Come ci si prepara al combattimento nel Taiji?
- Fase 1: Esercizi di base per preparare il corpo. Sviluppo di allineamento strutturale, rilassamento, uso efficiente della gravità, percorsi di forza ottimizzati (reclutamento di fibre ), sviluppo della forza esplosiva (fajin), uso del dantian (hara per i giapponesi). Insomma una serie di abilità di base. Se uno è in questa fase e va a combattere, è veramente un coglionezzo e si merita che lo gonfino..
- Fase 2: Si studia la famigerata forma. Quella sequenza interminabile e lenta di movimenti concatenati. Dentro ci sono più o meno le tecniche standard di altri stili di kung-fu: pugni, calci, spallate, proiezioni, rotture. Né meglio, nè peggio di altri stili. Se uno vuole combattere, magari è meglio studiare e allenare la forma in piccoli pezzi. Capendone il significato marziale. Molti praticanti tralasciano completamente la fase 1 e si concentrano sulla forma. No buono, piglierai mazzate.
Se sei in fase 2 e vai a combattere, rimani un coglionezzo..
- Fase 3: Esercizio "mani che spingono", lo scopo è sviluppare la sensibilità alla forza avversaria e la capacità di cambiamento a contatto. Il lavoro parte collaborativo e semplice e può diventare non collaborativo includendo anche alcuni colpi. Qui verifichi che fase 1 e 2 siano andate bene. E' chiaro che puoi introdurre la fase 3 già dopo pochi mesi in modo parallelo. Se diventi bravo in mani che spingono, potresti non sfigurare nel corpo a corpo a breve distanza non collaborativo. Ma è chiaro che se sali su un ring, ti macinano (coglionezzo..te l'ho detto già prima..)..
- Fase 4: Ti muovi bene, secondo i principi dello stile. Hai creato i giusti percorsi di forza e li hai messi alla prova con mani che spingono. Puoi fare del potenziamento con vari attrezzi (palla medica, bastoni lunghi, tubi pesanti, ho visto anche usare dei manubri..ma pensa te!). Qui magari se riesci a colpire qualcuno, gli fai male sul serio. Ma devi prenderlo..(occhio a non farci fare la figura dei coglionezzi.. )
Fase 5: Quella che la maggior parte dei praticanti non raggiunge. Il combattimento non collaborativo, o almeno lo sparring (san-shou nella nostra lingua cino-sciamanica). Qui casca l'asino. Avete ragione a dirci che il taiji non serve a combattere. Perché su un buon numero di praticanti, pochi hanno voglia di sobbarcarsi questa fase. Confronto, via via, meno collaborativo. Botte, infortuni..
Però il rovescio è che sviluppi qualità che altrimenti non avresti, tempismo, colpo d'occhio, resistenza alla pressione psicologica, cattiveria,etc.
Se arrivi qui, secondo me, puoi anche non fare la figura del coglionezzo..
E' un percorso lungo e non è garantito né scientifico che tutti arrivino alla fine. Non è tutta fuffa.
Bel post,grazie per esserti fatto lo "sbatti".
Ora il punto uno e' quello che mi interessa di piu':
Le abilita' di questo punto sono uniche di appartenenza al taiji o e' possibile ottenere questi risultati indipendentemente da cosa si pratichi?
(essendo abilita' fisiche e non tecniche specifiche dello stile)
Che funzione hanno i punti che dividono il primo dall'ultimo? una volta che ho una gestione corretta del corpo per qual motivo non posso apprendere direttamente in combattimento,allenando da subito anche attributi come il timing? (se ho allenato correttamente il corpo non posso certo sbagliare ad usarlo)
Come mai gli esercizi propedeutici sono differenti da quello che e' il risultato finale?
Lo trovo leggermente controintuitivo e quanto meno contrario alla mia esperienza...se voglio imparare a fare una cosa, devo fare quella cosa!
(per restare nel nostro "campo" i pugili per sviluppare connessione e un corpo da pugile...tirano sopratutto pugni)
Le obiezioni di xjej prima e spartan dopo mi sembravano rilevanti e complicate da evitare....come mai gli stessi cinesi non attingono a tale patrimonio se offre risultati cosi' strabilianti?
Quanta componente mistica c'e' nella pratica?
Da laici si potrebbe analizzare il taiji o serve "credere" nel chi?
Per ora mi fermo