Premessa, i miei ragionamenti si basano sulla effettiva conoscenza solo del primo romanzo della saga, tutto il resto deriva dalla lettura delle schede di Wikipedia dei successivi episodi e delle informazioni ottenute da internet consultando sempre come fonte i Fan e non i detrattori.
Mi scuso per la lunghezza del post, ma quando parlo della mia “formazione” paraletteraria perdo il dono della sintesi.
Il mio giudizio è imparziale in quanto, come ti ho detto, me lo sono fatto piacere, come? Facendo finta che loro non siano vampiri, ma siano una qualsiasi altra creatura dannata bevitrice di sangue.
Fatta questa operazione, che però tradisce la trama del libro, il romanzo è tutto sommato amabile, è scritto abbastanza bene e leggero, scorre. Insomma, se sei una ragazzina arrapata può diventare un discreto capolavoro.
Rimane il problema della non originalità della trama.
Blood and Chocolate: 1997 lei è un licantropo, lui un turista Americano.
Ciclo di Sookie Stackhouse(dalla quale è stata tratta la serie Tv True Blood) : primo romanzo del 2001. Vampiri ed esseri umani convivo pacificamente, lei è un essere umano con il potere di leggere nella mente delle persone, incontra un uomo al quale non riesce ad entrare nella testa, se ne innamora ma lui è un vampiro...
Ma è la storia di un amore impossibile che quindi è un tema già trattato e ritrattato quindi se risaliamo le fonti si finisce ad Ulisse separato dagli dei dalla sua amata Penelope, quindi sul concept della trama non mi sento neanche troppo di colpevolizzare l'autrice.
La mia critica è proprio diretta verso l'universo creato dalla Meyer, perché io sono un grandissimo fan delle storie di vampiri (ancor più quelle di licantropi) e sono un ex-giocatore di “Vampires: La Masquerade”.
Non voglio, anche perché non ho tempo, scrivere un “Trattato sull'evoluzione della figura del vampiro da Bram Stocker a Stephenie Meyer.” però i “vampiri fighetti” di twilight sono decisamente in contrasto con la figura del “vampiro moderno” nonostante abbiano similitudini fortissime con questi universi.
La saga di Twilight E' una saga horror, perché è incentrata su creature fantastiche, figlie delle tenebre che si nutrono di sangue. Ci sono parecchie saghe che non sono incentrate sull'orrore, ma su altri aspetti della società vampirica, il mio primo pensiero va a Lestart, antagonista di “Intervista col vampiro” e protagonista di “Scelti dalle tenebre” e “La regina dei dannati”, un vampiro che si risveglia dal torpore grazie alla musica metal e diventa la più grande rockstar del pianeta o il sistema di gioco di “Vampires” la cui centralità è la questione socio-politica di interazione fra i clan e di come essi desiderano rapportarsi con il mondo umano.
Ma tutti questi personaggi, rispettano la regola base del vampirismo: se un vampiro vede l'alba diventa un mucchio di cenere.
In Twilight, sbriluccicano... Sbrluccicano...
Poi, i vampiri sono creature ambigue sia nei modi di fare che nella sessualità, sono fondamentalmentee BISEX o HOMO, la figura del vampiro etero che ammalia solo le donzelle è finita a metà 900, mentre in questa saga sono tutti imbarazzantemente etero, anzi sono tutti accoppiatii con un partnerr fisso.
E qui qualcuno mi può dire “magari la Meyer, non conosceva questo tipo di figura”, io rispondo che mi sembra strano, perché ogni volta che descrive le caratteristiche fisico-sociali della razza vampirica ti sbatte in faccia parti delle descrizioni dei clan di “Vampires”, copiate pari, pari dalle sezioni narrative dei manuali e molti dei suoi personaggi sono la versione stereotipata dei clan più comuni del franchise: Edward e Karl-Haiz sono palesemente dei Toreador, Rosalie ed Emmet sono Brujah, Jasper e Alice sono una graziosa commistione di poteri Malakavian in una psicologia da Ventrue in Jasper e Toreador in Alice mentre James è un Grenjel.
Senza contare che se hai una passione per i vampiri difficilmente sarai all'oscuro del “World of Darkness” anche perché la produzione letteraria ad esso legata è immensa, soprattutto in lingua inglese.
Mi fermo qui, senza entrare nella figura del licantropo di questa saga, che conosco solo per sentito dire e che non ha nulla in comune con la figura letteraria a cui a scippato il nome.
Riassumendo in poche righe il mega pappardellone che ho scritto: non doveva chiamarli vampiri e licantropi. Questi sono dei graziosi mostri post-adolescenziali, i vampiri e i licantropi sono un'altra cosa.