Chiudo dicendo che ogni obiezione che fate, ogni richiesta di prove e controprove, argomentazioni e simili, trova il limite che volete necessarimente farlo con un modo di vedere che non porterà che a critiche, vicoli ciechi, condito da una insufficiente conoscenza ma soprattutto dal fatto che anche parlare di cose diverse dal nostro modo di vedere crea che :
uno parla italiano e uno cinese: come fanno a capirsi?
Sottolineo che qui ci sono utenti preparati, ma tirate sempre verso il linguaggio occidentale e termini atletici, sportivi, ed escludete cose che nel kung fu e nel qi qong sono delle basi imprescindibili.
Se uno non ci crede, bene, allora é inutile discutere di kung fu.
Per il Qi Qong potete vedere Giulia Boschi, il sito e da lì spaziare.
E cercare di adattare la realtà alle convinzioni che si hanno, forzando la mano ai discorsi,
é quello che sistematicamente fate qui quando si parla di tradizione cinese, ponendovi come é tipico degli occidentalli, dall'alto, ben chiusi nelle loro armature di conoscenza che viene considerata valida ed ineccepibile, ove gli altri devono argomentare in un modo consono alle miei orecchie, al mio linguaggio, ai miei pensieri, visioni, al mio metodo.
Cercate video, bene, le cose efficaci spesso sono movimenti semplici, invisibili, poiché un combattente dovrebbe sviluppare invisibilità, impercettibilità, previsione, attraverso un certo modo di muoversi, un certo modo di pensare, un certo modo di equilibrio emotivo, fatto insieme alle tecniche per combattere: come si impara? Dalla pratica che dovrebbe essere fatta senza pre-giudizi e pre-concetti, presuppondendo ovviamente che chi insegna lo faccia bene, serimente e veramente.
I cinesi inoltre, nelle arti marziali, sono pratici e funzionali, e sono i primi, a meno che non volgiono incularti, a farti piantare bene i piedi a terra, cosa che in termini loro si chiama: radicamento.