Leva in piedi

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Offline Joseph

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Re: Leva in piedi
« Reply #15 on: July 30, 2010, 13:40:27 pm »
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In risse a cui ho partecipato o di cui mi è stato detto, alcuni, non praticanti di am, hanno utilizzato le leve istintivamente per controllare. Come azione naturale.

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sotutsu

Re: Leva in piedi
« Reply #16 on: July 30, 2010, 13:47:40 pm »
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Io ci vedo un altro aspetto.
Se chi ha subito la leva avesse mantenuto una posizione quasi corretta, questa leva non ci sarebbe stata.
Il fatto è che facendo le gare come si stanno facendo non c'è modo che usere la forza in modo sbagliato per fare le tecniche, così che se una tecnica di leva viene portata, autometicamente diventa pericolosa.
Meno al suolo rispetto alla posizione eretta, ma pure lì spesso si vede qualcuno che si tiene il gomito.

beh ma la reazione istintiva di chi normalmte sente dolore su un braccio è quella di contrarre i muscoli per ritrarlo...questo non dobbiamo dimenticarlo
come non dobbiamo dimenticare che ciò che alcuni adesso definiscono "posizione corretta o naturale del braccio" non è poi così naturale...
ma è un 'altro discorso
Se parliamo di ciò che potrebbe avvenire "per strada" sono d'accordo.
La pratica marziale a cui alludevo io era "di palestra" o "di gara". Lì non bisognerebbe mai arrivare al dolore, perché il dolore è l'anticamera del danno o il suo inizio e questo va contro la pratica medesima.
Quando "sento" entrare una leva, me ne accorgo benissimo prima che essa porti al dolore, soprattutto se pratico in un certo modo.

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beno

Re: Leva in piedi
« Reply #17 on: July 30, 2010, 14:36:12 pm »
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mi sa che su quelle che alcuni chiamano "leve" c`e` un po` di confusione  :)
la leva, in quanto tale, e` indirizzata verso un fulcro per arrivare a muovere un oggetto, non e` un modo per rompere uno di questi elementi.
nel caso di wakigatame (in quanto katamewaza) lo scopo non e` rompere il braccio ma controllarlo, appunto stabilendo un contatto che parte dal polso/gomito fino alla spalla per muovere il corpo di uke.
uke nel video postato il braccio se l`e` rotto da solo perche` si e` mosso in direzione contraria alla pressione sul gomito.
controllare uke da la possibilita` di andare da zero a dieci potendo scegliere tutti i livelli intermedi, se con zero intendiamo il controllo senza dolore e dieci la morte dell`immobilizzato.
rompere il braccio invece e` un evento fortuito, che non risiede nella meccanica della leva stessa (per rompere, due punti dovrebbero essere immobili per poter esercitare la pressione su un terzo punto posto tra essi, mentre invece non puo` essere cosi`, a meno che uke non aiuti maldestramente come nel video, ma a questo punto se lo scopo e` la rottura le probabilita` di riuscita sono affidate al movimento dell`altro e non al mio).
io al crack del braccio assegno un punteggio di 2 o 3, cosa che come botta di culo ci puo` stare ma come studio di una dinamica cosi` complessa e` riduttivo, specialmente se punto a 10, tutto il range compreso.
anche se l`istinto ci fa pensare che la leva che rompe il braccio sia piu` marziale e "vera", e` abbastanza ridicolo pensare ad un allenamento da guerra che puntasse alla rottura di un braccio invece che ad un metodo per bloccare, mettere a terra e sgozzare. non si tiene poi conto che molte delle tecniche "di leva" del kobujutsu sono indirizzate anche al tenere fermo qualcuno in modo che i nostri compagni finiscano l`opera con lame, lance e altro. motivo per cui nascono poi le difese da due o tre persone che ne tengono una ferma (a quale scopo?)
so che adesso il mio karma scendera` paurosamente ma lo prendero` come un buon segno  :=)






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rockyjoe

Re: Leva in piedi
« Reply #18 on: July 30, 2010, 15:07:37 pm »
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La posizione di Raptox mi sembra un po' drastica.
Il controllo in gara è possibile
tendenzialmente,in uno sport libero,a quella velocita,se vuoi vincere assolutamente non ti conviene controllare.se pensi al controllo gia la leva non ti conviene piu.ed é per questo che non fanno parte del regolamento judoistico,che permette le mosse meno lesive,benché potenti.

detto questo,il video mostra che in un contesto non collaborativo,una persona ce é forte e tecnica,ma non si aspetta la leva,la leva la subisce..

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rockyjoe

Re: Leva in piedi
« Reply #19 on: July 30, 2010, 15:11:19 pm »
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Io ci vedo un altro aspetto.
Se chi ha subito la leva avesse mantenuto una posizione quasi corretta, questa leva non ci sarebbe stata.
Il fatto è che facendo le gare come si stanno facendo non c'è modo che usere la forza in modo sbagliato per fare le tecniche, così che se una tecnica di leva viene portata, autometicamente diventa pericolosa.
Meno al suolo rispetto alla posizione eretta, ma pure lì spesso si vede qualcuno che si tiene il gomito.

beh ma la reazione istintiva di chi normalmte sente dolore su un braccio è quella di contrarre i muscoli per ritrarlo...questo non dobbiamo dimenticarlo
come non dobbiamo dimenticare che ciò che alcuni adesso definiscono "posizione corretta o naturale del braccio" non è poi così naturale...
ma è un 'altro discorso
ritrarre il braccio non é detto che impedisca  la leva,magari é proprio ciů che serve per attuarla..

per il resto anche mandare il peso leggermente piu avanti delle punte,toglie la possilita di ammortizzare con le gambe


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Fanchinna

Re: Leva in piedi
« Reply #20 on: July 30, 2010, 15:32:45 pm »
0
Secondo me invece questo video dimostra un'altra cosa
che le competizioni allenano solo istinti specifici
verso quei movimenti che si ritengono più probabili
al punto tale che tecniche consentite dal regolamento, ma con scarse probabilità di riuscita, non vengono considerate
fino al punto in cui trovi uno più scaltro
e te la fa lo stesso

(scusate, oggi le parole mi escono così, sarà che per 15 giorni poi non mi leggette...)
« Last Edit: July 30, 2010, 16:15:18 pm by Fanchinna »

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machine gun yogin

Re: Leva in piedi
« Reply #21 on: July 30, 2010, 15:59:55 pm »
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Questo e uno dei motivi per cui alcune am (kk) non prevedono d' afferrare l'avversario, proprio per evitare queste situazioni.

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Offline Raptox

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Re: Leva in piedi
« Reply #22 on: July 30, 2010, 17:36:39 pm »
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le leve..nelle arti marzial sono state concepite e studiate per rompere gli arti..
non per provocare dolore
è questa la fondamentale differenza

il fatto che in palestra si studiano va benissimo, ovvio che non si possono studiare rompendo l'uke...
allora cosa si fa?? si portano controllandole e per capire se sono entrate c'è il sacrosanto dolore che fa capire al compagno che è ora di battere!!
ma bisogna essere onesti santoddio!!
bisgona dirlo che quello è il modo in cui si studiano e che non sono state concepite per torturare il compagno infliggendogli dolore!!
tra l'altro...ho un compagno di palestra che per particolari doti fisiche ha le articolazioni talmente sciolte da non sentire dolore quando gli si tirano le leve
in questi casi è molto più pericoloso studiarle, perchè anche se non sente dolore l'articolazione portata al limite (che non si può stabilire qual'è) si rompe

Ad uno stage il soke Hinoue ha provato a fargli la prima tecnica di Gyaku...vedendo che non "entrava" gli ha preso il pollice e gliel'ha storto fino a fargli toccare il polso..
per onestà il tipo si è lasciato portare giù..

ma basta cavolate....le leve rompono!!
non fanno male...rompono!!

 :) :)
« Last Edit: July 31, 2010, 00:38:51 am by Raptox »
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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Fanchinna

Re: Leva in piedi
« Reply #23 on: July 30, 2010, 17:41:03 pm »
0
che leva che sei

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beno

Re: Leva in piedi
« Reply #24 on: July 31, 2010, 00:01:08 am »
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mai detto che servono a provocare dolore. evidentemente studiamo cose diverse.
e` come se mi dicessero che il maegeri chudan serve a far cadere uke o a provocargli un`escoriazione al pancino. magari succedono anche queste due cose ma studiare maegeri per avere questo effetto in termini marziali non avrebbe senso, lo renderebbe poca cosa.
poi se chi sostiene che la leva rompe mi spiega secondo quale principio e perche` anche con una forza modesta si dovrebbe riuscire a rompere una braccio molto grosso, qual`e` insomma la meccanica per cui ad esempio wakigatame dovrebbe rompere (non lussare, stirare, torcere) delle ossa....sono tutt`orecchi.


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Offline Raptox

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Re: Leva in piedi
« Reply #25 on: July 31, 2010, 00:28:15 am »
0
mai detto che servono a provocare dolore. evidentemente studiamo cose diverse.
e` come se mi dicessero che il maegeri chudan serve a far cadere uke o a provocargli un`escoriazione al pancino. magari succedono anche queste due cose ma studiare maegeri per avere questo effetto in termini marziali non avrebbe senso, lo renderebbe poca cosa.
poi se chi sostiene che la leva rompe mi spiega secondo quale principio e perche` anche con una forza modesta si dovrebbe riuscire a rompere una braccio molto grosso, qual`e` insomma la meccanica per cui ad esempio wakigatame dovrebbe rompere (non lussare, stirare, torcere) delle ossa....sono tutt`orecchi.


alt..forse ci stiamo capendo male...le leve agiscono sulle articolazioni..e sono queste a subire i danni!
rompere un osso applicando una leva...direi che è alquanto improbabile!

 ;)
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

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Offline Raptox

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Re: Leva in piedi
« Reply #26 on: July 31, 2010, 00:40:03 am »
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Secondo me invece questo video dimostra un'altra cosa
che le competizioni allenano solo istinti specifici
verso quei movimenti che si ritengono più probabili
al punto tale che tecniche consentite dal regolamento, ma con scarse probabilità di riuscita, non vengono considerate
fino al punto in cui trovi uno più scaltro
e te la fa lo stesso

(scusate, oggi le parole mi escono così, sarà che per 15 giorni poi non mi leggette...)

....mi mancherai..sul serio!! :'( :'(
...crederai di essere nel punto più alto

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beno

Re: Leva in piedi
« Reply #27 on: August 01, 2010, 10:10:12 am »
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mai detto che servono a provocare dolore. evidentemente studiamo cose diverse.
e` come se mi dicessero che il maegeri chudan serve a far cadere uke o a provocargli un`escoriazione al pancino. magari succedono anche queste due cose ma studiare maegeri per avere questo effetto in termini marziali non avrebbe senso, lo renderebbe poca cosa.
poi se chi sostiene che la leva rompe mi spiega secondo quale principio e perche` anche con una forza modesta si dovrebbe riuscire a rompere una braccio molto grosso, qual`e` insomma la meccanica per cui ad esempio wakigatame dovrebbe rompere (non lussare, stirare, torcere) delle ossa....sono tutt`orecchi.


alt..forse ci stiamo capendo male...le leve agiscono sulle articolazioni..e sono queste a subire i danni!
rompere un osso applicando una leva...direi che è alquanto improbabile!

 ;)

ciao  :)
allora, sul fatto che a rompersi siano le braccia in prossimita` delle articolazioni e non a meta` osso siamo d`accordo. quello che mi sembra faccia la differenza tra i nostri modi di praticare e pensare e` che tu scrivi che le "leve servono a rompere" quindi implicitamente lo vedi come lo scopo, il risultato estremo dell`azione che chiami leva.
io non la vedo cosi`, credo che il danno alle articolazioni sia comunque possibile ma non sia lo scopo primario di certe tecniche perche` cio` ne limiterebbe in gran parte gli scopi che invece, anche in virtu` di una maggiore marzialita` intesa come lesivita ` della tecnica, sono piu` ampi.
mi spiego: intanto con il termine "leva" diciamo tutto e niente. se prendiamo alla lettera il termine quelle che rompono non sono leve, perche` hanno uno scopo diverso da quello meccanico della leva. qualora si rompesse qualcosa non sarebbe per effetto della leva ma per la pressione esercitata su un punto compreso in uno spazio tra due punti. da questo ne deriva che la tecnica, se fosse realizzata in virtu` della rottura, sarebbe tanto piu` efficace quanto piu` la pressione dovesse superare la resistenza del punto d`appoggio, cosa che non funzionerebbe se banalizzando il braccio fosse di un omone e la "leva" la applicasse una persona piccola e debole. potrebbe anche succedere, come nel video, che parte dell`azione derivi dalla dinamica, dal risultato dei movimenti dei due partecipanti, ma non potrebbe assurgere a principio, sicuramente non come principio legato al ju.
sul termine "leva" poi bisogna capirsi. prendendo a prestito i termini giapponesi, in generale parliamo di kansetsu waza, cioe` di tecniche sulle articolazioni. waki gatame, ude osae, kote mawashi, shihonage, juji garami eccetera sono tutte kansetsu waza ma non sono tutte "leve" alla stessa maniera. alcune, come spiega bene la traduzione del nome, sono osae o katame waza, cioe` tecniche per bloccare, tenere, immobilizzare. gia` dal nome sappiamo lo scopo. alcune poi agiscono immobilizzando l`articolazione per eliminare qualche punto di "snodo" e agire sul bersaglio grosso, come waki gatame/hiji osae che immobilizzano il gomito per agire su spalla, tronco (e poi bacino, piedi... ma e` un discorso lungo), altre amplificano invece la normale torsione come kotegaeshi, shihonage, kotemawashi eccetera, che sono rovesciamenti, proiezioni attuati amplificando una curva naturale del corpo per entrare in modo spiraliforme sul centro di uke e guidarne il movimento.
ci sono poi "leve" che solitamente chiamiamo proiezioni ma sono a ben guardare piu` vicine al concetto di leva/fulcro come le proiezioni d`anca ad esempio dove si diventa il fulcro, il punto d`appoggio.
poi ci sono quelle che rompono, ma parliamo di leve dove la resistenza dell`arto e` inferiore generalmente alla forza applicata (torsioni contrarie alle dita delle mani, al collo, ai gomiti o alle caviglie o alle spalle in posizioni dove e` il peso dell`altro, magari a terra, ad offrire la giusta resistenza e la "leva" come principio meccanico non e` sufficiente e si spezza)
insomma un sacco di cose che per me rendono riduttiva l`affermazione che "le leve servono a rompere".
se poi la devo vedere dal punto di vista estremo, a me di rompere un braccio a uno in una situazione di vita o di morte o  anche di semplice litigio non me ne frega niente. mi interessa poterlo bloccare o al limite uccidere. ma la lesione fine a se` stessa e` parziale e rende parziale uno studio finalizzato a questo risultato.
ci sta tutto che se sei piu` grosso di me, se mi muovo male o se non ho una buona resistenza/allenamento a livello delle articolazioni, il fatto di avermi rotto un braccio sia almeno un risultato, ma non posso allenarmi per questo. anche perche` devo allenarmi su principi che siano validi indipendentemente dalle disparita` fisiche o dai casi fortuiti. altrimenti tanti manubri e allenamento sulla presa delle mani, altro che jujutsu. io parto pero` sempre dal punto che non posso affidarmi alla forza fisica per studiare. poi al tempo stesso posso allenare la forza, ma per me e` come studiare la dinamica del salto ad ostacoli: la tecnica deve essere corretta e il principio valido per tutti gli atleti, poi ognuno implementa e migliora con il proprio allenamento fisico, ma il principio resta e permette di saltare l`ostacolo anche a chi realizzera` il peggior tempo, non solo al recordman o al dotato per natura.
sul fatto che nelle palestre ci si alleni cercando il dolore dell`articolazione supponendo che il passo successivo sia la rottura dell`arto rende la pratica zoppa. e` il classico zuccherino che ci fa pensare che "se facevo sul serio erano ca22i amari, invece al dojo l`ho risparmiato" quando invece non abbiamo modo, per ovvi motivi, di verificare il principio. soltanto rifarci a casi fortuiti, incidenti, video che esaltano la parte meno razionale di noi.
io non sono contro il dolore durante la pratica, sono stato gia` frainteso diverse volte su questo, sono contrario al fatto che la pratica di tori sia orientata verso il causare dolore, magari attraverso azioni elaborate come quelle che chiamate "leve", perche` se dolore deve essere un morso alla mano intrappolata e` molto piu` diretto e non lascia dubbi sulla sua efficacia. imho se devo fare qualcosa di elaborato come i kansetsuwaza devo farlo per uno scopo altissimo/bassissimo: controllarlo o ucciderlo. che poi sia cosa buona e giusta che uke scopra che il risultato dei suoi movimenti possa provocargli dolore ci sta pure, altrimenti diventa un`altra farsa. quello del dolore, della rottura, della lesione articolare e` un argomento sacrosanto e su certe tecniche implicito anche negli scopi, basti pensare a tutto quello che oslitamente viene indicato come koppo ma non e` lo scopo di tutte le tecniche di "leva".
io pratico nella direzione in cui il mio movimento potenzialmente non sia doloroso ma che il dolore eventuale se lo procuri uke cercando di resistermi. idealmente non intendo punzecchiare o ferire qualcuno con il coltello ma metterlo nella condizione in cui si trafigga da solo se si muove.
anche pensandola in modo meccanico semplificatissimo, ogni volta che l`altro incontra dolore e` perche` c`e` un contrasto tra il mio movimento e il suo arto/corpo. per vincere questo contrasto devo essere necessariamente piu` forte o in una condizione specifica (tipo a terra ad esempio, per assicurare il punto di pressione tra l`estremita` che tengo io e l`altra "tenuta" dal suo peso/forza di gravita`). se invece il contrasto non c`e` (yawara, ju, aiki o come preferite) l`unico momento in cui ci sara` dolore sara` quando cerchera` di sottrarsi al movimento senza contrasto, andando nella direzione opposta. in quel caso il dolore (non cercato ma derivato) sara` il giusto campanello d`allarme che lo fara` tornare eventualmente a seguire il movimento. se non lo fara`, probabilmente o riuscira` ad uscire dal "percorso" che sto disegnando con la tecnica (ma la colpa e` la mia che ho lasciato porte e finestre aperte) o si causera` una lesione ( stiramento, rottura eccetera in base ai tanti fattori in gioco...). piuttosto pero` che dargli il campanello che stimoli una reazione preferisco studiare in una direzione che lo porti a terra o alla mia merce` senza dargli uno stimolo che lo induca ad una reazione.
non so se si capisce, mi rendo conto che spiegarlo per iscritto e` difficile ma provandolo e` lampante e risolve tante questioni su temi come uke che non sente il dolore, disparita` di fisico eccetera. certo e` piu` difficile e frustrante e non toglie che nel momento che i fattori in gioco dovessero permettere di poter "rompere" qualcosa non ci si tirerebbe indietro ma ocme ripeto non e` a mio avviso lo scopo di certe tecniche, ne` ora ne`, imho, in passato.



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Offline Joseph

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Re: Leva in piedi
« Reply #28 on: August 01, 2010, 10:52:25 am »
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beno

Re: Leva in piedi
« Reply #29 on: August 01, 2010, 12:40:25 pm »
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grazie, mi fa piacere detto da te  :)