Sto rileggendo alcuni testi, in particolare "Qi Gong, metodo pratico di autoelevazione" di Li Xiao Ming.
Con mio grande stupore trovo le traduzioni di Xin e Yi.
-Xin: mente-cuore (riferito alla parte materiale, ovvero cervello e cuore come organi)
-Yi: volontà cosciente, attività pensante, energia del pensiero.
Ancora: Xin=base materiale; Yi=la sua funzione.
E ancora: Xin sta ad indicare il cervello, il substrato materiale del pensiero ed il proprio cuore; rappresenta anche una parte della funzione dello Shen.
Per quanto riguarda Xin He Yi: Xin sta ad indicare il substrato materiale, la materia grigia, Yi indica l'attività pensante, quindi un tipo di energia. Indica l'unione tra l'aspetto meteriale ed energetico della mente.
Il libro si riferiva all'armonia tra Xin e Yi nel Qi Gong, ma penso che la stessa traduzione e lo stesso concetto possa essere trasferito allo "Xin Yi Quan".
La traduzione corrente dello Xin Yi Quan , da non confondere con Xing Yi Quan, è "boxe del cuore e della mente". Ma se noi trasferiamo la traduzione sopra postata diventa: "boxe della mente-cuore e del pensiero cosciente", mettendo quindi in risalto l'armonia che deve esistere tra l'aspetto mente-cuore (e coscienza aggiungo io) ed i ns. pensieri/volontà cosciente.
Che ne pensate?
Personalmente ritengo che i concetti di cuore e mente per Xin sia attribuzioni successive e caratterizzanti di un significato più sostanziale, che sarebbe quello di "Forma", cioè tutto ciò che si concretizzi materialmente.
Yi è la volontà come hai ben detto, dunque il significato del nome, e non la traduzione letterale, dal mio punto di vista è "Forma della volontà", ovvero i movimenti e le trasformazioni reciproche in quest'arte sono la concretizzazione del pensiero che si fa azione, l'energia pensante informa(cioè dà forma)il corpo che di conseguenza agisce e reagisce.
L'accezione che ne dai tu non trovo sia scorretta, perchè ovviamente il pensiero nasce nel cervello, e come sappiamo in qualunque tipo di Arte non può prescindere dal filtro del cuore affinchè il suo materializzarsi in azione sia genuino e dunque motivato e sorretto da un significato, da uno scopo.
Nella nostra cultura cattolica compiamo un "rito" che se vogliamo ricorda moltissimo il concetto alla base dello Xin Yi, il segno della croce.
Quando lo eseguiamo ci tocchiamo prima la testa(e invochiamo il Padre, che è nei Cieli, cioè la sede delle I-dee, cioè gli Dei...), poi il ventre, che è la sede del Figlio(cioè la concretizzazione materiale della nostra idea, per questo si dice anche spesso "partorire una idea") e poi le spalle che assieme segnano la linea passante per il Cuore(lo Spirito Santo, cioè l'Amore, il motore in grado di soffiare la vita sulla materia immota, come diceva anche Dante nella sua Commedia), e poi chiudiamo il tutto con un "Amen", che significa "Così sia", cioè una affermazione di volontà, che quello che abbiamo detto o pensato, attraverso l'onestà di intenti guidati dal cuore e la realizzazione fisica si concretizzi, prenda vita.
Le Arti Marziali sono lo studio della via per realizzare fisicamente la nostra volontà, trasformando il corpo nello strumento affinchè questo avvenga, e per fare ciò ovviamente bisogna affilare la Mente, il Cuore, e la Tecnica(cioè il Corpo inteso come strumento finale).