa arricchire sempre solo pochi famosi a discapito totale della qualità del processo di miglioramento di un sistema.
Non so se mi sono spiegato bene, e mi dispiace se sto usando proprio il KFM per l'esempio, perchè non ho nulla contro di loro e credo sia un discorso che in generale tocca quasi tutti.
A che serve proporre la via di fantozzi e la via di filini? per aumentare la perplessità o per sostituirsi alle vie precedenti?
Mi fanno tenerezza i nuovi prometeo e i detentori dell' antica verità vera.
Beh, uno che aggiunge o toglie un paio di calci ad un sistema per vari motivi non credo voglia farsi portavoce di antiche verità.
E' come dire che se uno vuole elaborare Windows Vista perchè ha qualche evidente bug, ma è illegale cambiarlo, allora vuole sentirsi un prometeo?
No, magari vuole solo cambiare alcuni parametri per motivi che ritiene validi.
A che serve la via di fantozzi e di filini?
Intanto per evitare che fantozzi e filini la chiamino via della silvani e poi facciano, come è naturale, altro.
E poi per un motivo che per me è fondamentale:
o parliamo di modelli a cui adattarsi, come i movimenti fissi della ginnastica artistica.
O parliamo di combattimento.
Nel combattimento la mia via è differente da quella di Carlo, e se ci sforziamo di adeguarci ad un modello esterno stiamo perdendo l'essenza della cosa.
Quello che dobbiamo fare è capire i principi, ma non imparare a memoria le tecniche.
Se io uso 35 principi nell'AiViA FM, li applicherò con delle tecniche congegnali a me.
Se insegno a Carlo e lui usa le mie stesse tecniche, o è mio gemello omozigote oppure ne io ne lui abbiamo capito un accidente e siamo buoni solo per fare delle gare di kata come robottini.
Quello che Carlo dovrebbe fare sarebbe crearsi il suo Carlo FM, in cui usa i miei principi (che io ho comunque preso da altre arti senza inventarmi che li ho inventati) però adattando i movimenti a se stesso.
Se usa le mie tecniche non ha capito nulla.
Se addirittura insegna le mie tecniche non ha capito nulla.
I principi sono fondamentali, le tecniche per applicarli sono personalissime.
Però... non può nemmeno chiamarlo AiviA FM, in quanto i due sistemi possono sembrare diversissimi se io e lui siamo diversissimi come fisico e carattere.
Allora lo chiamerà Carlo FM, e che c'è di male?
Tanto ormai le arti marziali sono tutte a portata di mano o di click, non si tratta più di preservare puro un lineage tecnico, ma di sperimentare e di sovrapporre i principi sfrondando le tecniche inutili per un dato individuo, in base ai suoi obiettivi, capacità, potenzialità e caratteristiche.
Comunque sto parlando del futuro e non mi aspetto di essere condiviso subito.