lo so che e' combattere conto i mulini a vento....ma ci provo:
copio da qui:
http://www.my-personaltrainer.it/La_forza_muscolare.htm
Caratteristiche del corpo umano che influenzano la produzione di forza
Caratteristiche immutabili:
Tipo di fibre muscolari
Angolo di pennazione
Punto di inserzione dei tendini
Caratteristiche cinematiche delle
articolazioni
Caratterisiche migliorabili:
Sezione trasversa del muscolo (ipertrofia)
Reclutamento delle fibre
Coordinazione intra ed intermuscolari
Fattori legati allo stiramento
Di "forza" esiste un tipo solo, non ha senso continuare a considerare l'ipertrofia dei BodyBuilder in opposizione al lavoro che fate voi, quella appunto non e' forza ma ipertrofia.
Nella pratica delle am la forza che si sviluppa senza pesi verte essenzialmente su:
la capacità di reclutamento delle unità motorie.
la coordinazione muscolare, intesa come la capacità di far lavorare in sinergia i muscoli antagonisti e quelli agonisti al movimento.
Tutto vero!
La forza di gravità (verso il centro della terra) genera in noi una forza uguale e contraria (dalla terra).
Cosa succede quando un’altra forza ci attraversa?
Poniamo di spingere con il piede per terra, riusciamo a muoverci perché dalla terra arriva una spinta che ci fa procedere in avanti.
Poniamo che un compagno di pratica ci spinga con una forza minima, diciamo all’altezza del petto, noi certo non cadiamo, né facciamo un passo, potremo piegarci all’indietro, ma comunque non ci muoviamo – poniamo di non usare le mani e di non piegarci in avanti.
E’ sbagliato dire che restituiamo la spinta in modo uguale e contrario per mantenere l’equilibrio di forze?
Quando la forza di gravità ci attraversa e la forza dal terreno ci attraversa in modo uguale e contrario, non abbiamo bisogno di muscoli particolarmente preparati; infatti riesce anche uno messo tutto storto e debole a stare in piedi.
Non è sbagliato dire che se è possibile restituire una piccola spinta senza irrigidire il corpo e senza spostarsi verso la forza, vuol dire che si è riusciti a mandare verso i piedi la forza e che dal terreno essa è risalita per contrastare la forza iniziale del nostro compagno.
Quindi se è possibile fare questo per una piccola forza, teoricamente è possibile farlo con una forza più grande, fino all’infinito (teoricamente), un po’ come se spingendo noi il compagno spingesse il terreno stesso, la massa di quest’ultimo è talmente grande che non si sposterà mai per effetto di una forza generata da una massa piccolissima in confronto (il compagno). La cosa funziona come per un sasso appoggiato al terreno, fino a quando regge la struttura del sasso, puoi spingere fin quando vuoi il sasso (corpo rigido) non lo sposterai, a meno che tu riesca a vincere la forza d'attrito, la terra restituira sempre la tua forza e il sistema sarà in equilibrio.
Partendo da questo presupposto il problema si sposta da “come generare forza” a “come farsi attraversare dalla forza senza traslare orizzontalmente”. Nel primo approccio è necessario per migliorare, migliorare ciò che genera la spinta dal nulla. Nel secondo caso occorre modificare il proprio corpo per renderlo permeabile alla forza.
E’ chiaro anche che se quando si restituisce la forza ricevuta si agisce sul compagno in modo che egli non trovi più la contrapposizione, la forza che arriva dai piedi (quella della terra) è in grado di spostare o colpire il compagno a seconda di dove va a finire ed in questo caso l’equilibrio statico si rompe, il compagno non riesce più a spingere o la sua spinta diventa piccola.
Quanto detto sopra ha un senso?