Poi facendo dei ragionamenti e capendo certi meccanismi della mente, mi sto ricredendo su forme e katá che davo per inutili e una perdita di tempo.
Quello che ho capito é che forme e kata allenano la mente.
Il fatto di visualizzare un maestro in movimento e seguirlo come un pappagallo, stimola un principio di psicocibernetica molto semplice: la visualizzazione reale.
Recenti studi fatti da topi da laboratrio italiani in ambito neuroscienze hanno scoperto e provato l'esistenza del sistema mirror e dei neuroni a specchio. Si tratta di una produzione di particolari neuroni in fase di visualizzazzione, un tipo di meccanismo che sta alla base del linguaggio paraverbale (e vi rimando al 3d sulla PNL).
Allenare la visualizzazzione é importante.
Poi un'altra cosa importandte é che esegendo forme si sviluppa anche un'altra capacitá:la memoria nel corpo. Quando si eseguono movimenti copiati visivamente, si puo notare che l'esecutore fará i movimenti dando una sua interpretazione corporea. Non sará uguale all'originale, ma piu si pratica e piu si perfeziona il movimento rendendolo sempre piu simile all'originale (o presunto tale).
Cosa serve tutto questo?
Se ci aggiungiamo una visualizzazzione immaginaria di esecuzione reale della tecnica con un avversario immaginario... beh facciamo un allenamento mentale molto completo.
Poi se l'immaginazione é in grado di cambiare i metaprogrammi mentali e perché non applicarla alle am?
In fondo i primi due principi di psicocibernetica dicono proprio:
L'immaginazione é in grado di stimoloare il servo-meccanismo cerebrale e seguire schemi di pensiero ed azione.
Nello scontro tra volontá ed immaginazione prevale la seconda.
Quest'ultima va assicurata rispettando le prescrizioni temporali cicliche, garantendo il cambiamento di nuovi programmi mentali e quindi il cambiamento comportamentale.
Se vogliamo completare il quadro, un altro principio é quello meditativo dell'esecuzione senza pensiero, cioé mentre eseguo una forma la mia mente sta con il corpo (o dovrebbe), e non pensando ai cacchi miei, zittisco un po il "cane che abbaia", per restare totalmente dentro la pratica.
Non mi stupirei se idee, ispirazioni, illuminazioni sono venute a grandi maestri del passato propio in fase di esecuzione di una forma.
Quindi credo che katá e forme siano state inventate per questi propositi, sarebbe interessante capire se vengono insegnate ancora con queste dinamiche mentali oppure no?
Se la risposta é no, allora sono una perdita di tempo.