Le abilita' di questo punto sono uniche di appartenenza al taiji o e' possibile ottenere questi risultati indipendentemente da cosa si pratichi?
(essendo abilita' fisiche e non tecniche specifiche dello stile)
Assolutamente si, la fase 1 sviluppa abilità applicabili a molte arte marziali. (Se chiedi ad YM ti dirà che non è così..ma qui ci sono opinioni discordanti..)
Che funzione hanno i punti che dividono il primo dall'ultimo? una volta che ho una gestione corretta del corpo per qual motivo non posso apprendere direttamente in combattimento,allenando da subito anche attributi come il timing? (se ho allenato correttamente il corpo non posso certo sbagliare ad usarlo)
Puoi farlo, specie se hai già esperienza marziale di altro tipo..Se sei a zero, fare la forma e mani che spingono ti dà la tecnica e l'abitudine al contatto fisico.
Okkio però che riportare in combattimento, sotto stess, le abilità sviluppate nella fase 1 non è banale. Magari un percorso più soft può aiutare (e qui siamo al punto da cui è partito il 3D..)
Come mai gli esercizi propedeutici sono differenti da quello che e' il risultato finale?
Lo trovo leggermente controintuitivo e quanto meno contrario alla mia esperienza...se voglio imparare a fare una cosa, devo fare quella cosa!
(per restare nel nostro "campo" i pugili per sviluppare connessione e un corpo da pugile...tirano sopratutto pugni)
Molti esercizi sono movimenti basilari (es. cerchi con le braccia), che diventano poi parate o colpi, o altro. I movimenti che puoi fare con il corpo, ridotti all'essenziale non
sono infiniti.. Poi cosa intendi per diversi dal risultato finale? Nella forma ci sono contenuti tecnici abbastanza simili ad altre AM: pugni, colpi di palmo, calci, etc..
Solo che eseguiti lentamente spesso sono un po'...mascherati.
Le obiezioni di xjej prima e spartan dopo mi sembravano rilevanti e complicate da evitare....come mai gli stessi cinesi non attingono a tale patrimonio se offre risultati cosi' strabilianti?
Beh, in parte ha risposto kungfuka. Tieni presente poi che, le AM tradizionali cinesi sono state massacrate dal governo comunista (vedi persecuzioni varie e divieti di praticare). Salvo poi essere riesumate come prodotto da esportazione ad uso e consumo degli occidentali. In più si tratta di metodiche non facilmente standardizzabili e applicabili su larga scala, bisogna essere onesti qui, proprio per un approccio poco scientifico. Non è che puoi dire, fai tot serie di questo esercizio così e cosà e in media, da tabella, otterrai un dato risultato..
Quanta componente mistica c'e' nella pratica?
Da laici si potrebbe analizzare il taiji o serve "credere" nel chi?
Dipende.
Da niente, a molto..Io fin'ora ho avuto la fortuna di incontrare gente con approccio molto "pratico".
Secondo me una metodologia scientifica farebbe molto bene al taiji, rendendo le cose più comprensibili per noi occidentali. Il problema è spesso di cultura/linguaggio.
Per i cinesi il concetto di qi è molto vasto e assume, a seconda del contesto, diversi significati.
Una volta un maestro cinese continuava a dirmi di "portare il qi" in basso nell'eseguire un movimento. Dopo vari casini e tentativi ho capito che intendeva (spero di aver capito
) di abbassare il baricentro (sia fisicamente che con l'intenzione).
Questa diversità culturale a volte è frustrante.
Infine, tieni conto che varie cacchiate sull'uso del qi sono da ricondurre all'azione propagandistica (di nuovo) del governo cinese che, a cavallo degli anni '80, ha sponsorizzato la medicina tradizionale e il qi gong.
In quel periodo sono stati tirati fuori concetti strampalati di ogni genere..
Secondo me un approccio "laico" è possibile, oltre che utile.