judo segreto

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Offline Joseph

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Re: judo segreto
« Reply #90 on: August 26, 2010, 10:32:26 am »
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 L'anno scorso in Italia ho assistito ad una lezione del maestro Munenori sul kime no kata, c'erano fior di judoka megadannati che non riuscivano neppure a capire cosa il maestro dicesse, semplicemente perchè proponeva una lezione sulle varianti del kime no kata,....... ma mi fermo, altrimenti il palo diventerebbe molto affollato.

ciao


Varianti del Kime no Kata?
Puoi spiegare meglio?

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Offline muk

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Re: judo segreto
« Reply #91 on: August 26, 2010, 10:57:14 am »
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 L'anno scorso in Italia ho assistito ad una lezione del maestro Munenori sul kime no kata, c'erano fior di judoka megadannati che non riuscivano neppure a capire cosa il maestro dicesse, semplicemente perchè proponeva una lezione sulle varianti del kime no kata,....... ma mi fermo, altrimenti il palo diventerebbe molto affollato.

ciao


Varianti del Kime no Kata?
Puoi spiegare meglio?

ne ho già parlato da un altra parte, ma riassumo.
Il maesto Munenori è un personaggio piuttosto interessante, è un praticante di Judo (7°dan a memoria) e di una scuola di ju jutsu a gestione familiare, oltre che di Katoru shinto ryu.
Il maestro viene tutti gli anni in Italia, e l'anno scorso a in una lezione a Modena ha mostrato alcune varianti alle prime tecniche del kime no kata, e parlo di varianti non codificate, che partono dal presupposto "shinken shobu" quasi alla lettera, quindi un lavoro molto atipico per i judoka che normalmente hanno un approccio piuttosto regolamentato anche al combattimento reale.
Il lavoro è molto interessante, poco judo e molto ju jutsu se vogliamo, comunque è stata una lezione molto interessante e se il maestro tornerà in Italia conto di fare ancora qualche lezione con lui, anche perchè il maestro pone molta enfasi nel lavoro sugli tsubo, che è un giochino che a me interessa molto per una qualche forma perversa di sadismo.
Quest'anno il maestro è stato anche a Genova, se ne parlò sul FAM, ma era un periodo piuttosto incasinato e non andai purtroppo, ad ogni modo se ti interessa dal Giappone il maestro è in contatto con il maestro Oltremari, quindi se segui il suo sito ci dovrebbero essere le date con largo anticipo, diciamo che è uno che merita davvero il viaggio e la spesa (oltretutto lo stage costò pochissimo).

ciao
conosci te stesso

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Offline Joseph

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Re: judo segreto
« Reply #92 on: August 26, 2010, 11:41:18 am »
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come hai detto,tu,se si fa,si fa a livelli superiori.ed è assurdo.anche perchè il lavoro statico e il lavoro dinamico non è che sono in una progressione,sono proprio 2 lavori diversi.
Non saprei, con il lavoro statico il corpo ha il tempo e la possibilità di percepire l'altro, e soprattutto di iniziare a lavorare sulle proprie reazioni posturali(una stretta fortissima genera una contrazione muscolare, prima cosa da eliminare), dinamicamente il contatto è più breve, i pesi cambiano distribuzione in maniera repentina, e ci vuole una notevole sensibilità per percepirli e reagire in tempo, ma se non sai come manovrare una forza che percepisci bene,  e con una sola direzione, allora non saprai sicuramente applicare lo stesso principio ad una forza di cui non conosci l'entità(a meno che non ti abbia colpito), che cambia angolo di vettore e applicazione di continuo, e per la quale i tempi di reazione sono di gran lunga inferiori.
A me sembra, poi didatticamente ognuno se la aggiusta come vuole, un lavoro profondamente progressivo...
Te l'appoggio Genpachi :thsit:
In generale, non parlo specificamente dello Judo di cui purtroppo so poco, prima bisogna creare una base per un movimento corretto. Poi lo si contestualizza in una situazione progressivamente meno ordinata.
Senza questo passaggio, il rischio è che in dinamicità, oltre alla resistenza attiva del compagno, è l'esecutore che ostacola la sua stessa tecnica con movimenti non corretti.
Rimanere alla partenza non ci fà progredire, ma nemmeno partire dall'arrivo.

Su questo mi par di essere d'accordo anche io.

O forse, grammaticalmente è corretto dire: par di esser d'accordo anche a me.

Comunque grazie, Muk, per le info, vedrò sul tubo se trovo qualcosa di lui (o sua? :sbav:).

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Offline muk

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Re: judo segreto
« Reply #93 on: August 26, 2010, 11:47:40 am »
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torno in argomento.



parto da questa tecnica perchè è una tecnica che nel judo non esiste più, non è quindi presente ne' nel go kyo, ne' nelle techicne di katame waza, ne' in nessun kata, e ho scelto questa tecnica sia perchè adoro la foto (anche se la tecnica non è bene eseguita), sia perchè consente di fare un ragionamento, vi prego di seguirmi.

La tecnica mostrata nel judo si chiama tsuki komi (Yamachita la chiama così perlomeno), nel judo non la ho mai studiata, ma ho la fortuna che la tecnica esiste identica nel daito ryu, fa parte del nikkajo (secondo livello) e si chiama sichiribichi, tradotto e reso occidentale significa 28 kilometri, in quanto una volta preso aite in qual modo nella maniera corretta lo si potrebbe portare in giro per 28 kilometri senza problemi, sembrano tanti ma se la tecnica ve la esegue il maestro Kondo capite il senso del nome, l'azione è tremenda, fa un male bestia e controlla diverse articolazioni.

Come si studia questa tecnica?
La foto è alla rovescia rispetto alla tecnica di daito, quindi descrivo l'azione come da foto, così avete tutti un riferimento.
si parte da una posizione statica, uke ci porge il braccio sinistro teso, come fosse in estensione dopo uno tsuki, e noi iniziamo a provare a bloccare il braccio con il nostro braccio destro, che deve andare a premere con il radio il tendine brachiale di uke, cercando nel contempo di afferrare con la mano destra il bavero del nostro judogi. Dopo un poì di armeggi normalmente si trova la posizione corretta, a meno di non stare provando con un lombrico.
A questo punto inserisco l'uso della mano sinistra, quella libera, che deve afferrare il braccio in un punto preciso effettuando un'azione di pressione che esiste simile anche dell'aikido (si usa nello yonkyo), quindi con la radice dell'indice si va a premere uno tsubo posto nella parte interna dell'avambraccio di uke, tra radio e ulna, un punto che il daito definisce sotomiaku e che il kyusho chiama pericardio 6.
L'azione combinata delle due braccia crea una cosa che va oltre la leva, avviene un blocco (dolorissimo) del braccio che in parte esula dal gomito che comunque è in leva. Qui nasce il primo ma: la leva al gomito richiede uno sforzo muscolare da parte dell'esecutore, il controllo corretto non richiede nessuno sforzo fisico, se non quello posturale.
QUesto è il principio di sichiribiki, in cui uke presta il corpo a tori per analizzare i punti salienti della tecnica, ed in questa fase non ci preoccupiamo minimamente di cosa uke potrebbe fare con l'altro braccio o con il resto del corpo, per il momento uke è un bambolotto che ci fa addestrare a costruire la figura geometrica dell'azione che stiamo studiando.
Poi via via si rende l'azione più dinamica, uke inizia a sferrare l'attacco a velocità sempre crescente, e tori deve iniziare a valutare anche il fattore distanza (che nella prima fase era azzerato), il fattore "timing" e via vià tutti gli altri fattori tipici del combattimento, fino ad eseguire la tecnica nella sua interezza, che prevede anche un entrata (volendo anche atemi) sul collo per piegare la schiena dell'avversario (qui non è più uke, ma aite).
Quando la tecnica è acquisita si può verificare che uke non riesca a contrattaccare, ma questo passaggio va fatto quando il meccanismo è compreso, infatti se tori non sa eseguire l'azione è normale che uke si riesca a liberare e contrattaccare, ma non è perchè la tecnica non funzioni, ma perchè tori non la sa eseguire, è questo che intendo con progressione.
Io ho eseguito sichiribiki durante un randori di aikido ad un mio compagno di pratica.....non vi dico le madonne, non se la aspettava, ed alla fine chi ho anche fatto fare una proiezione.
Alcune situazioni judoistiche di presa reciproca consentirebbero lo tsuki komi (o sue varianti rovesciate), anche senza lo tsuki di partenza, ma l'azione è sportivamente vietata in quanto usa gli tsubo, non consente azioni progressive se tirata forte, ma garantisco che la ho provata anche su un judoka bello tosto ed anche lui non sapeva più cosa fare, perchè, se la presa è ben fatta, ci si rende conto che ad un minimo movimento l'avversario ci potrebbe rompere un braccio.....senza considerare il dolore che è veramente atroce.

Da varianti di questo tipo di controllo si sviluppano alcune azioni tecniche scomparse dal judo che poi vedremo, adesso mi fermo qui e aspetto commenti.

ciao
conosci te stesso

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rockyjoe

Re: judo segreto
« Reply #94 on: August 26, 2010, 12:03:11 pm »
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piccolo inciso.ovviamente quando parlo di braccio libero dell uke,non mi riferisco al braccio libero dopo che cmq già è,o dovrebbe essere sotto controllo.
il problema si pone quando ancora al controllo ci si deve arrivare..


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Fanchinna

Re: judo segreto
« Reply #95 on: August 26, 2010, 12:03:29 pm »
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torno in argomento.



parto da questa tecnica perchè è una tecnica che nel judo non esiste più, non è quindi presente ne' nel go kyo, ne' nelle techicne di katame waza, ne' in nessun kata, e ho scelto questa tecnica sia perchè adoro la foto (anche se la tecnica non è bene eseguita), sia perchè consente di fare un ragionamento, vi prego di seguirmi.

La tecnica mostrata nel judo si chiama tsuki komi (Yamachita la chiama così perlomeno), nel judo non la ho mai studiata, ma ho la fortuna che la tecnica esiste identica nel daito ryu, fa parte del nikkajo (secondo livello) e si chiama sichiribichi,


Guarda che è Sankajo

(min. 1,42)

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Offline muk

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Re: judo segreto
« Reply #96 on: August 26, 2010, 16:27:37 pm »
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torno in argomento.



parto da questa tecnica perchè è una tecnica che nel judo non esiste più, non è quindi presente ne' nel go kyo, ne' nelle techicne di katame waza, ne' in nessun kata, e ho scelto questa tecnica sia perchè adoro la foto (anche se la tecnica non è bene eseguita), sia perchè consente di fare un ragionamento, vi prego di seguirmi.

La tecnica mostrata nel judo si chiama tsuki komi (Yamachita la chiama così perlomeno), nel judo non la ho mai studiata, ma ho la fortuna che la tecnica esiste identica nel daito ryu, fa parte del nikkajo (secondo livello) e si chiama sichiribichi,


Guarda che è Sankajo

(min. 1,42)

vero, scusate, è una tecnica che ho studiato ma non fa parte della parte di programma che mi compete (sono ancora a ikkajo) e ho confuso.
Ma a parte fare il precisino....cosa ne pensi di quanto ho scritto?
conosci te stesso

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Fanchinna

Re: judo segreto
« Reply #97 on: August 26, 2010, 16:46:23 pm »
0
Nel metodo bianchi viene insegnata afferrandosi il proprio arto
(osservando la foto la mano dx afferrerebbe il proprio polso sx)
il vantaggio di una stretta più "chiusa" (passatemi il termine)
non giustifica, a mio avviso, il venir meno di un fulcro corretto per la leva

a mio avviso l'afferrarsi il bavero è lo stratagemma migliore per ottenere questo risultato (senza neppure conoscere le leggi della bio-meccanica)

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Offline muk

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Re: judo segreto
« Reply #98 on: August 26, 2010, 16:47:12 pm »
0
sempre in tema: è uno scritto di Kano, anche il video merita, lo cercavo l'altro giorno e non lo trovavo.

http://www.judo-educazione.it/video/roppo_kano.html

ciao a tutti
conosci te stesso

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Offline muk

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Re: judo segreto
« Reply #99 on: August 26, 2010, 16:54:52 pm »
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Nel metodo bianchi viene insegnata afferrandosi il proprio arto
(osservando la foto la mano dx afferrerebbe il proprio polso sx)
il vantaggio di una stretta più "chiusa" (passatemi il termine)
non giustifica, a mio avviso, il venir meno di un fulcro corretto per la leva

a mio avviso l'afferrarsi il bavero è lo stratagemma migliore per ottenere questo risultato (senza neppure conoscere le leggi della bio-meccanica)

cambia poco, dipende anche dalle proporzioni reciproche fra le braccia, ad ogni modo per come la vedo io il punto saliente della tecnica non è tanto il modo in cui mi devo posizionare per ottenere il controllo del braccio, quanto il fatto di controllare un braccio agendo su due punti precisi che consentono con il minimo sforzo di ottenere il massimo risultato, quindi è possibile che il mio sichiriichi ed il tuo siano differenti nella forma ma uguali nella sostanza, è questa sostanza l'oggetto di studio del kata, mentre di solito ci si ossessiona nella forma.

ciao

conosci te stesso


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Fanchinna

Re: judo segreto
« Reply #100 on: August 26, 2010, 16:59:43 pm »
0
sempre in tema: è uno scritto di Kano, anche il video merita, lo cercavo l'altro giorno e non lo trovavo.

http://www.judo-educazione.it/video/roppo_kano.html

ciao a tutti

bel documento
grazie

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Offline Genpachi

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Re: judo segreto
« Reply #101 on: August 27, 2010, 18:51:24 pm »
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non sono d'accordo, perlomeno nell'applicazione di quanto dici, ovvero moltissimi judoka fra quelli che si occupano di portare avanti un lavoro non agonistico (e parliamo di una minoranza esigua) portano avanti una ricerca talmente statica da sembrare legnosa, come se il kata fosse una liturgia invariabile, mentre il senso ultimo del kata (inteso sia in senso della tecnica singola che del kata=serie di tecniche in senso judoistico) dovrebbe essere il superamento della forma, per arrivare ad una personalizzazione del gesto in funzione del proprio modo di vedere la disciplina e di praticare, ma sembra che nessuno abbia voglia di affrontare shu ha ri, quindi si ripete a pappagallo, senza domande, quasi da lobotomizzati.
Non a caso a cappello di quanto ho scritto ho detto "Per quel che mi riguarda...", cosa facciano gli altri non influenza la mia pratica :)