comunque io l`articolo non l`ho capito molto.
"merito" evidentemente della mia traduzione a pene di bracco.
In estrema sintesi, l'Autore sostanzialmente afferma che piuttosto di preoccuparsi di far volare Uke, è molto meglio impegnarsi per squilibrarlo veramente...
carlo, che riassumerebbe querra e pace in due pagine Verdana 12
ma quindi il junbi taiso che c`azzecca?
Per me il “junbi taiso” erano e sono la serie di esercizi individuali ed in coppia che eseguiamo prima di ogni lezione di Daito ryu aikibudo, e che prevedono percosse, parate, spostamenti, ecc.
Credo che sostanzialmente l’Autore voglia dire che prima di preoccuparsi i riuscire ad eseguire un ushiro ryuote dori kokyu nage in ki-no-nagare, non sarebbe male preoccuparsi di riuscire ad eseguire con successo movimenti e tecniche più “basiche”, in particolare di riuscire a “squilibrare” fisicamente (se non psicologicamente) uke.
Ho letto che insiste molto sulle proiezioni, ed avrà il suo perché; ma se ho ben compreso il suo punto di vista Nev Sagiba afferma che la proiezione di uke deve essere il risultato di una azione di squilibrio eseguita da tori, che però può concludersi con una proiezione come no, insomma non si deve praticare con l’idea di “o proiezione o niente!”.
Se ho bene interpretato il pensiero dell’Autore, direi che nel termine Jumbi taiso lui racchiude tutta una serie di esercizi fondamentali (kihon?) che sono, una volta acquisiti, le fondamenta su cui basare il resto della pratica ) yawara-kai e ki-no-nagare), da cui il titolo del 3d.
A questo punto si potrebbe aprire un interessante spin-off: cose è per voi il “Jumbi Taiso”?, la parola al dott. beno, che ci illustrerà il termine partendo da un esame filologico del termine e dei relativi kanji
carlo, che sapeva che "jun" significava più o meno "naturale, spontaneo, semplice" ma non ci giurerebbe