e non mi riferisco all'agonismo, ovviamente.
Le mie domande sono molto semplici:
Come ritenete corretto impostare l'allenamento per il corso dei giovani, cioè dai 10 ai 13 -14 anni circa?
Quale percentuale di gioco e quale di tecnica ritenete corretto?
Giochi solo propedeutici?
Giochi a squadre o tutti contro tutti?
Con attrezzi tipo pallone, palline, cerchi o birilli vari?
E la teoria del karete?
E gli esami ogni quando?
Io la vedo così...
Non si può stabilire a priori tot di questo e tot di quello, ci sono giorni in cui non sono concentrati, quindi molto gioco e poca tecnica, anche 80 - 20 se necessario, a costo di fargli fare solo due kata.
I giochi propedeutici sono molti, quindi si può scegliere in modo da non annoiarli sempre con quella minestra, ma non ritengo sia disdicevole o sconveniente fare qualche gioco poco propedeutico, purchè almeno abbia un senso, quindi no partite a pallavolo o basket o altro, si a "bollarsi", alto di terra, "mamola palo", ed altro di similare.
Soprattutto non disdegerei, con il bel tempo, un percorso Hebert all'aperto o, alla peggio in palestra.
Giochi sia a squadre che singoli, oppure con più squadre, magari una ben più numerosa dell'altra o altre.
Se è possibile, c'è lo spazio e li si ha, meglio, allenamento vario è sinonimo di non noioso.
La teoria è necessaria come la pratica, ovvio che nei ragazzini non si dedica più di un paio di minuti a lezione, con gli adulti quei quattro o cinque vanno bene.
Esami sempre, quando qualcuno è pronto, scatta l'esame, sono contrario alle scadenze programmate "tutto accade al momento giusto", non credo che il contadino aspetti la maturazione di tutto il frutteto per iniziare il raccolto, bensì passa ogni giorno e raccoglie ciò che è bene raccogliere.
Io non ho mai inteso l'esame o il grado come "contentino", vuoi fare l'esamea? OK, guadagnatelo!
Mi diverto con i ragazzini abituati al tutto e subito:
-Maestro, voglio il kimono anche io!
-Ok, cosa hai fatto per meritartelo?
-Beh, io me lo faccio comprare dalla nonna...
-Fattelo comprare anche dalla befana, ma se ti dico che non lo metti, stai pur certo che tu non lo metti, a costo di sbatterti fuori dal corso, qui comando io e decido io, tu non decidi, tu fai e basta.
Segue il broncio di chi non conosce il termine "no", e dico al genitore che imparare a meritare ciò che si vuole è fondamentale per crescere, diversi però capiscono ed accettano la "prassi", soprattutto perchè incoraggio sempre i loro progressi, per motivarli, peccato che poi la divisione della scuola in due li abbia portarti tutti "di la", i ragazzini sono pestiferi ma danno soddisfazioni molto grandi.
Dite la vostra che ho detto la mia