No. Non da noi
Sono sequenze di movimenti che hanno la stessa identica utilità di altre sequenze senza nome.
Se a te dico fai: sinistro alto, destro basso, parata esterna e gancio basso e ad un altro dico fai: parata alta, parata bassa, parata laterale e calcia .... Puo essere un esercizio valido? Penso proprio di si. Per quale motivo se lo chiamo Luigi Primo non è più utile ?
Sai cos'è? Non è questione di nome o non nome. E' che a "noi", quando il Maestro ci dice "sinistro alto, destro basso, parata esterna e gancio basso" indossa dei colpitori Focus.
Quindi? Tirare ad un focus fa la differenza nell'allenamento? Quindi se tiro a un sacco che è più grosso divento più forte?
Forse è bene non pensare sempre e solo al taiji quando si "parla" ad un estraneo ....
Non saliamo sul ring è vero, come tantissimi altri praticanti di SDC, non riconduciamo tutto a non servono a un cazzo perchè poi non sali sul ring ... dai su
Siccome la TUA argomentazione principale era, sintetizzando grossolanamente, "se il maestro di Boxe ti fa fare sinistro alto, destro basso, parata esterna e gancio basso senza dargli un nome non è comunque una forma? e non è la stessa cosa di fare le forme?"
Ti stavo solo facendo capire che questo accostamento con le SdC che tu avevi preso in considerazione, semplicemente non esiste.
- Tirare ad un focus rispetto che tirare a vuoto fa differenza nell'allenamento? Decisamente SI. Enormemente. In termini di precisione, riflessi e percezione delle distanze.
- Tirare ad un sacco rispetto a che tirare a vuoto fa differenza nell'allenamento? Assolutamente SI.
- Siccome il sacco è più grosso se colpisco quello invece che tirare a vuoto divento più forte? Non proprio messa in questi termini ma in ogni caso SI, condizioni la muscolatura, il fiato e l'esplosività dei colpi.
- Se il Maestro ti fa fare una combinazione a vuoto non stai facendo una forma?
In una palestra di una SdC qualunque, semplicemente tutto ciò non esiste. Tutto viene fatto solo ed esclusivamente in funzione di una traduzione diretta sui vari sacchi, pao, focus, ecc..non è fine a se stessa e non impegna assolutamente una grande fetta dell'allenamento. Anzi, è solo un esercizio di rifinitura tra una cosa e l'altra.
Il Maestro ti fa vedere una combinazione? ok, ti piazzi davanti allo specchio una sessantina di secondi, regoli la postura e poi via, sui sacchi. E se ti becca a perderci più di una ripresa ti tira dalle orecchie e ti dice "che cazz stai la a perdere tempo? muoviti!". Se il Maestro te lo fa fare è solo ed esclusivamente per prendere cognizione di quella che è l'esecuzione tecnica della combinazione, punto. Esclusivamente per questo. Non ti verrà a dire che la cosa avrà una traduzione diretta ai fini del combattimento o che sia più importante di altri esercizi o che possa sostituire altri esercizi, o che senza di quelle non puoi imparare la disciplina, ma solo che avrà una valenza concreta esclusivamente da un punto di vista tecnico-stilistico.
Per un periodo ho praticato Sanda. Lo sai qual è stata l'unica volta in cui abbiamo studiato delle sequenze tecniche medio-lunghe assimilabili ad una forma? 2 giorni prima di una manifestazione di arti marziali in cui dovevamo elaborare una bella coreografia d'apertura in formazione, con tanto di musica, che pompasse il pubblico. Tutto qui. Perché da fare e sopratutto da vedere sono belle, sono evocative, sono tradizionali e trasudano Arti Marziali da tutti i pori.
Non sto dicendo che le forme non servono ad un cazzo se poi non sali sul ring, ma semplicemente che non servono ad un cazzo se il tuo fine è imparare a combattere. In qualunque contesto tu voglia collocare la cosa.
Il tuo scopo invece è apprendere una disciplina nella sua totalità e anche nei suoi aspetti più tradizionali ed eleganti? Il loro scopo è questo. Portare chi pratica una disciplina ad assumere la consapevolezza che, ciò che sta praticando, affonda delle importanti radici culturali e artistiche in qualcosa che è nato centinaia di anni fa e si è trasmesso fino a noi. E lo stesso è per chi assiste.
Per combattere, c'è altro.