Il punto di partenza!

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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #45 on: July 29, 2010, 16:47:28 pm »
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Siccome mi sembra che da parte di qualcuno ci fosse l'intenzione di mettere in maniera ben articolata qual'è la funzione della spina dorsale in un 3d a cui io non partecipo, quello in interstile se non sbaglio, ho riscritto una parte del libro "Le tre vie del Tao" del Maestro Flavio Daniele. Spero di aver fatto cosa gradita!

1 – COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale costituisce l’asse portante del corpo ed è il legame tra il
ventre e la testa. Nel Taiji si dice: per emettere la forza interna (Fa Jin) bisogna
avere buone radici. La forza interna si origina nei piedi, è guidata dalla vita e si
manifesta nelle dita dopo essere stata emessa dalla spina dorsale.
“La forza nasce dalla spina dorsale”.
Intorno ad essa si articolano diversi sistemi:
–   Il sistema nervoso centrale
–   Il sistema nervoso simpatico e parasimpatico
–   Il sistema osseo costituito dalle vertebre
      –    Il sistema muscolare che assicura la posizione eretta ed i relativi
movimenti della colonna.

La colonna vertebrale deve rispondere a due requisiti meccanici opposti:
rigidità e flessibilità. Questo è possibile perché ha una struttura a
sartie, simile all’albero di una nave. Questo albero maestro del corpo è
posato sul bacino e si innalza fino al capo e a livello delle spalle sorregge
una grossa trave trasversale: il cingolo scapolo-omerale. Disposti appunto come
le sartie di una nave, a tutti i livelli, si incontrano dei tiranti legamentosi e
muscolari che hanno il compito di ancorare la colonna al bacino: uno dei
quali si trova a livello del cingolo scapolare. Questi tiranti muscolari
hanno una azione dinamica e regolano automaticamente, sotto la guida
del sistema nervoso centrale, la loro tensione per mantenere un equilibrio
corretto.


Fig. 2.4 – Le curve del rachide.
1° La curva sacrale.
2° La lordosi lombare.
3° La cifosi dorsale.
4° La lordosi cervicale.

Le curve del rachide hanno la precisa funzione di aumentare la resistenza alle sollecitazioni di
compressione assiale.
Questa resistenza R è direttamente proporzionale al quadrato del numero delle curve N più uno
(R= N2 + 1). Per un corretto equilibrio in piedi la parte posteriore del cranio, il dorso e le natiche
devono essere tangenti ad un piano verticale, per esempio un muro. (Tratto da Kapandji,
Trattato di Fisiologia Articolare, ed. Demi).

L’esame dello scheletro vertebrale evidenzia una struttura assai
gerarchizzata di tipo piramidale. Le vertebre più basse e
più potenti fanno da appoggio a quelle situate sopra, fino al collo
molto mobile, che regge la testa e le consente una estrema finezza
nei movimenti. Se osserviamo la struttura muscolare e dei legamenti
vi troviamo una analoga disposizione: muscoli molto potenti alla
base per sostenere tutto il sistema, muscoli più sottili e sensibili man
mano che saliamo per permettere il libero e armonico gioco del
collo e l’equilibrio dinamico della testa. Ogni parte ha quindi una
sua precisa funzione da svolgere, e la perfetta coordinazione con le
altre ci consente di esprimerci al meglio, sia quando camminiamo sia
quando pratichiamo un’attività sportiva o artistica, come la danza
o il Taiji Quan.


Al centro del corpo e alla regione lombare e dei reni sono proprie la forza e la stabilità. Alla parte superiore, invece, la mobilità e la finezza.



Ogni alterazione di questo rapporto, sia essa una debolezza nel
centro del corpo o una contrattura nella parte alta, comporta una
fragilità strutturale e una usura prematura, specie se si pratica una
qualsiasi attività sportiva senza una opportuna rieducazione strutturale;
questo perché una persona non conscia delle proprie disarmonie
riproduce i modelli dannosi anche nella pratica sportiva.
Ora, senza entrare nel merito dei problemi inerenti la complessa
struttura della colonna evidenziamo, anche se in maniera schematica,
i rapporti fondamentali e la gerarchia funzionale delle varie
parti della struttura ossea e muscolare. Appoggiandosi su un centro
potente, non rigido, la forza sale lungo i muscoli che circondano la
colonna affinandosi man mano che procede verso la testa. Il midollo
spinale, invece, discendendo nel centro della colonna va affinandosi
procedendo dalla testa alla parte bassa del tronco.
La testa e il ventre, dunque, come poli opposti e complementari che reggono e governano il gioco dinamico di queste due forze il cui equilibrio determina la salute, la corretta statica, la circolazione dell’energia (Qi) lungo i meridiani del corpo.
La medicina tradizionale cinese dice che nel nostro corpo ci sono
tre poli vitali (Dantian) che hanno sede rispettivamente nei blocchi
strutturali del bacino, del torace e della testa.
Questi tre blocchi strutturali sono uniti da due cerniere:
– La vita, all’altezza delle vertebre lombari, tra bacino e cassa toracica
– Il collo, tra torace e testa
Queste due cerniere, però, se da una parte sono “snodi” che permettono
i movimenti, dall’altra sono veri e propri punti di debolezza,
dove è più facile che si producano delle deformazioni dell’asse
verticale e delle fragilità strutturali, che spesso, come succede negli
sport e nelle arti marziali, rendono deboli e inutili anche le tecniche
più potenti.
La vita deve quindi avere una muscolatura solida ed elastica che assicuri
l’unione tra torace e bacino e permetta all’insieme di lavorare come una unità.
Le stesse considerazioni valgono per la cerniera del collo.
Quest’ultimo non deve sostenere che il peso della testa, ma d’altra
parte deve mantenere tutta la sua agilità per permettere agli organi
di senso tutta la loro sensibilità.
Queste due cerniere, per poter svolgere al meglio il loro lavoro,
richiedono che i tre blocchi (testa, torace, bacino) siano ben allineati
sulla verticale: ciò fa sì che, poggiando
l’uno sull’altro, per virtù del loro stesso peso si mantengano in equilibrio
sia strutturale sia dinamico; ma basta che un solo blocco non
sia allineato perché tutta la struttura s’indebolisca e minacci di crollare.
È importante sottolineare, a questo punto, che qualsiasi
correttivo non deve agire solo sul particolare ma deve tenere conto,
pena l’insuccesso, di tutto l’insieme; ed inoltre non deve essere solo
di tipo compensativo ma deve essere una azione di coordinazione
statica e dinamica. Tutto questo, ovviamente, richiede un sistema di
esercizi ben strutturati con una loro progressione logica in funzione
del tipo di intervento e del tipo di risultato che si vuole ottenere.
Perché il nostro corpo si muova all’unisono con agilità,
potenza ed energia sempre, sia nel vivere quotidiano sia
durante qualsiasi pratica sportiva (dalla partita di tennis con gli amici
alla pratica agonistica più spinta, passando per le pratiche energetiche
del Qi Gong, fino alle arti marziali e agli sport da combattimento),
i muscoli devono essere in grado di sopportare lo sforzo senza
irrigidirsi, mantenendo la loro naturale elasticità, e di lavorare in perfetto
sincronismo come un’orchestra ben affiatata.
Contano molto, in questo, i muscoli posteriori della
schiena. Nel Taiji il dorso viene considerato Yang e la sua solidità
garantisce stabilità ed erezione alla colonna vertebrale, facendo
da complemento alla necessaria flessibilità della parte anteriore. Per
avere muscoli potenti ed elastici non bisogna sollevare pesi,
perché questo dà potenza a scapito della elasticità. È pur vero, d’altronde,
che le moderne e sofisticate tecniche di allenamento con i
pesi riescono a coniugare le due cose, però c’è una sostanziale differenza
tra la potenza elastica di un centometrista e quella necessaria,
per esempio, ad un artista marziale. Un centometrista effettua la
sua prestazione in pista, in condizioni ideali, in ottimale assetto del
corpo; nessuno, mentre sta per scattare e per emettere il suo Fa Jin,
gli fa una leva articolare sul ginocchio o tenta di farlo
cadere. Un combattente di Taiji o di altra arte marziale, invece, deve
essere in grado di esprimere potenza ed elasticità in situazioni estreme.
Per fare un esempio automobilistico: una cosa è preparare una
macchina che deve correre in pista, un’altra è prepararla per un ‘rally’.
Quindi, come già detto, per condizionare i nostri muscoli dobbiamo
farlo con un sistema di esercizi ben strutturati in grado di agire non
solo a livello fisico (muscoli, tendini, articolazioni ed ossa), ma anche
a livello energetico (circolazione del Qi nei canali) e mentale (un migliore
equilibrio psicofisico). Questi esercizi, chiamati Power Stretching, non
sono altro che delle specifiche tecniche di Qi Gong. Lo ‘stretching’,
comunemente conosciuto, esplica un’azione di allungamento passivo sui muscoli.
Il Power Stretching, invece, coniuga l’allungamento “attivo” con lo sviluppo della potenza e della forza elastica.
Questa distensione “attiva” si ha quando si prolunga lo stiramento
con un’azione finalizzata, quando cioè si lavora per forze contrapposte,
come quando si cerca di allungarsi verso qualcosa difficile da
raggiungere e nello stesso tempo ci si àncora al terreno per non
perdere l’equilibrio. Il movimento ha origine sempre nella direzione opposta:
occorre prendere coscienza di questo dualismo. Per spostarsi verso
destra bisogna spingere sulla gamba sinistra, per potere saltare in
alto bisogna piegarsi verso il basso.
In ogni movimento quando una parte del corpo va in un senso, l’altra deve andare nel senso opposto.
C’è un percorso diretto e preciso per il flusso del movimento attraverso
il corpo, e questo flusso segue le linee delle correnti della forza e
dell’energia. Il bacino è non solo il centro motore, ma anche il centro
delle energie sottili e psicospirituali. Da esso il flusso delle forze (fisica,
energetica e spirituale) si dirige sia verso l’alto sia verso il basso.

Da un lato sale attraverso la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, passando a destra e a sinistra sotto le scapole, dirigendosi
verso le estremità delle braccia, seguendo le linee di forza al di sotto e all’esterno delle braccia e delle mani.
Dall’altro, scende fino alla base della colonna, dirigendosi a destra e sinistra verso la testa dei femori e da lì verso i piedi, seguendo le linee di
forza all’esterno e dietro le gambe.

La colonna vertebrale, quindi, come abbiamo già messo in evidenza,
oltre che asse portante del corpo, è la “dorsale” che permette
di traslare il moto. Intorno ad essa si articolano diversi
sistemi, fra cui il sistema muscolare che assicura la posizione eretta
e i relativi movimenti. Quest’ultimo è essenzialmente costituito da
due specie di muscoli, ciascuna con delle funzioni ben definite:
1° muscoli superficiali allungati (dorsale, deltoide, trapezio, etc.) per
i movimenti e gli spostamenti, che corrono lungo i due lati della
colonna. Essi hanno un precipuo ruolo dinamico.
2° muscoli profondi, molto corti e non visibili (retto posteriore
piccolo, gli obliqui inferiori e superiori della testa etc.). Hanno un
ruolo in prevalenza statico: tengono eretta la colonna vertebrale e
sono detti muscoli antigravitazionali. Sono loro che danno forza e
vitalità alla colonna.
Le seguenti figure evidenziano molto bene la disposizione dei
vari strati muscolari del dorso e dell’addome.

Il Power Stretching lavora rinforzando i muscoli profondi e distendendo e
allungando quelli superficiali.
I normali esercizi di potenziamento mirano a sviluppare i muscoli
superficiali, già ipersviluppati, trascurando i muscoli profondi.
Questo altera la giusta gerarchia funzionale: i muscoli superficiali, che
sono muscoli di movimento, diventando ipertrofici e contratti, serrano
il corpo in una specie di armatura che provoca una spiacevole
sensazione di disagio: è come sentirsi imprigionati dalla propria
stessa forza.
I muscoli profondi diventano flaccidi e deboli, perché il loro lavoro
viene svolto dai muscoli superficiali. È un errore pensare che
“star dritti” voglia dire “tirare in dentro la pancia”, “stringere le natiche”
e “tirare indietro le spalle”. Usare gli addominali, i glutei e
gli adduttori delle scapole per “star dritti”, impedisce alla
colonna vertebrale di svolgere la sua naturale funzione.
Questa alterazione funzionale è la causa di innumerevoli problemi
sia strutturali (alterazione del rachide, discopatie, dolori di varia natura),
sia dinamici (scarsa potenza, movimenti disarmonici e scoordinati).
Possiamo così sintetizzare i vantaggi del Power Stretching:
1° Allungamento dei muscoli superficiali
2° Potenziamento e ristrutturazione di quelli profondi
3° Presa di coscienza della interdipendenza reciproca delle articolazioni
e delle varie parti del corpo
4° Corpo che si muove tutto insieme come una singola unità
5° Sviluppo della potenza e della elasticità
6° Sviluppo della forza interna o Nei Jin



Questa cosa mi ha dato lo spunto per aprire dei 3d "pillole"! Vedrò come portarlo avanti!
Mi dispiace ma non sono riuscito a leggerlo tutto. Ci ho provato ma è superiore alle mie qualità alle 4.35 p.m. Questo post va messo di mattina quando siamo tutti più in forma :gh: :gh: :gh: :gh:

 :D :D :D :D :D :D Hai ragione
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!

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Offline Darth Penguin

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #46 on: July 29, 2010, 17:04:53 pm »
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Dimmi che non l'hai copiato a mano.. :o

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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #47 on: July 29, 2010, 17:08:55 pm »
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Dimmi che non l'hai copiato a mano.. :o

No. Ci sono programmi che fatta la digitalizzazione del documento lo trasformano in testo.
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Offline baltoro 06

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #48 on: July 29, 2010, 17:14:22 pm »
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Dimmi che non l'hai copiato a mano.. :o

No. Ci sono programmi che fatta la digitalizzazione del documento lo trasformano in testo.

Ragazzi moderni....ne sapete una più del diavolo sull'informatica.
Io che non ci capisco un'acca sono condannato a trascrivere tutto tramite tastiera.  :-X :'(

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rockyjoe

Re: Il punto di partenza!
« Reply #49 on: July 29, 2010, 23:44:18 pm »
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io non allievo Xu ma io essere d accordo

Bene rocky e nella tua pratica iniziate davvero a lavorare dall'allineamento della schiena? O sei daccordo a priori ma non è quello il vostro cammino marziale?!
abbiamo proprio il medesimo cammino..se non c é la schiena a sostegno..che fai..


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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #50 on: July 30, 2010, 07:40:58 am »
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io non allievo Xu ma io essere d accordo

Bene rocky e nella tua pratica iniziate davvero a lavorare dall'allineamento della schiena? O sei daccordo a priori ma non è quello il vostro cammino marziale?!
abbiamo proprio il medesimo cammino..se non c é la schiena a sostegno..che fai..
Già sacrosanto!
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Offline Ván

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #51 on: August 01, 2010, 22:33:07 pm »
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In più le fibre dei muscoli superficiali, siccome hanno dei grandi bracci di leva, devono poter scorrere velocemente e per questo non devono essere troppo forti, troppo toniche, perché altrimenti perdono la loro elasticità.
Chi mi approfondisce questo punto?
suddently... life has new meaning.

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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #52 on: August 02, 2010, 07:50:41 am »
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In più le fibre dei muscoli superficiali, siccome hanno dei grandi bracci di leva, devono poter scorrere velocemente e per questo non devono essere troppo forti, troppo toniche, perché altrimenti perdono la loro elasticità.
Chi mi approfondisce questo punto?
In che cosa non è chiaro?
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Offline Ván

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #53 on: August 02, 2010, 22:52:50 pm »
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In più le fibre dei muscoli superficiali, siccome hanno dei grandi bracci di leva, devono poter scorrere velocemente e per questo non devono essere troppo forti, troppo toniche, perché altrimenti perdono la loro elasticità.
Chi mi approfondisce questo punto?
In che cosa non è chiaro?
In che modo avere muscoli forti e tonici è uno svantaggio? (Non intendo l'ipertrofia da body builder)
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Offline XinYiMan

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Re: Il punto di partenza!
« Reply #54 on: August 03, 2010, 07:40:10 am »
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Penso che il Maestro con questo passaggio avesse voluto dire che bisogna avere il corpo di un bambino! Hai presente quando un bimbo (sotto i 3 anni) agita le braccia cosa succede?! I muscoli sono completamente rilassati (morbidi, con completamente rilassati intendo con il minor grado di tensione possibile), il gesto è completamente centralizzato, e quando un bimbo tira un colpo anche un adulto lo sente (ovviamente non fa male, perchè il peso del bimbo è molto basso). Ma immagina cosa succede se è l'adulto a muoversi così, a colpire così, i colpi sono pesanti come sprangate! Penso che sia questo quello che intende il mio Maestro in quel passaggio! Che la tensione muscolare eccessiva (anche se in minima parte) esclude un buon livello di centralizzazione. Quindi già chi è troppo tonico (il body builder è proprio ingabbiato) difficilmente raggiunge un buon grado di centralizzazione! Spero di averti dato una risposta comprensibile!  :)
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