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Via stalingrado viene percepita come brutta via dalle mogli e dalle vecchiette perchè la sera ci sono trans e prostitute, ma anche se è architettonicamente una brutta via, è comunque molto tranquilla e centrale.
Dietro la stazione partiva una via oscura, via fioravanti, che dava su un quartiere interamente abitato da nordafricani, era pieno di quei negozietti loro che vendono alimentari e birra anche di notte, e quelli giravano in bande di ubriachi anche in ramadam e si accoltellavano, si picchiavano, il tutto con pochi lampioni funzionanti. Da due anni hanno tirato giù tutto e speso un mucchio di soldi per crearci la nuova, bellissima, illuminatissima sede del comune, con tanto di locale fighetto ben illuminato, ma tutt'intorno non vi è un negozio che abbia l'insegna in italiano. Tuttavia, oggi ci vanno anche le ragazze in quella via. (i balordi si sono spostati 800 metri più indietro e fanno casino in una via più in là, un'altra strada molto lunga, la polizia però ci fa diverse retate, tutte molto fruttuose. Il problema sono poi i magistrati, perchè ormai lo sport nazionale dei poliziotti è quello di girare per strada in macchina e, indicando la gente, dire: ecco, quello l'ho arrestato questo lunedì, quell'altro lì l'ho arrestato giovedì scorso ed ha pure cercato di accoltellarmi... ecc.)
Un'altro posto loschissimo che hanno tirato giù da poco fu il livello 57, l'isola senza legge.
Era sotto il ponte di via stalingrado, ponte che poi crollò e da quel momento li spostarono e poi piano piano con la scusa dei cantieri li dispersero.
Nonostante il nome "via stalingrado", quel degrado sociale esisteva soltanto sotto il ponte, perchè su via stalingrado non potevano andare, erano come topi nascosti nel buio.
Quando ero piccolo, il 70% dei tossici e degli scappati di casa d'italia veniva a rifugiarsi a bologna, per le sue maglie larghe politiche, ben note.
Quando la gente cominciò a non poterne più, (la gente perbene, quella che teme il degrado non per giusti motivi estetici, ma per paura) dedicarono alla feccia quella zona, il livello 57.
A volte ci andavo per fare un giro allo zoo. Era una zona molto vasta, dove le persone erano strette come in una città mercato turca, lo spaccio era alla luce del sole (in senso metaforico, perchè era una zona buia ed umida) con tanto di bancarelle ed ovunque vi erano murales e opere d'arte inneggianti la morte dei poliziotti, corredate con la solita scritta ACAB. C'erano circa 2000 persone, lì.
Mai visto un poliziotto in divisa entrare in quell'inferno, forse questi erano gli ordini del sindaco, per contenerli senza che dessero fastidio alla città, ma senza cacciarli, cosa che politicamente a bologna non si può fare. quando entravi al livello, lasciavi la legge fuori, ed eri responsabile per quello che ti poteva accadere.
Riguardo a barca e pilastro, sì, erano quartieri in cui in passato ai tempi dell'esodo meridionale, furono sistemati tutti lì, in case del comune. Inoltre era lì che mettevano a casa tutti quelli che uscivano di galera, e piano piano cominciarono ad integrarci anche gli extracomunitari.
Il pilastro è tutt'ora un quartiere ad alta criminalità, mentre alla barca è rimasto solo il nome, rispetto agli anni 70-80.
Quelli erano anni di continue guerre fra i due quartieri, poi, la droga se ne portò via un bel po', e la gabbia si prese gli altri.
Forse oggi più che di zone e di quartieri bisognerebbe parlare di gruppi etnici, perchè ad esempio gli albanesi (quelli cattivi, ci sono anche quelli onesti) vivono in zone diverse, ma quando devono agire agiscono in gruppo, un po' come gli italiani all'estero.
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