si,ma quello che mi sforzo di far capire io,è che secondo me non è possibile far capire i principi,avulsi dal loro modus applicandi..
non si tratta di principi avulsi dal loro modus applicandi, si tratta di principi presi singolarmente, sarà poi l'allievo che con il progredire della sua esperienza a combinarli fino a contestualizzarli, ma non è una cosa che si fa in qualche settimana, ci vogliono anni e non sempre va bene.
Il filmato postato da Koryu mostre molte tecniche tirate da atleti di livello eccezionale: beh, quelle tecniche dal punto di vista prettamente tecnico e didattico sono spesso "sbagliate", in quanto sono applicazioni delle tecniche base adattate a situazioni specifiche di combattimento con persone non collaborative.
L'errore in questo caso è pensare che in gara (o in una situazione di combattimento reale cambia poco in questo contesto) si possano applicare le tecniche esattamente come le si studia, è questo differenza che dimostra l'apprendimento, ma il passaggio dello studio della tecnica fondamentale (il kata appunto) serve per acquisire la base motoria per eseguire il gesto in maniera adeguata, poì sarà l'allievo a portare le modifiche, ma non prima di aver capito ed interiorizzato il fondamentale.
Se io prendo un ragazzo, lo preparo fisicamente come un mostro e poi lo sbatto su di un tatami forse in alcuni casi potrà vincere qualche gara, forse anche senza conoscere nessuna tecnica, ma alla lunga questo tipo di lavoro premia poco o niente, infatti questo tipo di atleti quasi sempre non arriva alle categorie senior, spesso per l'insorgere di problemi fisici, in quanto il judo fatto in quella maniera fa male............., e non ci sono cazzi.
Se la progressione tecnica è fatta con gli adeguati passaggi ottengo risultati duraturi per l'allievo, forse non sforno campioni, ma riesco a rendere la pratica accessibile a tutti, fino ad età avanzata. Poi fra mille allievi forse ne salta fuori uno con mezzi straordinari che farà agonismo in maniera professionistica, ma in questo caso è indispensabile un fattore di predisposizione eccezionale (fisico, mentale, caratteriale, ecc), non tutti possono arrivare ad alti livelli, a prescindere da tempo ed impegno profusi.
Nel nage no kata la prima tecnica, uki otoshi, è un azione che non esiste in un contesto di combattimento "randori", ma il principio che racchiude è basilare, ovvero: "se uke spinge....tu tira".
Sembra una cazzata, ma quasi nessuno la spega così. Oppure lo si spiega agli atleti quando hanno già acquisito difetti difficilmente correggibili, ed infatti questo video (che è uno di quelli ufficiali del Kodokan, mostra la tecnica sbagliata, in quanto uke non spinge
realmente, e la tecnica è zoppa.
http://video.google.com/videoplay?docid=5736110328421044081#ciao a tutti