al di la del mercimonio
comunque
è giusto, a mio avviso, per certi versi
che la porta sia aperta a tutti
evidentemente non tutti arrivano a certi risultati
altro problema, semmai, è
quando i brocchi frenano anche i più dotati
ci vuole un corso a parte
Ne traggo un'altro assioma:
Un insegnante/istruttore/maestro/ecc. ottiene migliori risultati dagli allievi di un corso, quando questi che lo costituiscono sono in numero ridotto.
Questo e sicuro...! Ma la causa e.., nell'incapacita di seguirli tutti...!!! In 1 ora e mezza con 20/25 persone..., un bun insegnante ha la capacita di dare a ciascuno qualcosa...!!! Se non ci riesce...,e inutile che trova scusanti...in questione...! Le scusanti...!!?? Del tipo...: i meno dotati fermano quelli piu dotati nelle arti marziali (personalmente...non esistono i dotati e i meno dotati nelle arti marziali..); o pure, non si riesce a segure il programma tecnico...causa sempre trope persone da seguire..., ecc.
Per me.., essere buoni praticanti non vuol dire essere bravo insegnante...!!! Per me.., uno che vuole fare l'insegnante..., e una vocazione...! O ce l'hai o non ce l'hai...!!!
La situazione è complessa, non a caso è un continuo susseguirsi d'interventi e aggiunte d'eventuali problematiche.
Insisto comunque sul minor numero d'allievi=migliore qualità di trasmissione.
L'esempio da te fatto su un corso di eventuali 20 allievi a lezione della durata di ore 1/30', ad uno scarno riferimento puramente matematico, corrisponde a minuti 4,30 a persona, a cui l'insegante potrebbe dedicarsi!
Fortunatamente non è solo questione di calcoli matematici, perchè è pur sempre possibile
"arrivare" con successo a più allievi simultaneamente...ma converrai che, più il numero di essi è basso, più è facile insegnare con qualità.
Anche perchè in linea di massima, la creazione all'interno di una Scuola di un gruppo di studio formato da pochi elementi, dovrebbe essere caratterizzato da omogeneità dei medesimi.