Ecco secondo me da dove si dovrebbe partire, ma siccome io il più delle volte mi esprimo male o mi esprimo in modo che lascio molto spazio a possibili fraintendimenti, ho preso una parte di intervista fatta al mio Maestro e l'ho riportata, il contenuto mi sembra ben esposto! Vi ci ritrovate? Concordate? Pensate che il punto di partenza debba essere un altro? Fatevi sotto!
Cosa intendi per radicamento e stabilità?
“La muscolatura profonda ha la funzione di rendere la struttura forte e radicata, connessa dall’interno”.
Poiché non sono termini di uso comune, puoi spiegare cosa significa “radicata” o “connessa dall’interno”?
“Un’altra differenza sostanziale tra sport e arti marziali è che le arti interne si chiamano così proprio perché vanno a scoprire, a rivalutare la parte interna della struttura fisica, con la quale intendiamo principalmente il sistema osteo-articolare e legamentoso e il sistema muscolo-tendineo profondo; le metodiche antiche lavorano molto su queste strutture essenziali: quando si costruisce un palazzo, prima ci vuole il basamento forte e poi seguirà l’abbellimento. Così le metodiche antiche prima lavorano sulla costruzione del basamento, cioè sul sistema osteo-articolare-legamentoso e sulla muscolatura profonda – che deve essere forte, potente ed elastica, per dare stabilità – poi sugli aspetti superficiali della struttura, i muscoli di movimento. E questi due sistemi sono strutturalmente diversi, anche a livello di colore”.
Di fibre.
“La muscolatura profonda è atta a fare quella che viene chiamata contrazione tonica, come nel caso dei muscoli che ci tengono la testa sul collo. Attraverso gli esercizi delle arti interne cinesi si impara a usare il proprio corpo dall’interno, partendo dalla sua struttura profonda “.
Ma credo che anche i muscoli superficiali debbano essere allenati…
“Certo, vengono allenati, ma sono quelli che intervengono nella fase finale dell’azione. In più le fibre dei muscoli superficiali, siccome hanno dei grandi bracci di leva, devono poter scorrere velocemente e per questo non devono essere troppo forti, troppo toniche, perché altrimenti perdono la loro elasticità. Del resto la tanto discussa forza esplosiva viene dalla muscolatura profonda; una volta che la freccia è partita, allora intervengono i muscoli superficiali. Qui come altrove il fattore fondamentale è la connessione”.
Cos’è la connessione?
“E’ il connettere assieme tutta la struttura fisica interna, principalmente il sistema osteo-articolare, cosicché i vari segmenti ossei diventino perfettamente connessi. E qui interviene un altro fattore fondamentale, la postura perfetta, data dal perfetto allineamento delle ossa. La postura non è qualcosa di statico, ma qualcosa di dinamico. Anche quando sei fermo, infatti, non esiste l’immobilità: anche da fermi avviene un continuo perdere e riacquistare l’equilibrio, attraverso l’attuazione di continui aggiustamenti micrometrici. Tuttavia la postura non è soltanto il risultato di un equilibrio fisico, ma anche emozionale e mentale; è un insieme di forze”.
E l’equilibrio a questi vari livelli lo acquisisci praticando?
“Praticando questi esercizi interni. Perché anche la nostra scienza ha ormai ampiamente riconosciuto il legame profondo che c’ è tra la mente e il corpo. Quindi lavorando sulla struttura fisica io lavoro anche sulla mente, in una corrispondenza biunivoca. Quello che purtroppo non hanno ancora scoperto è che tra mente e corpo c’è questa famosa interfaccia di cui parlavamo prima, l’ energia. Un po’ come nel computer; dove ci sono l‘hardware (il corpo) e il software (l’arte e la programmazione mentale) ma ci deve essere anche l’energia, cioè la corrente elettrica. L’hardware e il software senza la corrente non possono fare nulla“.
Per la postura quali sono gli esercizi da praticare?
“Per prima cosa l’allineamento della colonna vertebrale, che è fondamentale rimanga perfettamente dritta. Perfettamente dritta significa naturalmente dritta, cioè in posizione fisiologica, con le sue curve rispettate, né in iperlordosi, né in ipercifosi. Bilanciando bene queste curve si ottiene in condizioni basali una postura equilibrata e dinamica, che consente al corpo di raccogliersi intorno all’asse centrale, rappresentato dalla colonna vertebrale. Per fare questo c’ è bisogno di allenare i muscoli profondi, la maggior parte dei quali è localizzata intorno al rachide; sono i cosiddetti muscoli paravertebrali, che si intrecciano tra una vertebra e l’altra, avvolgendo la colonna. Possiamo fare il paragone con l’albero maestro di una nave: i muscoli superficiali sono un po’ come le vele, che per essere in grado di raccogliere la forza del vento devono potersi dispiegare; i muscoli paravertebrali sono invece come il sartiame che lega le vele all’albero maestro. Quindi, poiché avere un buon albero maestro significa una grande capacità di mobilità, il lavoro sulla colonna vertebrale è basilare”.