State calmi, nessuno ha detto che il taiji è meglio di qualcos'altro.
Parla per te.
No, io penso che si vuole semplicemente far vedere (chi fa roba "esterna", per dire), quanto gli esercizi studiati siano del tutto simili a quelli che si adoperano anche "da noi".
Effettivamente, in un certo senso....
Coincidenza vuole che tu fossi (in che misura, poco importa) "seguace" Vajrayana.
Orbene, da un bel pezzo, mi balena per la mente che questo genere di diatribe marziali tra interni vs esterni sia fottutamente ben paragonabile ad analoghe liti e settarismi che vidi in passato tra Vajrascita e Theravadin.
In poche parole, alcuni stradogmatici praticanti di Dzogchen e compagnia cantante rompevano i coglioni (non che abbiano smesso, anzi..) a quello che, per le vaste conoscenze che si ritrova, potremmo definire un Tripitaka parlante, tanto conosce a fondo il Canone Pali, la scoperta di aggiunte postume, le contestualizzazioni storiche da tener presente circa il Nikaya, ecc.
Essi, per la precisione, hanno la fissa che il loro Vajrayana è superiore, ti da la vera buddhista, gli arhat sono illuminati di sottomarca rispetto ai loro Yamantaka di turno, ecc.
Tutto questo perchè, tra le altre cose, il loro percorso pare sia ben più ricco e strutturato (stracolmo di archetipi psicologici e riti sciamanici tantrici prebuddisti, direi io) per ciò che concerne il funzionamento della mente e le sue modificazioni, mentre quei catorzi pezzenti di theravadin a malapena di accennano agli stati di shamata e vipassana.
Bè, la conclusione è semplicemente che, nella peggiore delle ipotesi, il meno cerebrale theravada/zen va più pragmaticamente a farti esperire certe cose direttamente per via empirica, e a considerare il tutto ben poco esplicabile a livello verbale.
Credo che, sempre nella peggiore delle ipotesi, si potrebbe dire che il taijiquanista alleni il suo pugno per tappe didatticamente più lente ed esplicite (anche a livello visivo, con iperbolizzazione dei movimenti circolari).
Questo sistema didattico è, poi, divenuto fonte di pippe e settarismo... o, peggio, ginnastica new-age.
Il pugile applica su per giù gli stessi principi, ma li si insegna meno magniloquentemente e, soprattutto, anche a didattica non granchè chiara, li automatizza da solo (finanche inconsciamente, magari) usurando il saccone e scartavetrando a cazzotti il tuo cervello.
Il che è come dire...
... il taijiquanista fa mille prostrazioni al giorno, inzozza casa scolpendo stupa votivi, e si sballa di marja durante le puja...
...il pugile siede in zazen davanti ad un muro.... e basta.
...magari se ne sbattono altamente di competere...
... il che non c' azzecca un beneamato cazzo col decidere di fare sparring o meno.