Il punto di partenza!

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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #30 on: July 28, 2010, 11:22:45 am »
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Bhe si quella frase lascia spazio a fraintendimenti, io l'ho sempre inteso "curve naturali" con il lasciar fare al corpo, come giustamente hai fatto notare tu il corpo dovrebbe sistemarsi da solo quando si prova a farsi carico di pesi. Il difficile e quando si simula a vuoto, però li Flavio mi aveva detto di appiattire, lui usa la frase "riempire i reni", ma quando li avevo troppo pieni mi diceva "che ero troppo legato", quindi in base a ciò mi sono adeguato, e in base aciò la mia deduzione sulla frase iniziale, cioè "curve naturali". Poi questa è solo una mia naturale interpretazione,  bisognerebbe chiedere a lui cosa intendeva.

Ecco..sta cosa di "riempire i reni" un po come il "pulsare del minmeng" deve comunque sottostare a quella che per me è ormai la prima legge del Taiji (un po come le leggi della robotica di Asimov...)
- i muscoli devono essere rilassati

quindi va tutto bene, reni pieni, ma solo se si riesce a riempirli non contraendo i dorsali

altrimenti si ottiene una connessione forte ma non dinamica tra le anche e le spalle...


ah..la seconda legge del Taiji
- il cavallo delle gambe deve sempre essere allineato in modo da creare un arco ad U


ovviamente...ihmo

Concordo su tutto caro raptox!
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Offline luca.tai.chi

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #31 on: July 28, 2010, 11:31:05 am »
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Mi permetto di dissentire parzialmente su cio che viene detto nell'intervista a proposito della schiena dritta.Da quel che ho potuto capire finora in questo tipo di lavoro le curve fisiologiche si tende proprio ad appiattirle e non a mantenere quelle naturali,perchè è la modalità in cui la schiena esprime più forza.Provate un pò a verificare come si sistema la vostra schiena quando portate un peso o salite le scale.

no carissimo, nulla si appiana, col rilasamento le curve sono rispettate nella loro fisiologia, è la contrazione che le distende rettilineizzandole,
quella di cui parli è la sensazione di curva verso l'esterno, il famoso arco, ma è solo la sensazione, le curve lordosiche rimangono, anzi si definiscono meglio
 :hakama:

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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #32 on: July 28, 2010, 11:32:28 am »
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Mi permetto di dissentire parzialmente su cio che viene detto nell'intervista a proposito della schiena dritta.Da quel che ho potuto capire finora in questo tipo di lavoro le curve fisiologiche si tende proprio ad appiattirle e non a mantenere quelle naturali,perchè è la modalità in cui la schiena esprime più forza.Provate un pò a verificare come si sistema la vostra schiena quando portate un peso o salite le scale.

no carissimo, nulla si appiana, col rilasamento le curve sono rispettate nella loro fisiologia, è la contrazione che le distende rettilineizzandole,
quella di cui parli è la sensazione di curva verso l'esterno, il famoso arco, ma è solo la sensazione, le curve lordosiche rimangono, anzi si definiscono meglio
 :hakama:

Grazie Luca, il tuo intervento è molto apprezzato, visto che da quanto ho capito sei medico.
« Last Edit: July 28, 2010, 11:34:47 am by XinYiMan »
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Offline luca.tai.chi

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #33 on: July 28, 2010, 11:33:06 am »
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"quindi va tutto bene, reni pieni, ma solo se si riesce a riempirli non contraendo i dorsali

altrimenti si ottiene una connessione forte ma non dinamica tra le anche e le spalle..."

per Raptox,se ci si contrae c'è sconnessione, nessuna connessione tantomeno forte....
 :hakama:

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Offline baltoro 06

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #34 on: July 28, 2010, 11:33:46 am »
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Mi permetto di dissentire parzialmente su cio che viene detto nell'intervista a proposito della schiena dritta.Da quel che ho potuto capire finora in questo tipo di lavoro le curve fisiologiche si tende proprio ad appiattirle e non a mantenere quelle naturali,perchè è la modalità in cui la schiena esprime più forza.Provate un pò a verificare come si sistema la vostra schiena quando portate un peso o salite le scale.

Di questa cosa me ne ero preoccupato anch'io e datosi che insegno anche ai bambini prima di procurare danni irreparabili mi sono informato presso Luca taiji, che con la sua solita pazienza e cortesia mi ha spiegato.
Il mio dubbio era: dal momento che la colonna vertebrale ha per usa natura delle curve fisiologiche per scaricare in maniera armonica e naturale il peso del corpo verso terra, andare ad agire su queste curvature allineandole e quindi andando "contro natura", non è pericoloso e contro lo spirito del Taiji che invece vuole "assecondare la natura2? E ancora.....andando ad annullare le curvature fisiologiche si crea un danno, tant'è che le persone che per loro sfortuna hanno la schiena "dritta" oppure all'opposto curvature troppo accentuate sono condannate ad eterne tribolazioni e dolori.
La risposta di Luca è stata che nella pratica del Taiji si rilassano i muscoli della schiena che noi solitamente abiamo contratti. Queste contratture per loro natura portano dei disallineamenti strutturali della colonna, in pratica normalmente siamo quasi tutti disallineati, chi più chi meno.
Rilassando i muscoli si ottiene un normale riallineamento strutturale, che non vuol dire schiena "piatta", ma significa riappropriarsi delle porprie corrette curve fisiologiche.

Se hio male interpretato la spiegazione di Luca egli stesso, qualora leggesse, potrà correggere eventuali mie "mancanze". La questione è troppo importante per non essere chiarita a dovere.  :)

Urco...Luca mi ha preceduto. Vabbè, lascio questo mio trattato ai posteri.  :D
« Last Edit: July 28, 2010, 11:35:47 am by baltoro 06 »


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Offline luca.tai.chi

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #35 on: July 28, 2010, 11:34:39 am »
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"da quanto ho capito sei medio."
per Xin
sono medio :D se mi vedi altro che medio :D :D :D
 :hakama:

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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #36 on: July 28, 2010, 11:35:14 am »
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"da quanto ho capito sei medio."
per Xin
sono medio :D se mi vedi altro che medio :D :D :D
 :hakama:
Ho appena corretto, volevo dire medico!  :D :D

Comunque ti ho già visto dal vivo, allo stage di Xu a Torino!  ;)
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Offline Raptox

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #37 on: July 28, 2010, 11:44:50 am »
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"quindi va tutto bene, reni pieni, ma solo se si riesce a riempirli non contraendo i dorsali

altrimenti si ottiene una connessione forte ma non dinamica tra le anche e le spalle..."

per Raptox,se ci si contrae c'è sconnessione, nessuna connessione tantomeno forte....
 :hakama:


chiariamo: se irrigidisco la schiena creo per forza di cose una "connessione muscolare" rigida tra le anche e le spalle
connessione che funziona perchè effettivamente fa diventare un blocco unico il tronco che se supportato da altrettante gambe forti limitatamente a certi lavori funziona
diciamo che è una connessione esterna?? diciamo di si!
purtoppo è un errore in cui siamo incappati in molti...e per molti anni...e non siamo gli unici...vedendo qualche praticante di Yquan il dubbio mi viene...

aver capito cosa vuol dire "connessione" e creare con il rilassamento il canale per fare passare le forze è tutt'altra cosa

capito...grazie a qualcuno che l'ha spiegato a chiare lettere!!!
 :)

...però di biomeccanica non ci capiamo un caiser... :whistle: :whistle: :whistle:
« Last Edit: July 28, 2010, 11:52:55 am by Raptox »
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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grande jedi

Re: Il punto di partenza!
« Reply #38 on: July 28, 2010, 13:26:27 pm »
0
Vabbe...ho capito...faccio felice luca.taiji!
Dunque...! L'allineamento della spina dorsale nel taiji e dato dal rillassamento del ormai famosissmo mingmen. E fino a qua ci siamo tutti...! L'apertura del mingnen detta da noi ocidentali (zona lombare) e data in primis dal rilassamento lombare/mingmen. E fino a qua ci siamo ancora...! Il problema comincia..., quando noi ci vogliamo basare sulla visione dll'esterno della colonna vertebrale e quella sacrale... La differenza fra lavoro esterno ed interno della colonna vertebrale...cosi come con le anche..., e minima!!!!!!!! SI TRATTA DI MILLIMETRI...!!! Ecco perche...io continuo A MENARLA....di non basarsi su quello che si vede...MA SU QUELLO CHE SI SENTE...SIA NOI CON IL NOSTRO CORPO...SIA QUELLO CHE SENTE IL NOSTRO COMPAGNO...QUANDO APPOGGIA UNA MANO SULLA SCHIENA BASSA O ALTA IN QUESTO CASO NON HA IMPORTANZA ALCUNA. Quando la bassa schiena/mingman e rillassata e aperta..., come per magia :D la colonna vertebrale si allinea grazie alla forza di GRAVITA....!!! E si sente quella meravilgiosa sensazione di apertura del mingman, e come conseguenza di tutta la colonna vetebrale.., e indirettamente...le anche,la parte alta della schiena si rilassa e si apre e cosi anche le spalle..., e il torace d'avanti si rilassa scendendo in basso e svuotandosi....!!! Percio.., secondo il mio punto di vista..., dire che bisogna seguire la natura della schiena o la curva fisiologica...mi sembra un po minimizzare il lavoro del taiji e quello che sviluppa...!!!
Chi ha partecipato allo stage di Wang Zhi Xiang, mi sembra che non abbbia minimizzato sulle differnze fra schiena dritta esterna e dritta inerna... O MI SBAGLIO...!!!??? Dunque..., se uno deve spiegare le fare differenze...bisogna essere piu pignoli...su certi punti chiave...secondo il mio punto di vista...! Dire o scrivere che bisogna seguire la curva fisiologica della schiena e rillassarla...personalmente non e molto chiaro...! Una persona che ha la cifosi o la lordosi da sempre..., per lei stessa quelle curvature che ha preso la sua schiena sono naturalissime....! E per questo quanco le persone SORTE...vengono messe in dima..., la prima cosa che dicono: E MA COSI MI SENTO STORTO E PERDO L'EQUILIBRIO...E NON SOLO..., NON MI SENTO MOLTO NATURALE MESSO INQUESTA POSIZIONE...!!! E MI SEMBRA CHE DA QUESTO PUNTO...SIAMO PASSATI TUTTI...!!! Non dimenticate mai..., come eravate storti..., altrimenti non potrete mai coreggere unaltro storto... :D! Io ogni volta che mi ricordo com'ero 15 anni fa...ma anche 10 mi metto a  :'( :'( :'( dalla vergogna...!!!!
« Last Edit: July 28, 2010, 13:30:21 pm by grande jedi »

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Offline Raptox

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #39 on: July 28, 2010, 13:38:47 pm »
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Vabbe...ho capito...faccio felice luca.taiji!
Dunque...! L'allineamento della spina dorsale nel taiji e dato dal rillassamento del ormai famosissmo mingmen. E fino a qua ci siamo tutti...! L'apertura del mingnen detta da noi ocidentali (zona lombare) e data in primis dal rilassamento lombare/mingmen. E fino a qua ci siamo ancora...! Il problema comincia..., quando noi ci vogliamo basare sulla visione dll'esterno della colonna vertebrale e quella sacrale... La differenza fra lavoro esterno ed interno della colonna vertebrale...cosi come con le anche..., e minima!!!!!!!! SI TRATTA DI MILLIMETRI...!!! Ecco perche...io continuo A MENARLA....di non basarsi su quello che si vede...MA SU QUELLO CHE SI SENTE...SIA NOI CON IL NOSTRO CORPO...SIA QUELLO CHE SENTE IL NOSTRO COMPAGNO...QUANDO APPOGGIA UNA MANO SULLA SCHIENA BASSA O ALTA IN QUESTO CASO NON HA IMPORTANZA ALCUNA. Quando la bassa schiena/mingman e rillassata e aperta..., come per magia :D la colonna vertebrale si allinea grazie alla forza di GRAVITA....!!! E si sente quella meravilgiosa sensazione di apertura del mingman, e come conseguenza di tutta la colonna vetebrale.., e indirettamente...le anche,la parte alta della schiena si rilassa e si apre e cosi anche le spalle..., e il torace d'avanti si rilassa scendendo in basso e svuotandosi....!!! Percio.., secondo il mio punto di vista..., dire che bisogna seguire la natura della schiena o la curva fisiologica...mi sembra un po minimizzare il lavoro del taiji e quello che sviluppa...!!!
Chi ha partecipato allo stage di Wang Zhi Xiang, mi sembra che non abbbia minimizzato sulle differnze fra schiena dritta esterna e dritta inerna... O MI SBAGLIO...!!!??? Dunque..., se uno deve spiegare le fare differenze...bisogna essere piu pignoli...su certi punti chiave...secondo il mio punto di vista...! Dire o scrivere che bisogna seguire la curva fisiologica della schiena e rillassarla...personalmente non e molto chiaro...! Una persona che ha la cifosi o la lordosi da sempre..., per lei stessa quelle curvature che ha preso la sua schiena sono naturalissime....! E per questo quanco le persone SORTE...vengono messe in dima..., la prima cosa che dicono: E MA COSI MI SENTO STORTO E PERDO L'EQUILIBRIO...E NON SOLO..., NON MI SENTO MOLTO NATURALE MESSO INQUESTA POSIZIONE...!!! E MI SEMBRA CHE DA QUESTO PUNTO...SIAMO PASSATI TUTTI...!!! Non dimenticate mai..., come eravate storti..., altrimenti non potrete mai coreggere unaltro storto... :D! Io ogni volta che mi ricordo com'ero 15 anni fa...ma anche 10 mi metto a  :'( :'( :'( dalla vergogna...!!!!


quando fai così...mi commuvo amico mio!!
hai veramente tanta pazienza con noi...
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Offline baltoro 06

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #40 on: July 28, 2010, 13:43:43 pm »
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Vabbe...ho capito...faccio felice luca.taiji!
Dunque...! L'allineamento della spina dorsale nel taiji e dato dal rillassamento del ormai famosissmo mingmen. E fino a qua ci siamo tutti...! L'apertura del mingnen detta da noi ocidentali (zona lombare) e data in primis dal rilassamento lombare/mingmen. E fino a qua ci siamo ancora...! Il problema comincia..., quando noi ci vogliamo basare sulla visione dll'esterno della colonna vertebrale e quella sacrale... La differenza fra lavoro esterno ed interno della colonna vertebrale...cosi come con le anche..., e minima!!!!!!!! SI TRATTA DI MILLIMETRI...!!! Ecco perche...io continuo A MENARLA....di non basarsi su quello che si vede...MA SU QUELLO CHE SI SENTE...SIA NOI CON IL NOSTRO CORPO...SIA QUELLO CHE SENTE IL NOSTRO COMPAGNO...QUANDO APPOGGIA UNA MANO SULLA SCHIENA BASSA O ALTA IN QUESTO CASO NON HA IMPORTANZA ALCUNA. Quando la bassa schiena/mingman e rillassata e aperta..., come per magia :D la colonna vertebrale si allinea grazie alla forza di GRAVITA....!!! E si sente quella meravilgiosa sensazione di apertura del mingman, e come conseguenza di tutta la colonna vetebrale.., e indirettamente...le anche,la parte alta della schiena si rilassa e si apre e cosi anche le spalle..., e il torace d'avanti si rilassa scendendo in basso e svuotandosi....!!! Percio.., secondo il mio punto di vista..., dire che bisogna seguire la natura della schiena o la curva fisiologica...mi sembra un po minimizzare il lavoro del taiji e quello che sviluppa...!!!
Chi ha partecipato allo stage di Wang Zhi Xiang, mi sembra che non abbbia minimizzato sulle differnze fra schiena dritta esterna e dritta inerna... O MI SBAGLIO...!!!??? Dunque..., se uno deve spiegare le fare differenze...bisogna essere piu pignoli...su certi punti chiave...secondo il mio punto di vista...! Dire o scrivere che bisogna seguire la curva fisiologica della schiena e rillassarla...personalmente non e molto chiaro...! Una persona che ha la cifosi o la lordosi da sempre..., per lei stessa quelle curvature che ha preso la sua schiena sono naturalissime....! E per questo quanco le persone SORTE...vengono messe in dima..., la prima cosa che dicono: E MA COSI MI SENTO STORTO E PERDO L'EQUILIBRIO...E NON SOLO..., NON MI SENTO MOLTO NATURALE MESSO INQUESTA POSIZIONE...!!! E MI SEMBRA CHE DA QUESTO PUNTO...SIAMO PASSATI TUTTI...!!! Non dimenticate mai..., come eravate storti..., altrimenti non potrete mai coreggere unaltro storto... :D! Io ogni volta che mi ricordo com'ero 15 anni fa...ma anche 10 mi metto a  :'( :'( :'( dalla vergogna...!!!!


Ottimo direi.
Dimenticare come ero messo?? Figurati!!!  :o
Oh....detto per inciso non è che fossi il gobbo di Notre Dame, ma la mia postura era ben lontana dall'essere corretta. :)
E come ha detto giustamente GJ, ho sudato e faticato per correggerla, ma alla fine non è che ci ho impiegato poi molto, e c'ho i miei anni. I giovani ci impiegano ancora meno se ben indirizzati e ci mettono un pò del loro.

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grande jedi

Re: Il punto di partenza!
« Reply #41 on: July 28, 2010, 13:56:23 pm »
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Vabbe...ho capito...faccio felice luca.taiji!
Dunque...! L'allineamento della spina dorsale nel taiji e dato dal rillassamento del ormai famosissmo mingmen. E fino a qua ci siamo tutti...! L'apertura del mingnen detta da noi ocidentali (zona lombare) e data in primis dal rilassamento lombare/mingmen. E fino a qua ci siamo ancora...! Il problema comincia..., quando noi ci vogliamo basare sulla visione dll'esterno della colonna vertebrale e quella sacrale... La differenza fra lavoro esterno ed interno della colonna vertebrale...cosi come con le anche..., e minima!!!!!!!! SI TRATTA DI MILLIMETRI...!!! Ecco perche...io continuo A MENARLA....di non basarsi su quello che si vede...MA SU QUELLO CHE SI SENTE...SIA NOI CON IL NOSTRO CORPO...SIA QUELLO CHE SENTE IL NOSTRO COMPAGNO...QUANDO APPOGGIA UNA MANO SULLA SCHIENA BASSA O ALTA IN QUESTO CASO NON HA IMPORTANZA ALCUNA. Quando la bassa schiena/mingman e rillassata e aperta..., come per magia :D la colonna vertebrale si allinea grazie alla forza di GRAVITA....!!! E si sente quella meravilgiosa sensazione di apertura del mingman, e come conseguenza di tutta la colonna vetebrale.., e indirettamente...le anche,la parte alta della schiena si rilassa e si apre e cosi anche le spalle..., e il torace d'avanti si rilassa scendendo in basso e svuotandosi....!!! Percio.., secondo il mio punto di vista..., dire che bisogna seguire la natura della schiena o la curva fisiologica...mi sembra un po minimizzare il lavoro del taiji e quello che sviluppa...!!!
Chi ha partecipato allo stage di Wang Zhi Xiang, mi sembra che non abbbia minimizzato sulle differnze fra schiena dritta esterna e dritta inerna... O MI SBAGLIO...!!!??? Dunque..., se uno deve spiegare le fare differenze...bisogna essere piu pignoli...su certi punti chiave...secondo il mio punto di vista...! Dire o scrivere che bisogna seguire la curva fisiologica della schiena e rillassarla...personalmente non e molto chiaro...! Una persona che ha la cifosi o la lordosi da sempre..., per lei stessa quelle curvature che ha preso la sua schiena sono naturalissime....! E per questo quanco le persone SORTE...vengono messe in dima..., la prima cosa che dicono: E MA COSI MI SENTO STORTO E PERDO L'EQUILIBRIO...E NON SOLO..., NON MI SENTO MOLTO NATURALE MESSO INQUESTA POSIZIONE...!!! E MI SEMBRA CHE DA QUESTO PUNTO...SIAMO PASSATI TUTTI...!!! Non dimenticate mai..., come eravate storti..., altrimenti non potrete mai coreggere unaltro storto... :D! Io ogni volta che mi ricordo com'ero 15 anni fa...ma anche 10 mi metto a  :'( :'( :'( dalla vergogna...!!!!


quando fai così...mi commuvo amico mio!!
hai veramente tanta pazienza con noi...
E no...e qui ti sbagli amico mio...!!! Assolutamente...non uso la pazienza...! Se la usassi..., vorrebbe dire che non soporto quello che faccio...!! Ed io amo quello che faccio..! Dunque direi che e piu apriopriato dire che uso LA PASSIONE.... :-*! E la passione..., che rende tutto piu facile e bello...! Sia che insegno...sia che imparo....!!! ANCHE SE LE DUE COSE SINCERAMENE...SI FONDONO..., E NON SAPREI PROPRIO DIRE QUANDO STO INSEGNANDO O QUANDO STO IMPARANDO...!!!
ED E PURTROPPO E QUELLO CHE MANCA IN GIRO..., LA PASSIONE...DELLA PRATICA...E DELL'INSEGNAMENTO... :-*! Vedendo un Maltese, un Xu o Wnag Zhi Xiang..., non e la loro bravura che mi impressiona per primo..., e la passione che trasmettono...., e in contemporanea la speranza.... in me inquesto caso...!!!

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Offline Raptox

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #42 on: July 28, 2010, 14:01:46 pm »
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E no...e qui ti sbagli amico mio...!!! Assolutamente...non uso la pazienza...! Se la usassi..., vorrebbe dire che non soporto quello che faccio...!! Ed io amo quello che faccio..! Dunque direi che e piu apriopriato dire che uso LA PASSIONE.... :-*! E la passione..., che rende tutto piu facile e bello...! Sia che insegno...sia che imparo....!!! ANCHE SE LE DUE COSE SINCERAMENE...SI FONDONO..., E NON SAPREI PROPRIO DIRE QUANDO STO INSEGNANDO O QUANDO STO IMPARANDO...!!!
ED E PURTROPPO E QUELLO CHE MANCA IN GIRO..., LA PASSIONE...DELLA PRATICA...E DELL'INSEGNAMENTO... :-*! Vedendo un Maltese, un Xu o Wnag Zhi Xiang..., non e la loro bravura che mi impressiona per primo..., e la passione che trasmettono...., e in contemporanea la speranza.... in me inquesto caso...!!!

il noi era riferito al "forum in generale"...che sinceramente a volte non merita questo genere di interventi

la tua passione nel trasmettere ciò che sai la conoscono tutti quelli che hanno modo di conoscerti di persona...

 ;)

...crederai di essere nel punto più alto

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #43 on: July 29, 2010, 15:08:26 pm »
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Siccome mi sembra che da parte di qualcuno ci fosse l'intenzione di mettere in maniera ben articolata qual'è la funzione della spina dorsale in un 3d a cui io non partecipo, quello in interstile se non sbaglio, ho riscritto una parte del libro "Le tre vie del Tao" del Maestro Flavio Daniele. Spero di aver fatto cosa gradita!

1 – COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale costituisce l’asse portante del corpo ed è il legame tra il
ventre e la testa. Nel Taiji si dice: per emettere la forza interna (Fa Jin) bisogna
avere buone radici. La forza interna si origina nei piedi, è guidata dalla vita e si
manifesta nelle dita dopo essere stata emessa dalla spina dorsale.
“La forza nasce dalla spina dorsale”.
Intorno ad essa si articolano diversi sistemi:
–   Il sistema nervoso centrale
–   Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico
–   Il sistema osseo costituito dalle vertebre
      –    Il sistema muscolare che assicura la posizione eretta ed i relativi
movimenti della colonna.

La colonna vertebrale deve rispondere a due requisiti meccanici opposti:
rigidità e flessibilità. Questo è possibile perché ha una struttura a
sartie, simile all’albero di una nave. Questo albero maestro del corpo è
posato sul bacino e si innalza fino al capo e a livello delle spalle sorregge
una grossa trave trasversale: il cingolo scapolo-omerale. Disposti appunto come
le sartie di una nave, a tutti i livelli, si incontrano dei tiranti legamentosi e
muscolari che hanno il compito di ancorare la colonna al bacino: uno dei
quali si trova a livello del cingolo scapolare. Questi tiranti muscolari
hanno una azione dinamica e regolano automaticamente, sotto la guida
del sistema nervoso centrale, la loro tensione per mantenere un equilibrio
corretto.


Fig. 2.4 – Le curve del rachide.
1° La curva sacrale.
2° La lordosi lombare.
3° La cifosi dorsale.
4° La lordosi cervicale.

Le curve del rachide hanno la precisa funzione di aumentare la resistenza alle sollecitazioni di
compressione assiale.
Questa resistenza R è direttamente proporzionale al quadrato del numero delle curve N più uno
(R= N2 + 1). Per un corretto equilibrio in piedi la parte posteriore del cranio, il dorso e le natiche
devono essere tangenti ad un piano verticale, per esempio un muro. (Tratto da Kapandji,
Trattato di Fisiologia Articolare, ed. Demi).

L’esame dello scheletro vertebrale evidenzia una struttura assai
gerarchizzata di tipo piramidale. Le vertebre più basse e
più potenti fanno da appoggio a quelle situate sopra, fino al collo
molto mobile, che regge la testa e le consente una estrema finezza
nei movimenti. Se osserviamo la struttura muscolare e dei legamenti
vi troviamo una analoga disposizione: muscoli molto potenti alla
base per sostenere tutto il sistema, muscoli più sottili e sensibili man
mano che saliamo per permettere il libero e armonico gioco del
collo e l’equilibrio dinamico della testa. Ogni parte ha quindi una
sua precisa funzione da svolgere, e la perfetta coordinazione con le
altre ci consente di esprimerci al meglio, sia quando camminiamo sia
quando pratichiamo un’attività sportiva o artistica, come la danza
o il Taiji Quan.


Al centro del corpo e alla regione lombare e dei reni sono proprie la forza e la stabilità. Alla parte superiore, invece, la mobilità e la finezza.



Ogni alterazione di questo rapporto, sia essa una debolezza nel
centro del corpo o una contrattura nella parte alta, comporta una
fragilità strutturale e una usura prematura, specie se si pratica una
qualsiasi attività sportiva senza una opportuna rieducazione strutturale;
questo perché una persona non conscia delle proprie disarmonie
riproduce i modelli dannosi anche nella pratica sportiva.
Ora, senza entrare nel merito dei problemi inerenti la complessa
struttura della colonna evidenziamo, anche se in maniera schematica,
i rapporti fondamentali e la gerarchia funzionale delle varie
parti della struttura ossea e muscolare. Appoggiandosi su un centro
potente, non rigido, la forza sale lungo i muscoli che circondano la
colonna affinandosi man mano che procede verso la testa. Il midollo
spinale, invece, discendendo nel centro della colonna va affinandosi
procedendo dalla testa alla parte bassa del tronco.
La testa e il ventre, dunque, come poli opposti e complementari che reggono e governano il gioco dinamico di queste due forze il cui equilibrio determina la salute, la corretta statica, la circolazione dell’energia (Qi) lungo i meridiani del corpo.
La medicina tradizionale cinese dice che nel nostro corpo ci sono
tre poli vitali (Dantian) che hanno sede rispettivamente nei blocchi
strutturali del bacino, del torace e della testa.
Questi tre blocchi strutturali sono uniti da due cerniere:
– La vita, all’altezza delle vertebre lombari, tra bacino e cassa toracica
– Il collo, tra torace e testa
Queste due cerniere, però, se da una parte sono “snodi” che permettono
i movimenti, dall’altra sono veri e propri punti di debolezza,
dove è più facile che si producano delle deformazioni dell’asse
verticale e delle fragilità strutturali, che spesso, come succede negli
sport e nelle arti marziali, rendono deboli e inutili anche le tecniche
più potenti.
La vita deve quindi avere una muscolatura solida ed elastica che assicuri
l’unione tra torace e bacino e permetta all’insieme di lavorare come una unità.
Le stesse considerazioni valgono per la cerniera del collo.
Quest’ultimo non deve sostenere che il peso della testa, ma d’altra
parte deve mantenere tutta la sua agilità per permettere agli organi
di senso tutta la loro sensibilità.
Queste due cerniere, per poter svolgere al meglio il loro lavoro,
richiedono che i tre blocchi (testa, torace, bacino) siano ben allineati
sulla verticale: ciò fa sì che, poggiando
l’uno sull’altro, per virtù del loro stesso peso si mantengano in equilibrio
sia strutturale sia dinamico; ma basta che un solo blocco non
sia allineato perché tutta la struttura s’indebolisca e minacci di crollare.
È importante sottolineare, a questo punto, che qualsiasi
correttivo non deve agire solo sul particolare ma deve tenere conto,
pena l’insuccesso, di tutto l’insieme; ed inoltre non deve essere solo
di tipo compensativo ma deve essere una azione di coordinazione
statica e dinamica. Tutto questo, ovviamente, richiede un sistema di
esercizi ben strutturati con una loro progressione logica in funzione
del tipo di intervento e del tipo di risultato che si vuole ottenere.
Perché il nostro corpo si muova all’unisono con agilità,
potenza ed energia sempre, sia nel vivere quotidiano sia
durante qualsiasi pratica sportiva (dalla partita di tennis con gli amici
alla pratica agonistica più spinta, passando per le pratiche energetiche
del Qi Gong, fino alle arti marziali e agli sport da combattimento),
i muscoli devono essere in grado di sopportare lo sforzo senza
irrigidirsi, mantenendo la loro naturale elasticità, e di lavorare in perfetto
sincronismo come un’orchestra ben affiatata.
Contano molto, in questo, i muscoli posteriori della
schiena. Nel Taiji il dorso viene considerato Yang e la sua solidità
garantisce stabilità ed erezione alla colonna vertebrale, facendo
da complemento alla necessaria flessibilità della parte anteriore. Per
avere muscoli potenti ed elastici non bisogna sollevare pesi,
perché questo dà potenza a scapito della elasticità. È pur vero, d’altronde,
che le moderne e sofisticate tecniche di allenamento con i
pesi riescono a coniugare le due cose, però c’è una sostanziale differenza
tra la potenza elastica di un centometrista e quella necessaria,
per esempio, ad un artista marziale. Un centometrista effettua la
sua prestazione in pista, in condizioni ideali, in ottimale assetto del
corpo; nessuno, mentre sta per scattare e per emettere il suo Fa Jin,
gli fa una leva articolare sul ginocchio o tenta di farlo
cadere. Un combattente di Taiji o di altra arte marziale, invece, deve
essere in grado di esprimere potenza ed elasticità in situazioni estreme.
Per fare un esempio automobilistico: una cosa è preparare una
macchina che deve correre in pista, un’altra è prepararla per un ‘rally’.
Quindi, come già detto, per condizionare i nostri muscoli dobbiamo
farlo con un sistema di esercizi ben strutturati in grado di agire non
solo a livello fisico (muscoli, tendini, articolazioni ed ossa), ma anche
a livello energetico (circolazione del Qi nei canali) e mentale (un migliore
equilibrio psicofisico). Questi esercizi, chiamati Power Stretching, non
sono altro che delle specifiche tecniche di Qi Gong. Lo ‘stretching’,
comunemente conosciuto, esplica un’azione di allungamento passivo sui muscoli.
Il Power Stretching, invece, coniuga l’allungamento “attivo” con lo sviluppo della potenza e della forza elastica.
Questa distensione “attiva” si ha quando si prolunga lo stiramento
con un’azione finalizzata, quando cioè si lavora per forze contrapposte,
come quando si cerca di allungarsi verso qualcosa difficile da
raggiungere e nello stesso tempo ci si àncora al terreno per non
perdere l’equilibrio. Il movimento ha origine sempre nella direzione opposta:
occorre prendere coscienza di questo dualismo. Per spostarsi verso
destra bisogna spingere sulla gamba sinistra, per potere saltare in
alto bisogna piegarsi verso il basso.
In ogni movimento quando una parte del corpo va in un senso, l’altra deve andare nel senso opposto.
C’è un percorso diretto e preciso per il flusso del movimento attraverso
il corpo, e questo flusso segue le linee delle correnti della forza e
dell’energia. Il bacino è non solo il centro motore, ma anche il centro
delle energie sottili e psicospirituali. Da esso il flusso delle forze (fisica,
energetica e spirituale) si dirige sia verso l’alto sia verso il basso.

Da un lato sale attraverso la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, passando a destra e a sinistra sotto le scapole, dirigendosi
verso le estremità delle braccia, seguendo le linee di forza al di sotto e all’esterno delle braccia e delle mani.
Dall’altro, scende fino alla base della colonna, dirigendosi a destra e sinistra verso la testa dei femori e da lì verso i piedi, seguendo le linee di
forza all’esterno e dietro le gambe.

La colonna vertebrale, quindi, come abbiamo già messo in evidenza,
oltre che asse portante del corpo, è la “dorsale” che permette
di traslare il moto. Intorno ad essa si articolano diversi
sistemi, fra cui il sistema muscolare che assicura la posizione eretta
e i relativi movimenti. Quest’ultimo è essenzialmente costituito da
due specie di muscoli, ciascuna con delle funzioni ben definite:
1° muscoli superficiali allungati (dorsale, deltoide, trapezio, etc.) per
i movimenti e gli spostamenti, che corrono lungo i due lati della
colonna. Essi hanno un precipuo ruolo dinamico.
2° muscoli profondi, molto corti e non visibili (retto posteriore
piccolo, gli obliqui inferiori e superiori della testa etc.). Hanno un
ruolo in prevalenza statico: tengono eretta la colonna vertebrale e
sono detti muscoli antigravitazionali. Sono loro che danno forza e
vitalità alla colonna.
Le seguenti figure evidenziano molto bene la disposizione dei
vari strati muscolari del dorso e dell’addome.

Il Power Stretching lavora rinforzando i muscoli profondi e distendendo e
allungando quelli superficiali.
I normali esercizi di potenziamento mirano a sviluppare i muscoli
superficiali, già ipersviluppati, trascurando i muscoli profondi.
Questo altera la giusta gerarchia funzionale: i muscoli superficiali, che
sono muscoli di movimento, diventando ipertrofici e contratti, serrano
il corpo in una specie di armatura che provoca una spiacevole
sensazione di disagio: è come sentirsi imprigionati dalla propria
stessa forza.
I muscoli profondi diventano flaccidi e deboli, perché il loro lavoro
viene svolto dai muscoli superficiali. È un errore pensare che
“star dritti” voglia dire “tirare in dentro la pancia”, “stringere le natiche”
e “tirare indietro le spalle”. Usare gli addominali, i glutei e
gli adduttori delle scapole per “star dritti”, impedisce alla
colonna vertebrale di svolgere la sua naturale funzione.
Questa alterazione funzionale è la causa di innumerevoli problemi
sia strutturali (alterazione del rachide, discopatie, dolori di varia natura),
sia dinamici (scarsa potenza, movimenti disarmonici e scoordinati).
Possiamo così sintetizzare i vantaggi del Power Stretching:
1° Allungamento dei muscoli superficiali
2° Potenziamento e ristrutturazione di quelli profondi
3° Presa di coscienza della interdipendenza reciproca delle articolazioni
e delle varie parti del corpo
4° Corpo che si muove tutto insieme come una singola unità
5° Sviluppo della potenza e della elasticità
6° Sviluppo della forza interna o Nei Jin



Questa cosa mi ha dato lo spunto per aprire dei 3d "pillole"! Vedrò come portarlo avanti!
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!

*

Offline Deinoforo

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #44 on: July 29, 2010, 16:36:26 pm »
0
Siccome mi sembra che da parte di qualcuno ci fosse l'intenzione di mettere in maniera ben articolata qual'è la funzione della spina dorsale in un 3d a cui io non partecipo, quello in interstile se non sbaglio, ho riscritto una parte del libro "Le tre vie del Tao" del Maestro Flavio Daniele. Spero di aver fatto cosa gradita!

1 – COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale costituisce l’asse portante del corpo ed è il legame tra il
ventre e la testa. Nel Taiji si dice: per emettere la forza interna (Fa Jin) bisogna
avere buone radici. La forza interna si origina nei piedi, è guidata dalla vita e si
manifesta nelle dita dopo essere stata emessa dalla spina dorsale.
“La forza nasce dalla spina dorsale”.
Intorno ad essa si articolano diversi sistemi:
–   Il sistema nervoso centrale
–   Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico
–   Il sistema osseo costituito dalle vertebre
      –    Il sistema muscolare che assicura la posizione eretta ed i relativi
movimenti della colonna.

La colonna vertebrale deve rispondere a due requisiti meccanici opposti:
rigidità e flessibilità. Questo è possibile perché ha una struttura a
sartie, simile all’albero di una nave. Questo albero maestro del corpo è
posato sul bacino e si innalza fino al capo e a livello delle spalle sorregge
una grossa trave trasversale: il cingolo scapolo-omerale. Disposti appunto come
le sartie di una nave, a tutti i livelli, si incontrano dei tiranti legamentosi e
muscolari che hanno il compito di ancorare la colonna al bacino: uno dei
quali si trova a livello del cingolo scapolare. Questi tiranti muscolari
hanno una azione dinamica e regolano automaticamente, sotto la guida
del sistema nervoso centrale, la loro tensione per mantenere un equilibrio
corretto.


Fig. 2.4 – Le curve del rachide.
1° La curva sacrale.
2° La lordosi lombare.
3° La cifosi dorsale.
4° La lordosi cervicale.

Le curve del rachide hanno la precisa funzione di aumentare la resistenza alle sollecitazioni di
compressione assiale.
Questa resistenza R è direttamente proporzionale al quadrato del numero delle curve N più uno
(R= N2 + 1). Per un corretto equilibrio in piedi la parte posteriore del cranio, il dorso e le natiche
devono essere tangenti ad un piano verticale, per esempio un muro. (Tratto da Kapandji,
Trattato di Fisiologia Articolare, ed. Demi).

L’esame dello scheletro vertebrale evidenzia una struttura assai
gerarchizzata di tipo piramidale. Le vertebre più basse e
più potenti fanno da appoggio a quelle situate sopra, fino al collo
molto mobile, che regge la testa e le consente una estrema finezza
nei movimenti. Se osserviamo la struttura muscolare e dei legamenti
vi troviamo una analoga disposizione: muscoli molto potenti alla
base per sostenere tutto il sistema, muscoli più sottili e sensibili man
mano che saliamo per permettere il libero e armonico gioco del
collo e l’equilibrio dinamico della testa. Ogni parte ha quindi una
sua precisa funzione da svolgere, e la perfetta coordinazione con le
altre ci consente di esprimerci al meglio, sia quando camminiamo sia
quando pratichiamo un’attività sportiva o artistica, come la danza
o il Taiji Quan.


Al centro del corpo e alla regione lombare e dei reni sono proprie la forza e la stabilità. Alla parte superiore, invece, la mobilità e la finezza.



Ogni alterazione di questo rapporto, sia essa una debolezza nel
centro del corpo o una contrattura nella parte alta, comporta una
fragilità strutturale e una usura prematura, specie se si pratica una
qualsiasi attività sportiva senza una opportuna rieducazione strutturale;
questo perché una persona non conscia delle proprie disarmonie
riproduce i modelli dannosi anche nella pratica sportiva.
Ora, senza entrare nel merito dei problemi inerenti la complessa
struttura della colonna evidenziamo, anche se in maniera schematica,
i rapporti fondamentali e la gerarchia funzionale delle varie
parti della struttura ossea e muscolare. Appoggiandosi su un centro
potente, non rigido, la forza sale lungo i muscoli che circondano la
colonna affinandosi man mano che procede verso la testa. Il midollo
spinale, invece, discendendo nel centro della colonna va affinandosi
procedendo dalla testa alla parte bassa del tronco.
La testa e il ventre, dunque, come poli opposti e complementari che reggono e governano il gioco dinamico di queste due forze il cui equilibrio determina la salute, la corretta statica, la circolazione dell’energia (Qi) lungo i meridiani del corpo.
La medicina tradizionale cinese dice che nel nostro corpo ci sono
tre poli vitali (Dantian) che hanno sede rispettivamente nei blocchi
strutturali del bacino, del torace e della testa.
Questi tre blocchi strutturali sono uniti da due cerniere:
– La vita, all’altezza delle vertebre lombari, tra bacino e cassa toracica
– Il collo, tra torace e testa
Queste due cerniere, però, se da una parte sono “snodi” che permettono
i movimenti, dall’altra sono veri e propri punti di debolezza,
dove è più facile che si producano delle deformazioni dell’asse
verticale e delle fragilità strutturali, che spesso, come succede negli
sport e nelle arti marziali, rendono deboli e inutili anche le tecniche
più potenti.
La vita deve quindi avere una muscolatura solida ed elastica che assicuri
l’unione tra torace e bacino e permetta all’insieme di lavorare come una unità.
Le stesse considerazioni valgono per la cerniera del collo.
Quest’ultimo non deve sostenere che il peso della testa, ma d’altra
parte deve mantenere tutta la sua agilità per permettere agli organi
di senso tutta la loro sensibilità.
Queste due cerniere, per poter svolgere al meglio il loro lavoro,
richiedono che i tre blocchi (testa, torace, bacino) siano ben allineati
sulla verticale: ciò fa sì che, poggiando
l’uno sull’altro, per virtù del loro stesso peso si mantengano in equilibrio
sia strutturale sia dinamico; ma basta che un solo blocco non
sia allineato perché tutta la struttura s’indebolisca e minacci di crollare.
È importante sottolineare, a questo punto, che qualsiasi
correttivo non deve agire solo sul particolare ma deve tenere conto,
pena l’insuccesso, di tutto l’insieme; ed inoltre non deve essere solo
di tipo compensativo ma deve essere una azione di coordinazione
statica e dinamica. Tutto questo, ovviamente, richiede un sistema di
esercizi ben strutturati con una loro progressione logica in funzione
del tipo di intervento e del tipo di risultato che si vuole ottenere.
Perché il nostro corpo si muova all’unisono con agilità,
potenza ed energia sempre, sia nel vivere quotidiano sia
durante qualsiasi pratica sportiva (dalla partita di tennis con gli amici
alla pratica agonistica più spinta, passando per le pratiche energetiche
del Qi Gong, fino alle arti marziali e agli sport da combattimento),
i muscoli devono essere in grado di sopportare lo sforzo senza
irrigidirsi, mantenendo la loro naturale elasticità, e di lavorare in perfetto
sincronismo come un’orchestra ben affiatata.
Contano molto, in questo, i muscoli posteriori della
schiena. Nel Taiji il dorso viene considerato Yang e la sua solidità
garantisce stabilità ed erezione alla colonna vertebrale, facendo
da complemento alla necessaria flessibilità della parte anteriore. Per
avere muscoli potenti ed elastici non bisogna sollevare pesi,
perché questo dà potenza a scapito della elasticità. È pur vero, d’altronde,
che le moderne e sofisticate tecniche di allenamento con i
pesi riescono a coniugare le due cose, però c’è una sostanziale differenza
tra la potenza elastica di un centometrista e quella necessaria,
per esempio, ad un artista marziale. Un centometrista effettua la
sua prestazione in pista, in condizioni ideali, in ottimale assetto del
corpo; nessuno, mentre sta per scattare e per emettere il suo Fa Jin,
gli fa una leva articolare sul ginocchio o tenta di farlo
cadere. Un combattente di Taiji o di altra arte marziale, invece, deve
essere in grado di esprimere potenza ed elasticità in situazioni estreme.
Per fare un esempio automobilistico: una cosa è preparare una
macchina che deve correre in pista, un’altra è prepararla per un ‘rally’.
Quindi, come già detto, per condizionare i nostri muscoli dobbiamo
farlo con un sistema di esercizi ben strutturati in grado di agire non
solo a livello fisico (muscoli, tendini, articolazioni ed ossa), ma anche
a livello energetico (circolazione del Qi nei canali) e mentale (un migliore
equilibrio psicofisico). Questi esercizi, chiamati Power Stretching, non
sono altro che delle specifiche tecniche di Qi Gong. Lo ‘stretching’,
comunemente conosciuto, esplica un’azione di allungamento passivo sui muscoli.
Il Power Stretching, invece, coniuga l’allungamento “attivo” con lo sviluppo della potenza e della forza elastica.
Questa distensione “attiva” si ha quando si prolunga lo stiramento
con un’azione finalizzata, quando cioè si lavora per forze contrapposte,
come quando si cerca di allungarsi verso qualcosa difficile da
raggiungere e nello stesso tempo ci si àncora al terreno per non
perdere l’equilibrio. Il movimento ha origine sempre nella direzione opposta:
occorre prendere coscienza di questo dualismo. Per spostarsi verso
destra bisogna spingere sulla gamba sinistra, per potere saltare in
alto bisogna piegarsi verso il basso.
In ogni movimento quando una parte del corpo va in un senso, l’altra deve andare nel senso opposto.
C’è un percorso diretto e preciso per il flusso del movimento attraverso
il corpo, e questo flusso segue le linee delle correnti della forza e
dell’energia. Il bacino è non solo il centro motore, ma anche il centro
delle energie sottili e psicospirituali. Da esso il flusso delle forze (fisica,
energetica e spirituale) si dirige sia verso l’alto sia verso il basso.

Da un lato sale attraverso la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, passando a destra e a sinistra sotto le scapole, dirigendosi
verso le estremità delle braccia, seguendo le linee di forza al di sotto e all’esterno delle braccia e delle mani.
Dall’altro, scende fino alla base della colonna, dirigendosi a destra e sinistra verso la testa dei femori e da lì verso i piedi, seguendo le linee di
forza all’esterno e dietro le gambe.

La colonna vertebrale, quindi, come abbiamo già messo in evidenza,
oltre che asse portante del corpo, è la “dorsale” che permette
di traslare il moto. Intorno ad essa si articolano diversi
sistemi, fra cui il sistema muscolare che assicura la posizione eretta
e i relativi movimenti. Quest’ultimo è essenzialmente costituito da
due specie di muscoli, ciascuna con delle funzioni ben definite:
1° muscoli superficiali allungati (dorsale, deltoide, trapezio, etc.) per
i movimenti e gli spostamenti, che corrono lungo i due lati della
colonna. Essi hanno un precipuo ruolo dinamico.
2° muscoli profondi, molto corti e non visibili (retto posteriore
piccolo, gli obliqui inferiori e superiori della testa etc.). Hanno un
ruolo in prevalenza statico: tengono eretta la colonna vertebrale e
sono detti muscoli antigravitazionali. Sono loro che danno forza e
vitalità alla colonna.
Le seguenti figure evidenziano molto bene la disposizione dei
vari strati muscolari del dorso e dell’addome.

Il Power Stretching lavora rinforzando i muscoli profondi e distendendo e
allungando quelli superficiali.
I normali esercizi di potenziamento mirano a sviluppare i muscoli
superficiali, già ipersviluppati, trascurando i muscoli profondi.
Questo altera la giusta gerarchia funzionale: i muscoli superficiali, che
sono muscoli di movimento, diventando ipertrofici e contratti, serrano
il corpo in una specie di armatura che provoca una spiacevole
sensazione di disagio: è come sentirsi imprigionati dalla propria
stessa forza.
I muscoli profondi diventano flaccidi e deboli, perché il loro lavoro
viene svolto dai muscoli superficiali. È un errore pensare che
“star dritti” voglia dire “tirare in dentro la pancia”, “stringere le natiche”
e “tirare indietro le spalle”. Usare gli addominali, i glutei e
gli adduttori delle scapole per “star dritti”, impedisce alla
colonna vertebrale di svolgere la sua naturale funzione.
Questa alterazione funzionale è la causa di innumerevoli problemi
sia strutturali (alterazione del rachide, discopatie, dolori di varia natura),
sia dinamici (scarsa potenza, movimenti disarmonici e scoordinati).
Possiamo così sintetizzare i vantaggi del Power Stretching:
1° Allungamento dei muscoli superficiali
2° Potenziamento e ristrutturazione di quelli profondi
3° Presa di coscienza della interdipendenza reciproca delle articolazioni
e delle varie parti del corpo
4° Corpo che si muove tutto insieme come una singola unità
5° Sviluppo della potenza e della elasticità
6° Sviluppo della forza interna o Nei Jin



Questa cosa mi ha dato lo spunto per aprire dei 3d "pillole"! Vedrò come portarlo avanti!
Mi dispiace ma non sono riuscito a leggerlo tutto. Ci ho provato ma è superiore alle mie qualità alle 4.35 p.m. Questo post va messo di mattina quando siamo tutti più in forma :gh: :gh: :gh: :gh: