@cortobraccio:
il fatto di "sostituire" la figura del Maestro con quella del padre, non è innaturale, nè sbagliata. Nelle arti marziali tradizionali, per ciò che riguarda la "Cultura", il Maestro è come il padre.
Questa potrebbe sembrare una forzatura, o un qualcosa di negativo. Ma quando passi tutti i giorni a casa del tuo Maestro, vai da lui prima dell'allenamento e ti sfondi di tè, davanti alla tv, e chiacchieri di tutto quello che succede, ti alleni 3/4 ore, poi torni, e ancora a farti di tè per un'ora e di chiacchiere, con tutti gli altri praticanti. vai in viaggio insieme, spesso vai a fare spese insieme, cresci e vedi crescere, vai al cimitero insieme il giorno dei morti.......ti assicuro che il sentimento che nasce e si sviluppa non è dissimile a quello di una famiglia.
C'è chi si ritrova in certe scuole e con certi maestri, e li difende e venera qualunque cosa dicano e facciano. Altri invece il Maestro se lo scelgono bene, magari dopo aver buttato nel cesso anni di finto gongfu, diplomi, cinture e palestre avviate, e difenderlo significa difendere le proprie idee, e non una situazione nella quale si trovano giocoforza.
Di contro se un allievo apprezza altri stili o maestri, è naturale anche una certa gelosia da parte del Maestro, lo trovo molto umano.
buone cose
Analisi corretta e tuttosmmato affine alla mia;si confermano a vicenda.
Il mio non era un post di condanna.
Il fenomeno di "sacralizzaqzione della figura di un maestro è nota,e probabilmnente necessaria ad un certo tipo di trasmissione;però genera appunto anche problemi:l'acriticità di chi ne subisce gli effetti nei confronti del proprio maestro.