Per esempio rovinarsi la salute lo trovate buono? Va bene rovinarsi la salute?
Se lo chiedi a un fumatore, che ti risponde?
Modificare il proprio corpo in funzione della competizione è un riferimento giusto per la propria esistenza?
Se sei bravo e la competizione è la tua vita, perchè no?
Credete che esiste un modo naturale di muoversi e vivere che va ricercato con la propria pratica?
Dipende tutto da chi sei e cosa vuoi.
Ho buttato lì un po' di domande non per trovare qui una risposta, ma per far capire quale sia il problema del girare intorno.
Secondo me si gira intorno solo se si dà per scontato che le cose che sono giuste per noi siano per forza giuste anche per gli altri. Se accettiamo che ognuno ha caratteristiche, desideri e scopi diversi, forse smettiamo di girare
Da queste semplici domande viene fuori il problema.
Tutto è relativo, ma se credi giusto fumare, difficilmente potrai concepire la pratica marziale come la concepisco io.
Con qualcuno che fa della competizione la sua vita difficilmente andrò d'accordo marzialmente parlando e non solo, anche il rapporto umano andrà avanti solo fino ad un certo punto.
Io ho notato una cosa.
Quando andiamo a fare gli stage di taiji ci troviamo con persone che hanno storie totalmente diverse, ma quando ci si mette a tavola a mangiare ci si trova d'accordo su molte cose.
Questo credo non capita solo in questi stage e non solo nel taiji.
Ognuno reputa importante questo e non quello, ma questo comporta anche che quando pratica cerchi questo e non quello.
Qui non c'è nulla da fare.
Da noi viene un kick boxer, bravo nel suo boxare nulla da eccepire, ma non riesce ad andare oltre un certo limite, secondo me, perché le sue convinzioni sono diverse dalle mie, e non potrà mai capire e migliorare se stesso oltre un certo limite perché si rifiuta di vedere la realtà.
Tutto è relativo, ma il fumo fa venire il cancro non si scappa.