Potresti illustrare l'esperimento?
Easy.
Prendiamo un tot tempo di pratica convenuta, due individui normodotati e simildotati, la metodologia A e la metodologia B, la tecnica xyz che è ignota ad entrambi.
Si valutano i risultati alla fine.
Un modo per migliorare l'aspetto tecnico é anche praticare le forme, e ti invito, per comprendere meglio cosa dici, a definire il termine"forma" alla quale ti riferisci.
Qualunque kata di qualunque tipo che non sia strutturato per un lavoro tecnico specifico, progressivo e mirato non è efficace quanto un lavoro tecnico mirato.
Condivido il fatto che le forme non possono essere un metodo per imparare a combattere, ma introducono "gli strumenti" con i quali si combatte e hanno la loro importanza.
Non introducono un bel cavolo.
Lavoro tecnico mirato, ripetizioni, progressioni, sparring situazionale di tutti i tipi. Questi sono gli strumenti.
Per le metodologie migliori, occorre vedere quali sono,
Quelle utilizzate su più persone, con migliori risultati, per maggior tempo.
Nessuna disciplina ha, nel corso della storia, accumulato il monte di ore di lavoro totali di tutti i praticanti quante quelle degli sdc, in particolare lotta e judo, negli ultimi cinquant'anni.
Questo solo per il volume, figurarsi la qualità di lavoro in relazione al tempo.
Discipline che hanno per altro investito milioni per trovare le metodologie migliori per l' apprendimento tecnico e che le hanno testate su milioni di praticanti, dei quali migliaia ad alto livello.
chi dice che sono migliori, a quali ambiti si applicano, e credo che quel tipo di metodologia di trasmissione e di insegnamento fatto non proprio da deficienti, abbia dei perché e delle ragioni precise.
Il lavoro tecnico si applica a qualunque ambito, che sia lotta grecoromana o lavoro col coltello nel krav maga.
Il metodo e un concetto trasversale.
Deficenza in termine di trasmissione ed insegnamento ?Io non vedo misurazioni per comparare i risultati, non vedo riferimenti a metodi di studio, formulazione di ipotesi e di realizzazione.
Vedo praticanti che insegnano da decenni che hanno cognizioni traballanti di anatomia e che non capiscono nulla di biomeccanica.
Quando poi addirittura non parliamo di discipline che non derivano i loro metodi da concetti di allenamento quantomeno arcaici ma addirittura basati su concetti anatomici e meccanici "creativi", e qui si spazia nell' ilarità.
Non eran proiprio deficenti nemmeno quando curavan le ferite con lo sterco di capra essiccato, fai tu..
E se un certo metodo raggiunge lo stesso obiettivo, raggiunto anche con altri metodi, é una fortuna, così si hanno varie possibilità che si possono adattare a vari contesti.
I kata sono metodologie di lavoro
aspecifiche in relazione alla tecnica.
Ne consegue che il lavoro
specifico e mirato è più redditizio in termini di tempo/resa.
E siccome il tempo per fare lavoro tecnico non basta mai, ottimizzare ogni secondo di lavoro nell' arco dell' allenamento è necessario.
Due minuti sprecati ad allenamento diventano dieci minuti alla settimana per uno che si allena normalmente. Quattrocento-cinquecento minuiti all' anno. Milleseicento-duemila in un quadriennio.
Ventisei ore di lavoro che potevano essere usate meglio.
Per andare da Roma a Milano puoi andarci a piedi, ma visto che ricerchiamo l' ottimizzazione di tempo, sforzo e risultato io prenderei
almeno la bicicletta..