Per quanto mi riguarda, è sufficiente che l' etnia taijiquanista (italiana in primis) la pianti di autoincensarsi, autoalienarsi (non solo in senso sociale, ma anche e soprattutto anatomofisiologico), autolobotomizzarsi via ipse-dixit e, conseguentemente, autocopyrightizzare certi principii e smerdare gli altri (specie, paradossalmente, quelli che sarebbero in grado di far loro il culo.. non foss' altro perchè, guarda caso, sono spesso i più sofisti e meno pragmatici a stronzeggiare in tal senso).
Per dire.. io non mi faccio nessun problema a ricordare e/o accettare (e sarà passato qualche anno) di quando l' utente Pao Choi (chi se lo ricorda?), in lidi forumistici ben più scientifici e meno comareschi di FAM e F.AM., disse che (rullo di tamburi).....
... la sua passata pratica di taiji gli è stata ben utile nel suo attuale percorso, guarda caso, di pugilato.
Come non mi fa una grinza che biomeccaniche "ondulatorie" e respiratorie simili del Systema (oh cazzo, anche nel systema ci sono?!?) permettano a Wolvie finanche di sollevare meno faticosamente la cassa stracolma di raspi d' uva.
Come non mi fa una grinza che Spartan si ritrovi a tutt' oggi artefatti dell' onda dello Yoseikan (cristo, un' altra!!!) agevolantigli certe tranvate d' avambraccio dietro la nuca e manate rintronanti sul cranio.
Come non mi fa una grinza che xjej avrebbe biomeccaniche più o meno visibilmente sgamabili come analoghe quando usa rope training per forza resistente e, perchè no, stando a certi filmati, ci metterei pure allenamento con clave (specie quelle più pesanti) scippato dall' hindu wrestling.
L'esclusiva semplicemente nelle am non ce l'ha nessuno su niente, dal santone della montagna dello stile tradizionale del pipistrello ingrifato al fondatore dell'ultimo sistema presunto paramilitare dei narcos messicani.
Mi pare che Wolvie avesse pure scritto che i russi ai primordi del “progetto systema” avessero analizzato e testato le conoscenze marziali anche di provenienza esterna alla russia e vista la vicinanza geografica è plausibile una forte influenza della marzialità cinese.
Non mi sembra un mistero l'influenza della cultura cinese su quella giapponese, con i relativi risvolti marziali e non. Ritroviamo i corrispettivi di concetti di taiji, yin/yang, qi nelle am jappe e le loro forti influenza nella pratica.
Il movimento a onda quindi non è esclusiva degli stili cinesi ma nella maggior parte dei casi forse da quelli deriva più o meno direttamente.
Secondo me, il problema di fondo è che la codificazione della realtà alla base dell'evoluzione delle am cinesi parte da concetti filosofici estranei alla cultura occidentale e non facilmente catalogabili scientificamente.
Per esempio Yin/Yang è riconducibile al magnetismo naturale, con polo positivo dei protoni e negativo degli elettroni o al concetto di materia e non materia su cui i fisici quantistici sono ancora al lavoro? Boh, è così vago che imbrigliarlo con etichette è complicatissimo.
Il Jing del Cielo Anteriore è un aspetto/funzione del qi del corpo umano, identificabile col patrimonio genetico personale. Ma i concetti orientali non sono ben definiti come in una definizione scientifica, non hanno mai avuto una distinzione netta tra corpo e anima come nella nostra cultura, prima o parallelamente all'approccio scientifico, per loro è come se fossimo un tutt'uno, come se i sintomi psicosomatici li avessero scoperti ed elaborati nella medicina qualche migliaia di anni fa.
Gli aspetti del qi legati alla mente sono presi in considerazione da secoli ma noi stiamo aspettando i passi avanti della scienza nello studio del cervello, delle sue funzioni e potenzialità. Il guaio è che anche quando ci sono dei corrispettivi tra le due visioni le due ottiche devono rimanere autonome e indipendenti perchè sarebbe come cominciare un'operazione matematica con un sistema numerico e a metà continuarla con un altro: non avrebbe senso e si perderebbe tempo senza arrivare a un risultato attendibile.
Molti metodi orientali non hanno una sperimentazione con metodo scientifico e nonostante qualche riscontro anche positivo avuto è complicato valutare la strategia di un giocatore di dama secondo le regole e l'ottica degli scacchi.
Quel che è più divertente è il rimarcare le differenze tra stili “interni” ed “esterni” tra praticanti occidentali quando se ne curano poco gli orientali, che addirittura per secoli non hanno sentito il bisogno neppure di distinguere le due “categorie”.