LE FORME COME METODO DI TRASMISSIONE DI UN ARTE E NON COME INSEGNAMENTO.
Le forme sono un antico (che non per forza significa “vecchio e superato”) metodo di trasmissione del lavoro “di tutta una vita” di un Maestro. Ecco perché sovente, per ogni insegnante (o lineage), troviamo delle differenze nella esecuzione di una forma, anche se porta lo stesso nome.
Un tempo i maestri (almeno in Cina) ad un certo punto del loro “cammino marziale” sceglievano il loro “close door student”; ciò avveniva quando ritenevano di aver trovato un allievo “degno”, a cui trasmettere tutto il loro sapere. Poiché la trasmissione in forma scritta non era molto utilizzata, allo stesso (l’allievo) veniva insegnato una sorta di “riassunto” del kung fu del suo insegnante.
Attenzione però : si trattava di un praticante che già da anni si allenava con dedizione presso quella scuola, già padroneggiava lo stile (tanto da essere “scelto”) quindi gli bastava un piccolo “bignami”, un promemoria per ricordarsi il Kung fu del suo insegnante. Non che apprendesse il King Fu tramite un bignami.Ma quest’ultimo gli fosse dato in supporto “mnemonico”.Nessuna “pretesa tecnica” quindi dalle forme, solo mnemonica, consci che la tecnica veniva sviluppata con altri esercizi.Ergo :con le forme un maestro non insegnava il kung fu ai suoi allievi, ma trasmetteva un piccolo riassunto a chi già conosceva e padroneggiava l’arte per intero (anzi, era reputato il migliore) e che in futuro l’avrebbe trasmessa ad altri.Facciamo un esempio spicciolo.
Il mio insegnante ritiene opportuno che io (che a mia volta insegno) faccia conoscere ed allenare ai principianti, 5 calci base.
Quando ci vediamo, non mentre mi alleno come allievo, ma mentre mi da’ delle direttive da insegnante, mi mostra questi 5 calci in sequenza, magari dandogli pure una parvenza di logica (alla sequenza intendo) il tutto al solo fine che io poi mi ricordi quali e quanti sono i calci da insegnare.
Premesso però che io i calci già li padroneggio.
Io poi, a lezione, mica mostro quella sequenza così com’è, impacchettata, ai miei allievi!
Piuttosto penso “
stasera mi concentro su uno di quei calci” poi alla lezione successiva l’altro calcio e quando conto che ho usato 5 lezioni per allenare un calcio diverso ogni volta, tra me e me penso “
ecco, ora i 5 calci base ci sono tutti, li ho mostrati tutti, andiamo avanti con il lavoro”
La forma è stata utile come metodo si trasmissione degli insegnamenti del mio SiFu?
Si, ha dato un ordine alla mia memoria.E’ grazie a quella sequenza codificata che io ho appreso l’uso e la padronanza dei calci?
No, già li eseguivo per bene.Ai miei allievi è necessaria quella sequenza perché loro apprendano l’uso di quei calci?
No, il numero dei calci è nella mia mente (sono io il didatta) loro allenano i calci punto e basta.Purtroppo nel tempo, molti maestri hanno iniziato ad insegnare esattamente come hanno appreso senza considerare le diverse “situazioni”; per loro la sequenza chiamata forma è stata utilissima e pensano che allo stesso modo sarà utile ai loro allievi.
Io vedo il mio SiFu un week end al mese (siamo a 400 km di distanza) e mi alleno tot ore di seguito. Ho la necessita di immagazzinare tanti dettagli tutti insieme in modo da “sviscerarli” poi piano piano per i 30 giorni successivi, duranti i miei allenamenti; secondo voi i miei allievi che mi vedono la sera a lezione in settimana, vivono l’apprendimento allo stesso modo? No! Se gli sfugge qualcosa alla lezione del martedì possono chiedermela il giovedì, io devo aspettare 30 giorni come minimo (oppure viaggiare più spesso).
Quando mi alleno prendo appunti e poi porto giù una lista di dubbi e domande al mio SiFu : sono tante..in un mese hai voglia a rimuginare su quello che si è allenato. Nel tempo ho imparato a sintetizzare, a cercare cioè in filo conduttore dei miei dubbi e difficoltà durante l’allenamento, in modo da potermi concentrare su uno, massimo due fattori per volta, quando mi vedo con il mio SiFu.
I miei allievi hanno questa stessa necessità? No, viviamo nella stessa città e io sono in palestra ogni sera.
Le forme sono utili, lo sono state in passato, ma occorre contestualizzarle. Sono utili ad un preciso scopo ed in alcune circostanze: circostanze queste che non sempre sono simili a quelle del passato. Oggi è più facile spostarsi per raggiungere il proprio insegnante, è più facile tenersi in contatto con lui e quindi non c’è la necessità di un grosso sforzo mnemonico per ricordarsi l’intero percorso didattico di un Arte(*) , così come non è (sempre) necessario che un insegnante codifichi delle forme per aiutare l’allievo che poi a sua volta insegnerà.
*occorre capire anche a quale allievo necessita l'apprendimento di un percorso didattico (a colui che in futuro insegnerà) e a chi no (a chi è allievo e non insegna).
Fin troppe volte ho visto insegnare al praticante-allievo alla medesima maniera a cui si insegna al praticante-insegnante, senza capire la differenza tra i due ruoli : se si considera poi che molti attuali insegnanti, il kung fu lo hanno appreso tramite stage dove partecipano tante persone e dove chi tiene lo stage per motivi "logistici" è costretto a spiegare/insegnare ad un certo modo e che poi questo metodo viene riproposto nella comune lezione settimanale senza minimamente rielaborarlo ed adattarlo ad un "corso" da palestra...ovvio che la confusione è tantaNel mio caso ad esempio chiedo spesso al mio SiFu di crearmi delle piccole sequenze per poterle meglio ricordare una volta a casa, (ma è una questione personale, sono così anche a lavoro e nella vita in genere) ma di certo poi non insegno in quel modo! Che senso avrebbe chiedere a chi mi vede una sera si una no, di memorizzare delle sequenze? A che pro? Gli allievi le devono allenare, padroneggiare e basta, se hanno qualche dubbio lo chiedono a me, io sono lì. I "programmi" devono essere nella testa dell'insegnante per questioni didattiche, non dell'allievo a cui è invece richiesto padroneggiare tecniche e principi.
Il Kung Fu e le AM in genere sono spesso infarcite di sterili litigi (intesa come accezione negativa) che non esisterebbero nemmeno se si contestualizzasse l’esercizio o la tecnica in oggetto o ci si sforzasse di analizzare la cosa a partire dalle sue radice, seguendo il suo percorso con tanto di evoluzioni che ha subito fino ai giorno nostri e pensando a che funzione avrà la stessa nell’evoluzione dell’Arte; di solito invece ci si sofferma sulle proprio posizione che fanno capo a due fronti diversi : - le forme sono utili tant’è che le praticano tutti in tutti gli stili cinesi – le forme non servono a nulla tant’è che chi combatte sul ring non le allena….
Un peccato, buttarla così..