Struttura interna del tjq

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lü dongbin

Re: Struttura interna del tjq
« Reply #75 on: August 03, 2010, 08:43:46 am »
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...omisssis... Mi pare di capire che alcuni di noi associno ad essa una valenza negativa, legata alla soggettività e non trasferibilità da un individuo all'altro.
Non la definirei "negativa". Quantomai la chiamerei "singolare" in antitesi ad "universale".
Quote
Non scordiamoci però che quando si lavora sul corpo (fisico o "energetico") l'unico modo per percepire quello che facciamo e come lo facciamo è sensazione.
No. Per imparare il coordinamento mani-piedi-occhi-ecc. per guidare una macchina non mi affido alle sensazioni. O ho un riscontro evidente (supero l'esame del mio insegnante/riesco a non distruggere l'auto di mio padre (ed altro) guidando dal punto A al punto B) oppure sono fantasie.
Quote
La difficoltà sta nel testare correttamente le sensazioni  e metterle in relazione con i risultati tangibili che vogliamo ottenere.
In quale scuola guida andresti ? In una dove al termine del percorso di apprendimento
A)  - con diverse ore di guida su un automobile - ti facciano un esame su una automobile ?
B) - con studio su libri e computer - ti mettessero davanti ad un Computer con un simulatore ?
Se la tua scuola ha un CHIARO metodo ed il tuo insegnante è in GRADO DI DIMOSTRARLO non ti porresti queste domande.

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lü dongbin

Re: Struttura interna del tjq
« Reply #76 on: August 03, 2010, 09:01:18 am »
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...omissis...
ma se ad esempio la sensazione da ricercare è: quando sentite il peso sulla pianta dei piedi uniformemente distribuito allora va bene!
perchè questa è una sensazione che si percepisce con uno dei nostri sensi principali: il tatto!
che a differenza delle emozioni è una sensazione fisica difficilmente ingannabile!!
Quando ho fatto la prima volta ZZ avevo la "sensazione" di essere "DIRITTO", con il peso "CORRETTAMENTE" distribuito sui due piedi, ecc.
Poi l'insegnante mi ha corretto mettendomi in una posizione "IMPOSSIBILE". A mia insaputa mi ha fatto una fotografia ed alla fine della lezione (un'ora di dolori vari) - a seguito del mio totale disappunto e disaccordo con le sue correzzioni - me la ha mostrata.
Non ho avuto molto da ridire ed ho imparato il valore reale di "sensazioni".

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Offline baltoro 06

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #77 on: August 03, 2010, 09:47:03 am »
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...omissis... E cmq. considerazione tutta mia personale, per "muovere" il Qi, oltre ad avere l'allineamento occorre anche avere la volontà di volerlo muovere. L'intenzione in queste cose gioca un ruolo determinante.
Non so. Wang Zong Yue (Wang Tsung-yueh) nel suo trattato sul TJQ scrive:
[Originale cinese]
由招熟而漸悟懂勁,由懂勁而階及神明。
Yóu zhāo shú ér jiàn wù dǒng jìn, yóu dǒng jìn jiē jí shénmíng.
[tradotto in inglese da Luis Swaim nel libro "Fu Zhongwen: Mastering Yang Style Taijiquan" (North Atlantic Books, 1999) ]
From careful investigation and experience, one may gradually realise how to comprehend energy (dong jin). From comprehending energy, you will attain by degrees spiritual illumination (shen ming).
[tradotto in italiano da C.Despeaux nel libro "Taijiquan", Ed. Mediterranee, 1987)]
Grazie alla pratica, si acquisisce una comprensione progressiva di ciò che è l’energia, il che permette di arrivare al punto in cui l’energia è luminosa. (C.Despeaux)

Grazie per la traduzione Lù.
Sul fatto che tramite una pratica (corretta) si acquisisca una comprensione progressiva di ciò che è il Qi non ci piove. Sul fatto di arrivare al punto in cui l'energia diventa luminosa non so.....non ci sono ancora arrivato e non ho ancora visto nessuno, ma forse sono io che non riesco a vederlo. :)
Qui sfociamo nel processo della raffinazione energetica ben spiegata da LXM, raffinazione che ti porta ad avere la cosiddetta "aura" e nel contempo vedere l'aura deglia altri.
Sinceramente a riguardo non so che dire.... :pla:
« Last Edit: August 03, 2010, 09:51:20 am by baltoro 06 »

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Offline baltoro 06

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #78 on: August 03, 2010, 09:50:36 am »
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...omissis...
ma se ad esempio la sensazione da ricercare è: quando sentite il peso sulla pianta dei piedi uniformemente distribuito allora va bene!
perchè questa è una sensazione che si percepisce con uno dei nostri sensi principali: il tatto!
che a differenza delle emozioni è una sensazione fisica difficilmente ingannabile!!
Quando ho fatto la prima volta ZZ avevo la "sensazione" di essere "DIRITTO", con il peso "CORRETTAMENTE" distribuito sui due piedi, ecc.
Poi l'insegnante mi ha corretto mettendomi in una posizione "IMPOSSIBILE". A mia insaputa mi ha fatto una fotografia ed alla fine della lezione (un'ora di dolori vari) - a seguito del mio totale disappunto e disaccordo con le sue correzzioni - me la ha mostrata.
Non ho avuto molto da ridire ed ho imparato il valore reale di "sensazioni".


Tu hai portato un esempio dove era ben visibile la differenza tra "prima" e "dopo" trattandosi di una postura. Ci sono cambiamenti invece che all'esterno producono differenze piccolissime, a volte impercettibili, ed in questo caso l'unica via per sapere se si è sul giusto oppure no è il test con un compagno abbastanza evoluto da capire.

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Offline Darth Penguin

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #79 on: August 03, 2010, 09:56:13 am »
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...omissis...
ma se ad esempio la sensazione da ricercare è: quando sentite il peso sulla pianta dei piedi uniformemente distribuito allora va bene!
perchè questa è una sensazione che si percepisce con uno dei nostri sensi principali: il tatto!
che a differenza delle emozioni è una sensazione fisica difficilmente ingannabile!!
Quando ho fatto la prima volta ZZ avevo la "sensazione" di essere "DIRITTO", con il peso "CORRETTAMENTE" distribuito sui due piedi, ecc.
Poi l'insegnante mi ha corretto mettendomi in una posizione "IMPOSSIBILE". A mia insaputa mi ha fatto una fotografia ed alla fine della lezione (un'ora di dolori vari) - a seguito del mio totale disappunto e disaccordo con le sue correzzioni - me la ha mostrata.
Non ho avuto molto da ridire ed ho imparato il valore reale di "sensazioni".

Lu,
quando ho iniziato a fare Taiji anni fa l'insegnante mi correggeva la postura e in maniera che io trovavo scomoda e faticosa. Un giorno mi lamentai dicendo che praticare con uno specchio davanti sarebbe stato più comodo perché vedendomi dall'esterno avrei potuto correggermi da solo.
La risposta, che adesso considero corretta, fu che avrei dovuto imparare a percepirmi correttamente e ad associare la sensazione del corpo alla postura corretta.

Ho impressione che stiamo dicendo più o meno la stessa cosa. :whistle:


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Offline Darth Penguin

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #80 on: August 03, 2010, 10:01:50 am »
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Io sono piu' x ripetere l'esercizio al mm secondo le regole e le istruzioni, tu piu' nel seguire sensazioni ritenute corrette. Sono metodi e non credo che uno nega l'altro.

Infatti, un metodo non nega l'altro. Quando facciamo determinati esercizi le istruzioni che riceviamo sono piuttosto dettagliate da un punto di vista dell'esecuzione. Forse dovremmo sostituire il termine "sensazione" con propriocezione e tener conto del fatto che si possono dare delle indicazioni anche di quel tipo (es. sentire  l'appoggio plantare, come diceva Raptox).


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Offline baltoro 06

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #81 on: August 03, 2010, 10:03:18 am »
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Insetto, porca puzzola, amo discutere con te ma io mi sforzo di capirti ma tu non fai altrettanto con me.
Perchè continui a sostenere che le sensazioni sono fuorvianti?

Credo che sia forviante usarle come guida, sopratutto quando entri in un ambito meno "cinematico".
E' importante attenersi alle direttive dell'insegnante e una volta che si e' nel giusto cammino anche una sensazione corretta puo' essere un aiuto ma in generale perferisco non curarmi troppo delle sensazioni continuando a perfezionare la pratica.

Quando "pensi di aver aperto il Dan Tian cosa fai per sapere se è vero oppure no? Se è solo una sensazione oppure è realtà?

Il dantien e' un argomento molto delicato e alquanto complesso. E' al di fuori della mia portata.

Per lavorare su parti del corpo o alcuni punti ci sono vari metodi e uno puo' valere l'altro se chi te lo insegna ha con quel metodo raggiunto quel risultato. Siano essi respirazioni precise, esercizi/movimenti, intenzione, ecc. o un insieme dei precedenti.

Per sapere se una cosa e' attiva o no ci sono riscontri di vario tipo che in certi casi possono essere anche sensazioni ma arrivano a conferma e non sono ricercate o usate come guide (per me).
Non credo in una prova come provare su un altro al tuo livello, ma credo in una conferma da parte di chi mi insegna. E in questo credo siamo daccordo.

Quindi credo che vi sono due differenze.
Io credo in una separazione della struttura che tu e altri non riconoscete ma forse e' solo un modo di concepire le cose a parole.
Io sono piu' x ripetere l'esercizio al mm secondo le regole e le istruzioni, tu piu' nel seguire sensazioni ritenute corrette. Sono metodi e non credo che uno nega l'altro.

Credo sia importante rilevare alcune differenze....differenze che per alcuni non esistono e tutto e' tjq.
Invece per me ci sono metodi differenti, e non e' detto che uno sia meglio dell'altro.

Ummm....così andiamo meglio  :)

Cmq. davvero....più leggo questa sezione e più mi convinco che i taijiisti e praticanti "interni" in generale siano una razza particolare.

1) In genere rifiutano ogni aiuto che possa derivare da qualunque altra disciplina, sia essa marziale oppure di qualsiasi altro genere, nella radicata convinzione che il Taiji sia perfetto e di conseguenza risulti superfluo, se non dannoso, ogni contributo "esterno".
2) Molti rifiutano l'esistenza dell'elemento cardine su cui si sviluppa la disciplina: ovvero il coltivare ed utilizzare il Qi, o energia vitale, o bioenergia o chiamatela come vi pare.
3) Molti rifiutano, ritenendole dannose, fuorvianti, frutto di fantasie perlomeno "bizzarre", le sensazioni recepite durante la pratica, dimenticando forse che le sensazioni sono una parte fondamentale della nostra vita, fanno parte del nostro essere e ci accompagnano sempre e dovunque.

Sono quantomeno perplesso  :pla:

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Offline Hung-gio

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #82 on: August 03, 2010, 10:07:21 am »
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...omissis... E cmq. considerazione tutta mia personale, per "muovere" il Qi, oltre ad avere l'allineamento occorre anche avere la volontà di volerlo muovere. L'intenzione in queste cose gioca un ruolo determinante.
Non so. Wang Zong Yue (Wang Tsung-yueh) nel suo trattato sul TJQ scrive:
[Originale cinese]
由招熟而漸悟懂勁,由懂勁而階及神明。
Yóu zhāo shú ér jiàn wù dǒng jìn, yóu dǒng jìn jiē jí shénmíng.
[tradotto in inglese da Luis Swaim nel libro "Fu Zhongwen: Mastering Yang Style Taijiquan" (North Atlantic Books, 1999) ]
From careful investigation and experience, one may gradually realise how to comprehend energy (dong jin). From comprehending energy, you will attain by degrees spiritual illumination (shen ming).
[tradotto in italiano da C.Despeaux nel libro "Taijiquan", Ed. Mediterranee, 1987)]
Grazie alla pratica, si acquisisce una comprensione progressiva di ciò che è l’energia, il che permette di arrivare al punto in cui l’energia è luminosa. (C.Despeaux)

Grazie per la traduzione Lù.
Sul fatto che tramite una pratica (corretta) si acquisisca una comprensione progressiva di ciò che è il Qi non ci piove. Sul fatto di arrivare al punto in cui l'energia diventa luminosa non so.....non ci sono ancora arrivato e non ho ancora visto nessuno, ma forse sono io che non riesco a vederlo. :)
Qui sfociamo nel processo della raffinazione energetica ben spiegata da LXM, raffinazione che ti porta ad avere la cosiddetta "aura" e nel contempo vedere l'aura deglia altri.
Sinceramente a riguardo non so che dire.... :pla:

Ma, l'ultima traduzione non mi convince molto.
Non si intende luminosa nel senso fisico, ma illuminante.
Difatti Shen è l'ultimo grado spirituale da raggiungere, o meglio l'energia spirituale e mentale nella forma più sottile e raffinata.
O almeno così mi è stato passato.

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insetto

Re: Struttura interna del tjq
« Reply #83 on: August 03, 2010, 10:07:55 am »
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dell'aspetto "energetico" di quel che pratico sinceramente mi sono sempre interessato poco...il motivo è semplice...non è quello il mio fine!!
semmai il mio fine è arrivare al'efficacia marziale....


per chiarezza: non credo nelle applicazioni marziali di solo Qi (favole tipo: colpire a distanza e gente che vola..) credo che in un corpo "taijisticamente corretto" il Qi al pari di ogni altro fluido vitale scorre dove serve quando serve...senza troppe seghe mentali
qualcuno pensa a dove e come scorre il proprio sangue??
penso proprio di no...
e allora si può sapere per quale ciufolo di motivo bisognerebbe farlo con il Qi et simila??
quello che bisogna fare semmai è creare nel fisico le condizioni ideali affinchè le forze scorrano liberamente
ma si tratta di lavori fisici...non mentali

Mai detto che non si tratta di cose legate alla marzialita'.
Mai detto che voglio diventare un supereroe coi raggi gamma.
Non credo in cose che arrivano per infusione divina o caso.
Credo in un lavoro scientifico orientato a preparare il corpo x uno scopo marziale.

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Offline Hung-gio

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #84 on: August 03, 2010, 10:09:03 am »
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Insetto, porca puzzola, amo discutere con te ma io mi sforzo di capirti ma tu non fai altrettanto con me.
Perchè continui a sostenere che le sensazioni sono fuorvianti?

Credo che sia forviante usarle come guida, sopratutto quando entri in un ambito meno "cinematico".
E' importante attenersi alle direttive dell'insegnante e una volta che si e' nel giusto cammino anche una sensazione corretta puo' essere un aiuto ma in generale perferisco non curarmi troppo delle sensazioni continuando a perfezionare la pratica.

Quando "pensi di aver aperto il Dan Tian cosa fai per sapere se è vero oppure no? Se è solo una sensazione oppure è realtà?

Il dantien e' un argomento molto delicato e alquanto complesso. E' al di fuori della mia portata.

Per lavorare su parti del corpo o alcuni punti ci sono vari metodi e uno puo' valere l'altro se chi te lo insegna ha con quel metodo raggiunto quel risultato. Siano essi respirazioni precise, esercizi/movimenti, intenzione, ecc. o un insieme dei precedenti.

Per sapere se una cosa e' attiva o no ci sono riscontri di vario tipo che in certi casi possono essere anche sensazioni ma arrivano a conferma e non sono ricercate o usate come guide (per me).
Non credo in una prova come provare su un altro al tuo livello, ma credo in una conferma da parte di chi mi insegna. E in questo credo siamo daccordo.

Quindi credo che vi sono due differenze.
Io credo in una separazione della struttura che tu e altri non riconoscete ma forse e' solo un modo di concepire le cose a parole.
Io sono piu' x ripetere l'esercizio al mm secondo le regole e le istruzioni, tu piu' nel seguire sensazioni ritenute corrette. Sono metodi e non credo che uno nega l'altro.

Credo sia importante rilevare alcune differenze....differenze che per alcuni non esistono e tutto e' tjq.
Invece per me ci sono metodi differenti, e non e' detto che uno sia meglio dell'altro.

Ummm....così andiamo meglio  :)

Cmq. davvero....più leggo questa sezione e più mi convinco che i taijiisti e praticanti "interni" in generale siano una razza particolare.

1) In genere rifiutano ogni aiuto che possa derivare da qualunque altra disciplina, sia essa marziale oppure di qualsiasi altro genere, nella radicata convinzione che il Taiji sia perfetto e di conseguenza risulti superfluo, se non dannoso, ogni contributo "esterno".
2) Molti rifiutano l'esistenza dell'elemento cardine su cui si sviluppa la disciplina: ovvero il coltivare ed utilizzare il Qi, o energia vitale, o bioenergia o chiamatela come vi pare.
3) Molti rifiutano, ritenendole dannose, fuorvianti, frutto di fantasie perlomeno "bizzarre", le sensazioni recepite durante la pratica, dimenticando forse che le sensazioni sono una parte fondamentale della nostra vita, fanno parte del nostro essere e ci accompagnano sempre e dovunque.

Sono quantomeno perplesso  :pla:

Quotissimo tutto!!! E' proprio così! ;)

dell'aspetto "energetico" di quel che pratico sinceramente mi sono sempre interessato poco...il motivo è semplice...non è quello il mio fine!!
semmai il mio fine è arrivare al'efficacia marziale....


per chiarezza: non credo nelle applicazioni marziali di solo Qi (favole tipo: colpire a distanza e gente che vola..) credo che in un corpo "taijisticamente corretto" il Qi al pari di ogni altro fluido vitale scorre dove serve quando serve...senza troppe seghe mentali
qualcuno pensa a dove e come scorre il proprio sangue??
penso proprio di no...
e allora si può sapere per quale ciufolo di motivo bisognerebbe farlo con il Qi et simila??
quello che bisogna fare semmai è creare nel fisico le condizioni ideali affinchè le forze scorrano liberamente
ma si tratta di lavori fisici...non mentali

Mai detto che non si tratta di cose legate alla marzialita'.
Mai detto che voglio diventare un supereroe coi raggi gamma.
Non credo in cose che arrivano per infusione divina o caso.
Credo in un lavoro scientifico orientato a preparare il corpo x uno scopo marziale.

Si può fare perchè il Qi nn è il sangue ed è ,almeno secondo le teorie,  controllabile grazie al respiro, non a caso chiamato SIGNORE del QI.
« Last Edit: August 03, 2010, 10:13:12 am by Hung-gio »


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lü dongbin

Re: Struttura interna del tjq
« Reply #85 on: August 03, 2010, 10:12:13 am »
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...omissis... E cmq. considerazione tutta mia personale, per "muovere" il Qi, oltre ad avere l'allineamento occorre anche avere la volontà di volerlo muovere. L'intenzione in queste cose gioca un ruolo determinante.
Non so. Wang Zong Yue (Wang Tsung-yueh) nel suo trattato sul TJQ scrive:
[Originale cinese]
由招熟而漸悟懂勁,由懂勁而階及神明。
Yóu zhāo shú ér jiàn wù dǒng jìn, yóu dǒng jìn jiē jí shénmíng.
[tradotto in inglese da Luis Swaim nel libro "Fu Zhongwen: Mastering Yang Style Taijiquan" (North Atlantic Books, 1999) ]
From careful investigation and experience, one may gradually realise how to comprehend energy (dong jin). From comprehending energy, you will attain by degrees spiritual illumination (shen ming).
[tradotto in italiano da C.Despeaux nel libro "Taijiquan", Ed. Mediterranee, 1987)]
Grazie alla pratica, si acquisisce una comprensione progressiva di ciò che è l’energia, il che permette di arrivare al punto in cui l’energia è luminosa. (C.Despeaux)
Grazie per la traduzione Lù. Sul fatto che tramite una pratica (corretta) si acquisisca una comprensione progressiva di ciò che è il Qi non ci piove. Sul fatto di arrivare al punto in cui l'energia diventa luminosa non so.....non ci sono ancora arrivato e non ho ancora visto nessuno, ma forse sono io che non riesco a vederlo. Qui sfociamo nel processo della raffinazione energetica ben spiegata da LXM, raffinazione che ti porta ad avere la cosiddetta "aura" e nel contempo vedere l'aura deglia altri.
Sinceramente a riguardo non so che dire....
B06. Ma restare a tema, no? Ho riferito il mio intervento alla tua frase specifica (in rosso). Tu (non) mi rispondi e parli di altre cose...non finiamo più!

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Offline Hung-gio

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #86 on: August 03, 2010, 10:14:50 am »
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...omissis... E cmq. considerazione tutta mia personale, per "muovere" il Qi, oltre ad avere l'allineamento occorre anche avere la volontà di volerlo muovere. L'intenzione in queste cose gioca un ruolo determinante.
Non so. Wang Zong Yue (Wang Tsung-yueh) nel suo trattato sul TJQ scrive:
[Originale cinese]
由招熟而漸悟懂勁,由懂勁而階及神明。
Yóu zhāo shú ér jiàn wù dǒng jìn, yóu dǒng jìn jiē jí shénmíng.
[tradotto in inglese da Luis Swaim nel libro "Fu Zhongwen: Mastering Yang Style Taijiquan" (North Atlantic Books, 1999) ]
From careful investigation and experience, one may gradually realise how to comprehend energy (dong jin). From comprehending energy, you will attain by degrees spiritual illumination (shen ming).
[tradotto in italiano da C.Despeaux nel libro "Taijiquan", Ed. Mediterranee, 1987)]
Grazie alla pratica, si acquisisce una comprensione progressiva di ciò che è l’energia, il che permette di arrivare al punto in cui l’energia è luminosa. (C.Despeaux)
Grazie per la traduzione Lù. Sul fatto che tramite una pratica (corretta) si acquisisca una comprensione progressiva di ciò che è il Qi non ci piove. Sul fatto di arrivare al punto in cui l'energia diventa luminosa non so.....non ci sono ancora arrivato e non ho ancora visto nessuno, ma forse sono io che non riesco a vederlo. Qui sfociamo nel processo della raffinazione energetica ben spiegata da LXM, raffinazione che ti porta ad avere la cosiddetta "aura" e nel contempo vedere l'aura deglia altri.
Sinceramente a riguardo non so che dire....
B06. Ma restare a tema, no? Ho riferito il mio intervento alla tua frase specifica (in rosso). Tu (non) mi rispondi e parli di altre cose...non finiamo più!

Riguardo a questo, se può esser utile, il mio maestro dice che nel taiji ( come in tutto il resto)è fondamentale L'INTENZIONE.
Senza questa è tutto inutile....insomma provate a stringer il pugno senza volerlo.  ;)
« Last Edit: August 03, 2010, 10:18:09 am by Hung-gio »

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lü dongbin

Re: Struttura interna del tjq
« Reply #87 on: August 03, 2010, 10:20:01 am »
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...omissis...
che a differenza delle emozioni è una sensazione fisica difficilmente ingannabile!!
...omissis... Non ho avuto molto da ridire ed ho imparato il valore reale di "sensazioni".
quando ho iniziato a fare Taiji anni fa l'insegnante mi correggeva la postura e in maniera che io trovavo scomoda e faticosa. Un giorno mi lamentai dicendo che praticare con uno specchio davanti sarebbe stato più comodo perché vedendomi dall'esterno avrei potuto correggermi da solo.
La risposta, che adesso considero corretta, fu che avrei dovuto imparare a percepirmi correttamente e ad associare la sensazione del corpo alla postura corretta. Ho impressione che stiamo dicendo più o meno la stessa cosa.
Da quello che scrivi sembra di si. Ma tu ti chiami "Lord Fenner" non "Raptox".

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insetto

Re: Struttura interna del tjq
« Reply #88 on: August 03, 2010, 10:24:45 am »
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Cmq. davvero....più leggo questa sezione e più mi convinco che i taijiisti e praticanti "interni" in generale siano una razza particolare.

1) In genere rifiutano ogni aiuto che possa derivare da qualunque altra disciplina, sia essa marziale oppure di qualsiasi altro genere, nella radicata convinzione che il Taiji sia perfetto e di conseguenza risulti superfluo, se non dannoso, ogni contributo "esterno".

Ogni sistema e' di base "perfetto" se mi permette di arrivare dove sta chi mi insegna.
Di quale aiuto esterno parli?

2) Molti rifiutano l'esistenza dell'elemento cardine su cui si sviluppa la disciplina: ovvero il coltivare ed utilizzare il Qi, o energia vitale, o bioenergia o chiamatela come vi pare.
3) Molti rifiutano, ritenendole dannose, fuorvianti, frutto di fantasie perlomeno "bizzarre", le sensazioni recepite durante la pratica, dimenticando forse che le sensazioni sono una parte fondamentale della nostra vita, fanno parte del nostro essere e ci accompagnano sempre e dovunque.

2) Mai detto.
3) Se rileggi dico che non le uso come guida ma seguo le indicazioni dell'ex. Questo non vuol dire che le "rifiuto"...
Di "sensazioni" ne ho provate cosi' tante, alcune delle quali cosi forti che un medico potrebbe catalogare come patologia, che non saprei neppure darne una stima. All'inizio erano anche interessanti poi ho inziato a comprendere che erano cose "di passaggio" e solo pochissime di queste erano il risultato di un esercizio e persistenti.
Se mi fossi attaccato a certe sensazioni sarei ancora la', perso in un labirinto di illusioni.

Questo non vuol dire che le indicazioni (peso sulla pianta dei piedi di raptox) o i suggerimenti di chi ti insegna non vanno ascoltate. Pero' in certi casi ci illudiamo che siamo corretti per questo serve la supervisione di un insegnante e tanto tempo x approfondire un esercizio. Tempo che non puo' essere piu' di tanto ridotto, come il fatto che tanti errori non possono essere evitati perche' nel tempo si migliora la consapevolezza di noi e di una pratica.
All'inizio fai al meglio per il tuo livello, con il tempo ti accorgerai quanto male facevi un ex.

Se pero' ti fai guidare dalle sensazioni probabilmente non starai facendo l'ex ma un mega viaggio...
Come se chi mi insegna mi dice di muovere le braccia in un modo e io passo tutto il tempo ad ascoltare il calore nei polpacci....
« Last Edit: August 03, 2010, 10:27:49 am by insetto »

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Offline baltoro 06

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Re: Struttura interna del tjq
« Reply #89 on: August 03, 2010, 10:26:18 am »
0
...omissis... E cmq. considerazione tutta mia personale, per "muovere" il Qi, oltre ad avere l'allineamento occorre anche avere la volontà di volerlo muovere. L'intenzione in queste cose gioca un ruolo determinante.
Non so. Wang Zong Yue (Wang Tsung-yueh) nel suo trattato sul TJQ scrive:
[Originale cinese]
由招熟而漸悟懂勁,由懂勁而階及神明。
Yóu zhāo shú ér jiàn wù dǒng jìn, yóu dǒng jìn jiē jí shénmíng.
[tradotto in inglese da Luis Swaim nel libro "Fu Zhongwen: Mastering Yang Style Taijiquan" (North Atlantic Books, 1999) ]
From careful investigation and experience, one may gradually realise how to comprehend energy (dong jin). From comprehending energy, you will attain by degrees spiritual illumination (shen ming).
[tradotto in italiano da C.Despeaux nel libro "Taijiquan", Ed. Mediterranee, 1987)]
Grazie alla pratica, si acquisisce una comprensione progressiva di ciò che è l’energia, il che permette di arrivare al punto in cui l’energia è luminosa. (C.Despeaux)
Grazie per la traduzione Lù. Sul fatto che tramite una pratica (corretta) si acquisisca una comprensione progressiva di ciò che è il Qi non ci piove. Sul fatto di arrivare al punto in cui l'energia diventa luminosa non so.....non ci sono ancora arrivato e non ho ancora visto nessuno, ma forse sono io che non riesco a vederlo. Qui sfociamo nel processo della raffinazione energetica ben spiegata da LXM, raffinazione che ti porta ad avere la cosiddetta "aura" e nel contempo vedere l'aura deglia altri.
Sinceramente a riguardo non so che dire....
B06. Ma restare a tema, no? Ho riferito il mio intervento alla tua frase specifica (in rosso). Tu (non) mi rispondi e parli di altre cose...non finiamo più!

Boh...allora non ho capito.
Tu fai riefrimento al mio "per muovere il Qi bisogna avere l'intenzione di volerlo muovere" e mi posti un articolo in cui si afferma "Grazie alla pratica, si acquisisce una comprensione progressiva di ciò che è l’energia, il che permette di arrivare al punto in cui l’energia è luminosa."

Dimmi dove sta il nesso tra ciò che ho postato io, ovvero "intenzione", ciò che hai postato tu "pratica" e allora riuscirò a risponderti a "tono"  :)