OT:
Non e' assolutamente vero che WXZ fosse a "livelli eccezionali", era un buon combattente come tanti altri. Nella sua storia sono piu' le volte che a perso che quelle che ha vinto. L'importante e' sapere quello che si fa nello stile poi se e quanto era forte, in percentuale agli altri, il suo fondatore e' molto relativo e per altro impossibile da verificare.
Allievi di WXZ dissero da vecchi che il livello degli Yao era di molto superiore a quello che avevano fatto loro con WXZ che invece si concetrava su pochi concetti molto derivati dallo XYQ. Questo tanto per portare un parere.
M.
Adoro il revisionismo storico.......purtroppo questo non lo è.
Gettare un po di fango su personaggi noti quando non ci sono più,è fenomeno diffuso,non solo nelle AM,e non solo in Cina ed in questo forum.
Tanto che ne fu vittima pure il M.Ueshiba.
Mi sembra veppiù interessante notare come furono,talvolta,allievi molto vicini a lui,a sparlarne(da morto).
-Non è vero che il M. ha combattuto quanto si dice che abbia fatto
-Il M. Ueshiba era geloso degli allievi che riuscivano a fare quel che lui faceva(questa è plausibile....)
-l'aikido del M.Ueshiba non è adatto per l'autodifesa moderna.
sono esempi di affermazioni che vengono fatte da grossi personaggi del mondo del aikido.
Tanto per WXZ quanto per Ueshiba,io non posso attestarne il livello:non li ho conosciuti.
L'annedottica che li accompagna,loro come altri grandi del passato,è vasta e talvolta incredibile,tanto più agli occhi di noi moderni abituati al livello moderno,appunto.Cioè,scarso.
Osservo quindi due schieramenti opposti:sostenitori e detrattori.
In ambedue i casi mi sembra di scorgervi un motore di fondo,che guida anche discussioni del tipo"il mio maestro è più forte/migliore del tuo";ed è il seguente:si sostituisce il padre con la figura del maestro.
Sarà psicanalisi spicciola,ma è facile intravvedervi questo.
Da piccoli il proprio papà(o fratello,o talvolta "cuggino")è il più forte,invincibile;lo si difende a spada tratta,e ci si aspetta che lui sia pronto a farlo per noi,a perorare la nostra causa("vieni e prova dal mio maestro.....ma siete così sicuri che i vostri maestri siano così contenti delle potenziali seccature che gli procurate?A voi farebbe piacere che qualcuno vi procurasse uno sfidante?).
Se si è in questa fase,si può credere a tutto ciò che riguarda il maestro:l'invincibilità,le imprese,e ogni genere di chiacchera riguardante gli altri maestri oppure le verità assolute ed irrinunciabili che riguardano la pratica.
Conosco bene questo fenomeno,perchè anch'io,in passato,ne sono stato "vittima".
Il percorso di vita però ci insegna che il papà non è così perfetto ed invincibile;la delusione conseguente a questo(ci si sente traditi)e/o il percorso di crescita possono portare quindi ad un rifiuto categorico,a rinnegare la figura che prima si mitizzava.Si "uccide"il padre per crescere e prenderne il posto.
é il periodo dove del maestro non va più bene niente:non era poi così forte,si dubita della validita del suo operato,e se ne ricordano i lati negativi caratteriali.
Può succedere che a seguito di questa delusione,si trovi in un altro maestro una figura simile,da "sacralizzare",con nuove verità,infallibilità,e parola valida come il vangelo.
Conosco bene anche questo atteggiamento....devo dirvi perchè?
Non è un gran passo avanti,quindi,perchè ambedue gli atteggiamenti sono sintomo di una dipendenza acritica da una figura superiore(paterna)surrogata nella figura del maestro,cosa tra l'altro favorita,forse involontariamente,dagli orientali a causa della struttura di tipo"familiare" delle scuole tradizionali di boxe cinese.
Attualmente valuto tutto in modo un po diverso.
Sono possibilista su tutto,e adopero le fonti(aneddoti)orali e scritte per farmi un idea generale del personaggio,non potendo scendere nel particolare.
Cioè,se per WXZ molti raccontano che essere colpiti da lui era come essere colpiti da una scossa elettrica,se fonti varie,di adepti di vari stili riferiscono esperienze affini(l'incredibile capacità nel tuei shou e perquotenza/padronanza delle tecniche di combattimento a corta distanza,di fenomeni mai ripetuti,che io sappia,dai suoi allievi,come per esempio il fatto che mentre tirava a se il braccio nei tuei shou ad una mano,il suo avambraccio procurava un dolore vivissimo impossibile a sopportarsi e "dovevi"cedere e seguirlo....ed altri ancora),e se si conta il numero di "convertiti",allora si può rimanere scettici nei riguardi di alcuni aneddoti,probabilmente esagerati,ma un quadro sulle qualità del personaggio bisogna farselo in maniera indipendente dalle chiacchere da comare di allievi con sindromi da protagonismo o rivali invidiosi.
Stesso discorso,analogamente,vale per Ueshiba e per le altre grandi figure del passato,gente che ha avuto forti esperienze di vita,che hanno inequivocabilmente segnato il panorama marziale,e che meriterebbero probabilmente più considerazione obbiettiva che trasporto emotivo(in positivo o negativo).
Per chiudere,come valutare gli aneddoti?
Ne do una visione ispiratami dal M. Wu Dong.
Mi raccontòdi Sun Lu Tang,che spazzolava per terra con la scopa,la moglie gli si appressò da dietro senza preavviso,e lui istintivamente si girò squotendosi con un Fa Li facendola volare per il cortile.
Il commento del maestro fu:"non so cosa ci sia di vero in questo racconto,ma credo ci dia un idea del tipo di disponibilità corporea che i praticanti di un certo livello hanno raggiunto".
Ecco,io adopero questo metro;se molti aneddoti riportano un certo tipo di capacità,di imprese,di indole caratteriale,si può pensare(o almeno,mi permetto di pensare)che qualcosa di vero,nel mezzo ci sia.