Dal punto di vista meccanico (e quindi biomeccanico) abbassare le gambe in posizione molto accosciata nell'esecuzione di una tecnica tipo morote seoi nage porta diversi vantaggi:
il primo vantaggio è che riesco a ruotare la schiena a uke molto più velocemente (adesso non ho la formula sotto mano, ma la differenze è notevole) e riduco quindi il tempo dell'avversario per effettuare un contrattacco.
il secondo vantaggio è che aumento il braccio della potenza, in quanto abbasso moltissimo il fulcro attorno cui faccio ruotare uke, ed essendo una tecnica di te waza con cui trasferisco la forza attraverso le prese non è poco.
il terzo è che posso sfruttare la forza dell'allungamento delle gambe (tipo squat) a mio vantaggio, mentre la forma tradizionale questa opzione non la ha.
Con questa risposta rispondo anche a Rokyjoe per quanto riguarda l'utilizzo dei principi biomeccanici ad una tecnica di judo in senso generale.
Perdonami ma non sono d'accordo con nessuno dei punti elencanti, per il semplice fatto che di biomeccanico non ci sia nulla in quello che descrivi, non so se hai notato che in ciascuno dei punti che elenchi non sia contemplato minimamente l'idea che si debba effettuare un kuzushi, si tratta solo di far ruzzolare l'avversario a terra spingendocelo o tirandocelo, per questo ci si appella all'idea di ottenere una maggiore velocità di rotazione della schiena o di aumentare il braccio della potenza.
Peggio ancora il terzo punto, la potenza di allungamento delle gambe, una cosa, perdonami, fuori dal mondo nell'ambito della tecnica di jutsu, perchè non esiste nella maniera più assoluta che per ottenere lo squilibrio avversario si debba rompere il proprio, caricare le gambe a quel modo significa ritrovarsi totalmente fuori del proprio asse, e un buon combattente, come Kano, non solo non si farebbe proiettare in alcun modo, ma ti schiaccerebbe a terra, impedendo qualsivoglia rotazione, leva o spinta di gambe, foss'anche due volte più leggero di chi stia cercando di proiettarlo "caricando le gambe" tipo squat(
)
I video agonistici infatti mostrano tutto tranne che la tecnica di jutsu come ce l'abbiano tramandata in maestri, ma un continuo ruzzolare a terra assieme, se fossi nell'arbitro una volta a terra entrambi invece di assegnare il punto al meno scomposto li prenderei a calci entrambi.
Battute a parte, come detto massimo rispetto per gli atleti e per il loro impegno, ma quello non è Judo, e come diceva lo stesso Felenkrais, se li vedesse Kano oggi morirebbe per la seconda volta, hanno preso dettami come spingere e tirare quasi alla lettera, dimentichi dei reali fondamenti per applicare tali dettami, e che sono perfettamente sintetizzati proprio nelle immagini da te mostrate...a cadere è uno solo, a piegarsi è uno solo, la schiena è dritta, il corpo è uno e la linea da esso tenuta una.
Questo è Judo, questa è tecnica, cioè applicazione pratica della conoscenza del corpo, del suo equilibrio, dei rapporti reciproci tra i vari segmenti scheletrici, delle reazioni neuromuscolari allo stimolo, squilibrio, kuzushi, non c'è bisogno di strattonare, di ruzzolare, di scomporsi, di gonfiarsi di muscoli o di appesantirsi, si tratta solo di sapersi muovere.
Ripeto, tutto questo detto col massimo rispetto per l'impegno di chiunque si alleni e pratichi con costanza e dedizione, ma alle volte col maestro sbagliato o lo scopo sbagliato tutto l'impegno del mondo non è sufficiente, al massimo si vince una medaglia e si canta l'inno di Mameli, d'altronde se lo scopo è quello ben venga, però non è quello che secondo me hanno cercato di raccontarci i signori di cui tu caro muk ci hai mostrato in questo bel topic.