Naturalmente ho preventivamente chiesto il permesso all'interessato prima di pubblicare una mail che mi ha mandato dopo svariate chiaccherate e qualche allenamento comune:
Ciao Fabio!
Visto che avevo un nano secondo di tempo libero volevo scriverti per avere il tuo parere su un paio di cose che avevo pensato.
Ho ragionato molto su quello che mi hai spiegato e più ci penso più mi convinco della loro straordinaria importanza.
Sarà deviazione professionale, ma, per natura, tendo a semplificare in maniera semplice tematiche complesse.
In pratica mi è parso di capire che buona parte degli esercizi che fate sia volta all’acquisire il controllo di articolazioni interne, che, generalmente, non impieghiamo (tipo le anche o le ultime vertebre). Nella mia testa (e scusa la forte semplificazione!) mi sono fatto l’idea che ciò serva fondamentalmente a controllare l’equilibrio per ottenere due effetti:
1. Scaricare le forze a terra ovunque esse arrivino (attacco).
2. Disperdere le forze di contatto, ovunque esse arrivino (difesa).
Se spingo (perché ad esempio sto tirando un pugno) le forze si devono scaricare a terra. Tirando il pugno con “l’inerzia del corpo” permette di aggiungere una extra forza incredibile.
Se sono sotto attacco, muovendo (o meglio ruotando) la colonna vertebrale e tutto quello che gli sta attaccato, posso deviare gli attacchi. L’immagine che ho in mente (che mi ha passato Baltoro 06) e quella di un gatto che cerca di divincolarsi.
Ancora mi scuso della semplicità con cui ho descritto degli argomenti su cui, probabilmente non basterebbe una vita per andare a fondo della cosa, però avevo bisogno di sintetizzare.
Come si fa a convogliare il peso del proprio corpo in modo tale da realizzare almeno in parte quanto detto sopra? Onestamente non lo so. Mi allenerò e proverò (almeno in parte, perché non credo che ci riuscirò mai del tutto) a capirlo.
Però, non credi che solo esercizi senza applicazione siano un po’ sterili? Com’è possibile metabolizzare una tecnica, se non la provi in combattimento. Quando si combatte, si deve far fronte a situazioni mutevoli che continuamente variano; se in palestra è facile trovarsi nella posizione corretta (almeno per voi… per me rimane un casino), non è detto che, con un avversario davanti, la cosa risulti altrettanto semplice.
Ancora, la tecnica di combattimento che impiegate coinvolge i muscoli interni, mentre io tendenzialmente uso quelli esterni. Addirittura quando combatto mi ritrovo sulle punte dei piedi: equilibrio precario sicuramente, ma è sempre uno svantaggio?
Parlando per similitudini è come se la tua tecnica di combattimento fosse un cannone e la mia una pistola. Non c’è dubbio su come l’energia che riesci a sviluppare sia superiore alla mia, ma altrettanto io, impiegando muscoli esterni sono per forza di cose più reattivo.
Cosa ne pensi?
Questa settimana sono nelle curve, ma la prossima sicuramente vengo ad allenarmi e sabato pomeriggio sono dei vostri. Avrei molto piacere di conoscere Alex.
A presto!
Daniele.queste sono le conclusioni a cui è giunto in questi ultimi giorni
mi fa sorridere il paragone pistola/cannone perchè sinceramente io so perfettamente di non riuscire ancora a sviluppare la potenza a cui certi praticanti/maestri arrivano
detto ciò credo che abbia fatto un'analisi abbastanza precisa del mondo taiji
si è reso conto delle potenzialità intrinseche del lavoro sul corpo di questa disciplina ma come molti non trova la diretta connessione con le applicazioni marziali di determinati lavori
io per ora mi sono limitato a spiegargli che purtoppo molte risposte arrivano solo con la pratica e con il confronto con le giuste guide
l'obbiettivo di questo 3d è semplice: cerchiamo di dare delle risposte concrete ai quesiti posti, secondo me può venire fuori qualcosa di buono
ovviamente provvederò a fare leggere il tutto al mio carissimo amico
ah...è questo simpatico ragazzo con cui ogni tanto faccio sparring:
https://www.youtube.com/user/thunderstrucker81#p/a/u/1/yMncqVAn1Fs