Bhe il nome dell'arte stessa rappresenta i punti salienti dell'arte stessa. Per questo secondo me è importante analizzare il nome completo, perchè tutte le parti si completano a vicenda!
Tratto dall'ultimo libro di Flavio Daniele
Xin (cuore) Yi (mente) Liù (sei) He (armonie) Quan (boxe) -la boxe del cuore e della mente, delle sei armonie e dei dieci animali- è il nome di questo antico stile di arte marziale interna, nome che come una carta costituzionale, ne definisce i principi fondamentali e traccia in maniera chiara il percorso operativo di pratica. Principi fondamentali, dove la parola “fondamentale” non va intesa come metafora architettonica di fondamenta di una casa progettate e definite una volta per tutte, ma come metafora musicale che, invece, fa riferimento a una portante armonica che guida e sostiene in maniera evolutiva, perché ha in sé il concetto di costruzione in movimento che trasforma nel suo dinamismo i principi costitutivi che la formano. Carta costituzionale che definisce i “poteri istituzionali” dei vari membri - Yi (intelligenza), Xin (emozioni), Dieci Animali (istinto – potere fisico) - e i relativi “rapporti istituzionali”- Liù He (Sei Armonie) - che questi devono intrattenere fra di loro.
Potere dello Yi inteso in tutte le sue molteplici sfaccettature: dalla volontà alla consapevolezza, dalle capacità cognitive razionali alle intuitive.
Potere dello Xin con tutti i suoi aspetti legati alle diverse dimensioni emozionali (coraggio, paura, rabbia) e ai rapporti che esse hanno con la mente e con il corpo.
Potere dei dieci animali come principio attivatore delle qualità istintive e dei poteri selvaggi del corpo.
Liù Hè come linee di comunicazione per regolare a) sia i sottili rapporti interiori tra le qualità prettamente umane (Yi e Xin) e quelle istintive e selvagge che condividiamo con gli animali, b) sia i rapporti dinamico-strutturali tra le diverse parti (alta/bassa, posteriore/anteriore, destra/sinistra) e le forze in gioco (centralizzata/periferica, interna/esterna) del corpo.
XIN
Xin (cuore) non inteso solo come organo fisico, ma come qualcosa di molto più vasto e coinvolgente, dove l’organo fisico non è solo la manifestazione materiale di forze ed energie che sostengono e nutrono l’essere umano, ma è anche centro d’interscambio multidimensionale in cui l’energia vitale (Qi) si trasforma in energia spirituale (Shen), la fredda razionalità si scalda al calore delle passioni, la forza immaginifica della mente, filtrata come la luce in un cristallo, dispiega tutte le sue sfumature cromatiche sciogliendo tensioni e blocchi, attivando poteri ed energie fisiche e mentali (calma, serenità, coraggio). Nel cuore il pensiero si fonde nell’azione e l’istinto selvaggio dell’animale allo stato brado si armonizza con le qualità umane della mente, realizzando l’armonia funzionale interattiva tra intelligenza, emozioni, istinto. Allenare il cuore significa trasformare l’energia delle pulsioni vitali (istinto di sopravvivenza, lotta, fuga) allineandola alle nostre intenzioni, affinché non ci sia conflitto tra ciò che la mente vuole e il cuore desidera, significa farlo pulsare al giusto ritmo così da regolare non solo il flusso sanguigno, ma anche il flusso dei pensieri, evitando che diventando caotici e confusi offuschino lo specchio della mente.
Yi
Yi (mente): non solo processi mentali, ma anche qualità interiori (volontà, attenzione, concentrazione, coscienza, consapevolezza), non solo razionalità ma anche intuizione, non solo linguaggio ma anche azione, non solo cervello ma anche cuore.
Cuore che con il suo ideogramma alla base dell’ideogramma Yi ci fa capire ancora di più il loro profondo legame e ne definisce la reciproca relazione, che vede il cuore sostenere la mente nel suo pensare, aiutarla a discernere la qualità dei pensieri, filtrandone gli umori negativi. Così come il cervello, organo della mente, non soffre se inciso da un bisturi, alla stessa maniera la mente non soffre per la qualità dei suoi pensieri, può pensare bene o male senza soffrire, è il cuore che soffre perché si fa carico di discernere la natura dei pensieri filtrando e valutando i vari aspetti.
Legame mente/cuore che rappresenta una delle più antiche e arcaiche intuizioni dell’umanità, oggi realtà scientifica (Cfr Scienza, Tao e Arte del Combattere, op.cit.), che i maestri hanno imparato ad usare non solo per fare in modo che il coraggio del cuore, privo della capacità discriminante e riflessiva della mente, sfociasse nella temerarietà impulsiva; e che la mente, priva della compassione del cuore, diventasse spietata e insensibile, ma anche per attivare forze ed energie nascoste nella profondità del nostro corpo.
Nello Yi, nel suo manifestarsi come volontà/intento, c’è il segreto per cogliere lo spirito animale, nel cuore il segreto per governarlo e farlo diventare potere, nel sistema nervoso gli strumenti per realizzarlo.
LIù HE
Questo principio, è diviso in due parti: “Nei San He” - le tre armonie interne - e “Wei San He” - le tre armonie esterne -.
Armonie esterne: mano in armonia con piede * gomito in armonia con ginocchio * spalla in armonia con anca (fig 3)
Armonie interne: Spirito / Intenzione, * Intenzione / Qi , * Qi / forza
Attraverso la pratica dello Xing Yi Quan noi non facciamo altro che riscoprire e attivare questo profondo legame tra mente e cuore. Legame rinforzato dal lavoro interiore (Nei Dan) di sincronizzazione tra lo spirito (Shen) e l’intento o volontà della mente (Yi), tra l’energia vitale (Qi) e la forza interna (Jin); e dal lavoro interno strutturale (Nei Gong) di sincronizzazione neuro-motoria e di connessione interna di mano/piede, gomito/ginocchio, spalla/anca. Sincronizzazione motoria e connessione interna che si realizzano nel dantian addominale, centro di comando dove confluiscono e si dipartono tutti i percorsi e i campi di forza del corpo, dove l’essenza vitale (Jing) si trasforma in soffio o energia vitale (Qi).
“Lian Jing Hua Qi“ è chiamata la trasformazione del Jing in Qi, mentre “Yi He Yu Shen” è la sincronizzazione armonica tra mente e spirito, mentre “Qi Sheng Jin”è quella tra energia vitale e forza interna.
Trasformazioni e sincronizzazioni funzionali l’una all’altra: infatti, perché si realizzi la trasformazione tra Jing e Qi il pensiero o volontà cosciente deve raggiungere la quiete, la forma corporea deve essere armonizzata e il Qi deve scorrere libero. Perché il Qi possa trasformarsi in forza interna (Jin) il pensiero o volontà cosciente, dopo avere raggiunto la quiete, si deve sottomettere all’agire spontaneo dello spirito (Wu wei).
Forza interna che, a sua volta, guidata dall’intento della mente scorrendo lungo le sette linee di forza (Cfr. I Tre Poteri Segreti del Taiji op.cit.) che collegano in struttura mano/piede, gomito/ginocchio, spalla/anca, li fa muovere sincroni in perfetta armonia fisica e mentale